CONCORSO DIRIGENTI: FALCIATI ALL'ORALE I CANDIDATI CHE HANNO SUPERATO LO SCRITTO
Data: Luned́, 03 luglio 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


Concorso Dirigenti Scolastici – Regione Sicilia
 
FALCIATI I CANDIDATI CHE HANNO SUPERATO LE PROVE SCRITTE
 
Pochi i candidati del concorso a dirigente scolastico che stanno superando le prove orali in corso a Palermo, sembra che la tendenza sia quasi quella di ammettere alle graduatorie finali un numero di candidati pari ai posti disponibili, incrementati del 10%. Ma parecchi dubbi sulle modalità di valutazione adottate dalla commissione sono fatti rilevare da tanti  docenti “respinti” proprio nella fase finale (i colloqui orali, di gruppo e individuali) che precede la redazione delle graduatorie di merito divise tra primo e secondo settore.
Pare che all’inizio la commissione abbia adottato criteri più morbidi e una certa clemenza nei confronti dei candidati (solo sette respinti in una settimana), mentre da alcuni giorni un vero e proprio atteggiamento selettivo-inquisitorio nella trattazione dei quesiti scelti e nei criteri di valutazione molto più restrittivi abbia condotto alla bocciatura di tanti aspiranti, in soli tre giorni ben 32 candidati, tra questi anche esperti nella formazione, presidi incaricati e docenti preparati, che in ogni caso avevano dimostrato anche ottime conoscenze e competenze nell’elaborazione delle prove scritte (il Saggio e il Progetto) valutate anche con punteggi alti.
Fatto sta che tanti si sentono delusi da un meccanismo perverso che esclude dalle graduatorie finali  chi pur avendo superato brillantemente due prove (quelle scritte) sulle tre previste (la terza è il colloquio) si vedrà escluso dalla graduatoria di merito finale proprio perché non ha conseguito il minimo previsto di 21/30 al colloquio ma ha avuto assegnati punteggi solo lievemente più bassi (18/30, 19/30, 20/30); capiterà quindi che candidati con tre prove di 21/30 saranno ammessi, altri con ad esempio I^ prova scritta 28/30, 2^ prova scritta 27/30 e terza prova (colloquio) 20/30 saranno invece implacabilmente messi alla porta anche se l’Art.11, comma 10 del Bando, raccomanda alle Commissioni che “ …la prova orale tende a “completare” la valutazione della preparazione professionale del candidato sulle tematiche oggetto delle prove scritte…”.
Sarebbe stato in ogni caso più logico ed accettabile visto che la scala di valutazione è in trentesimi, e che in questi casi la sufficienza è espressa dal 18, che il legislatore prevedesse fin dall’inizio una media “ponderata” tra le tre prove ed evitare di procedere in maniera selettiva escludendo chi, magari bravo nella trattazione del saggio e del progetto, abbia poi avuto qualche “defaillance” in sede di colloquio, invece probabilmente il sistema esige la mediocrità stabilita del 21 per passare il concorso non potendosi permettere di esaltare le potenzialità di chi si è espresso al meglio nel saggio e nel progetto.
Sembra inoltre che parecchi dei quesiti estratti dai candidati invece che limitarsi alle tematiche generali previste dal bando, sia per il colloquio di gruppo sia per quello individuale, siano stati formulati in maniera a volte poco precisa, a volte invece fin troppo  “accurata” se non capziosa alla ricerca di elementi legislativi comunque marginali rispetto alle tematiche complessive più rilevanti che riguardano la trasformazione e l’innovazione del nostro sistema-scuola.
A parere di tanti inoltre la commissione avrebbe dovuto diversificare i quesiti tra i partecipanti al primo o al  secondo settore in quanto pur essendo parecchie le tematiche comuni, altrettanto differenziatesi rivelano  essere invece le azioni, le strategie e le problematiche possibili.
In tanti si sentono ingiustamente esclusi e parlano di “accanimento” per le modalità nelle quali si sono articolati alcuni colloqui e di un giudizio finale di valutazione iniquo e poco equilibrato e sono pronti a far partire ennesimi ricorsi.
Se è questa l’efficacia, l’efficienza e la qualità che tanto si propaganda nella scuola e le raccomandazioni che da più parti vengono per una  “ponderata” valutazione, a qualsiasi livello essa avvenga nel sistema scolastico, che tenga conto dei diversi elementi che entrano in gioco in qualsiasi processo valutativo, e che peraltro  risulta essere uno dei “cavalli di battaglia” della Commissione, non c’è da stare tanto allegri per il futuro della scuola.
Un concorso nato con la cattiva stella , quello per Dirigenti Scolastici in Sicilia; prima i ritardi, è stata l’ultima Regione a far svolgere le prove scritte, poi il mutamento nella composizione della commissione inizialmente designata, le proteste, i ricorsi e le ammissioni con sospensiva alle prove scritte, le lamentele sui criteri e i tempi di valutazione delle prove scritte, i giudizi poco lusinghieri sulle modalità di svolgimento e sui criteri di valutazione nelle prove orali; la protesta in ogni caso sembra montare e non è escluso che il concorso stesso possa essere annullato.
 






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