IL VERO PROBLEMA DELLA SCUOLA? LA RETRIBUZIONE DEGLI INSEGNANTI
Data: Venerd́, 30 giugno 2006 ore 00:10:00 CEST
Argomento: Opinioni


Commento
del Forum insegnanti

Gli spunti di riflessione sono molti, anche se non ci sentiamo punto orfani della Moratti, semmai danneggiati, sviliti nel ruolo e affossati dalla Moratti e dalla politica scolastica in genere degli ultimi 15 anni.
Il sindaco di Milano è stata la ciliegina sulla torta.
E non è vero che non si intravvedesse il grande disegno unitario, si vedeva eccome! sfornare dalla scuola persone incapaci di pensare per poter alfine "governare" meglio.
Il problema da Berlinguer in poi è stato quello che i governi che si sono succeduti hanno tentato, in maniere profondamente diverse, di affossare la scuola Statale, per introdurre un nuovo soggetto, quello di “scuola azienda”, che introduceva la concorrenza pubblico-privato, che nella fattispecie si traduceva nel tentativo di dequalificare ulteriormente il pubblico (statale) a favore dell’impresa. Si voleva aprire cioè lo spazio all’attuazione dei disegni del neo-liberismo ,che aveva indirizzato i suoi appetiti sul Welfare.
E’ il corrispettivo di quanto è accaduto a livello costituzionale con la modifica del Titolo V, che ha aperto il varco al mostro costituzionale proposto dalla destra, che una valanga di voti ha affossato in questi giorni.
Il mondo della scuola, proprio perché non ha alcuna paranoia e ritiene che volare alto gli giova per vedere meglio il disegno complessivo, ha respinto al mittente tutti loschi disegni costruiti sulla nostra pelle e su quella di tutto il popolo italiano.
Ha risposto con la proposta di Legge popolare, già firmata da più di settantamila cittadini.
Il nostro documento, indirizzato al Governo, rappresenta la nostra protesta, per il sostanziale continuismo che rileviamo nei primi atti ministeriali, rispetto ai misfatti compiuti sulla scuola dai precedenti governi, in primis quello Berlusconi-Moratti, mentre si era promesso in campagna elettorale (in modo senz’altro generico) una sostanziale discontinuità, l’abrogazione dei misfatti e il potenziamento della scuola pubblica.
Saremmo contenti se entraste nel merito dei nostri argomenti, senza proporci il discorso fuorviante della sola monetizzazione del nostro lavoro. Noi teniamo a stabilire prima quale lavoro ci viene proposto.








    "Per intendere correttamente il senso e le caratteristiche del ciclo secondario e la sua distinzione in due percorsi occorre considerare la legge 53/2003 nella continuità di un cammino legislativo che ha avuto nella riforma del Titolo V della Costituzione il suo atto più rilevante".

 Questa è una perla del libro di Vittorio Campione, uno degli artefici della Riforma Berlinguer, di cui parlavamo nell'articolo "Gli orfani della Moratti". Conferma i vostri e i nostri peggiori sospetti. Del resto, non c'è,come già detto, alcuna critica al merito di quello che insieme a molti altri state facendo: abbiamo pubblicato tutti i documenti relativi a "Una buona scuola della Repupplica" e la vostra lettera aperta, perchè crediamo che non ci sia niente da salvare dell'idea di scuola del centro destra, e la via più limpida sarebbe una totale e definitiva abrogazione di tutti i provvedimenti della Moratti.

 Ci divide forse il giudizio sul riformismo Berlinguer/Brichetto di questi anni: la scuola azienda, il neoliberismo, la scuola privata. Tutto vero, ma tutto molto marginale, secondo noi.Più che sotto il segno in fondo nobilitante della malvagità neo-liberista secondo noi le strampalate "riforme" B & B vanno poste semplicemente sotto il segno della cialtroneria irresponsabile e dell'incredibile arroganza nei confronti di noi insegnanti ai quali si è tentato di imporle (vi ripeto, leggete Vittorio Campione!).Ma soprattutto sotto il segno del RISPARMIO:

 E ci divide certo il giudizio sugli orientamenti del ministro Fioroni, che secondo noi ha di fatto intrapreso la strada di un abrogazione soft, con uno stile certo molto democristiano ma sempre di abrogazione si tratta. Questa è la nostra impressione, e ci auguriamo di non sbagliarci, ma non ne siamo per niente sicuri.

 Quello che però a noi sembra più grave è che in questi anni Berlinguer e Moratti hanno imposto la loro scriteriata agenda costringendoci alla difensiva e facendoci dimenticare i veri problemi (alcuni li abbiamo accennati velocemente nel nostro articolo) della scuola e della condizione dei docenti. Su questo il nostro dissenso è radicale, vorremmo decisamente, e per quel che possiamo sul nostro sito lo facciamo, che di quei problemi e della condizione dei docenti si tornasse a parlare e a discutere, accanto, certo, alle tracce e ai miasmi che la premiata ditta B & B ha lasciato sul campo.

 E consideriamo gravissimo, onestamente, che la questione della dignità professionale della categoria venga liquidata come "il discorso fuorviante della monetizzazione del nostro lavoro". Sembra di sentire i soliti discorsi discorsi della Confindustria e della CGIL che, quando si parla di stipendi europei, non sanno far altro che ripetre "Il problema è un altro". No, il problema non è un altro, il problema, la prima priorità è stabilire il valore che una società dà all'istruzione e alla cultura.

 docentinclasse.it







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