PER I DOCENTI CONTRATTO SEPARATO DAGLI ATA
Data: Domenica, 02 luglio 2006 ore 00:20:00 CEST
Argomento: Opinioni


«La contrattazione va separata»

 Di Meglio (Gilda): «E’ nell’interesse sia dei docenti sia del personale Ata»

«Primo obiettivo di Gilda nella scuola: potenziare le rsu e separare la contrattazione docente e Ata, nell’interesse di entrambe le categorie. A partire dalle quote del fondo di istituto». La “mission” di Rino Di Meglio, neo-leader nazionale dell’associazione Gilda, è «riaffermare la professionalità dei docenti». Triestino, 56 anni, lunga militanza nella Gilda e forte carisma sindacale, Di Meglio rilancia il protagonismo degli insegnanti e punta a quadruplicare gli iscritti (un centinaio) nel Friuli occidentale.
 Una meta ambiziosa: come farete?
 «Valorizzando anche il settore delle scuole primarie pordenonesi. Offrendo consulenza, assistenza e informazione capillare. Per esempio, abbiamo diffidato una dirigente che forzava la mano a una maestra sulla stesura del portfolio. E’ in cantiere anche il progetto di unificazione di Gilda e Sam (sindacato autonomo maestri). Da settembre ci attiveremo con assemblee nei circoli didattici e nell’ordine secondario, con la coordinatrice territoriale Donatella Rossi. Ridare protagonismo alla categoria significa separare la contrattazione docente dal comparto Ata e sciogliere la vertenza precari: chiediamo al governo più risorse per l’istruzione».
 Una battaglia in salita, il “divorzio” dei contratti?
 «Sono convinto sia possibile raggiungere un’intesa con i colleghi dei sindacati confederali. Sarebbe irragionevole non separare l’area della contrattazione del fondo di istituto, nelle singole scuole. Una buona parte delle risorse è assorbita dalle attività degli Ata, oppure dalle mansioni docenti a carattere organizzativo per coadiuvare i dirigenti. Chiediamo di utilizzare i fondi del contratto dei capi di istituto per incentivare le funzioni a sostegno della dirigenza».
 Sulla questione precari?
 «Dimostriamo, numeri alla mano, che l’assunzione in ruolo su tutti i posti vacanti degli insegnanti precari, con decorrenza giuridica e differimento della ricostruzione di carriera, non comporterebbe un onere aggiuntivo alle casse dello Stato».
 Sarà un settembre caldo a scuola?
 «Con tante iniziative, anche di carattere legale, per la tutela dei diritti della categoria docente». (c.b.)
 






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