La competente commissione dell'Ars ha approvato il disegno di legge sul buono
scuola. Hanno votato a favore i commissari del centrodestra, contro quelli del
centrosinistra. Ma il no delle opposizioni è stato diversamente motivato: di
principio, contro la scuola privata quello dei Ds; di principio, a favore della
scuola privata, con alcuni accorgimenti, la Margherita. Il disegno di legge
prevede un contributo annuo assegnato alle famiglie: 1.500 euro a favore di ogni
componente che frequenta la scuola privata. Ma sono stati stabiliti anche degli
accorgimenti: sui servizi e la qualità della scuola, nonché sull'applicazione
del contratto di lavoro degli insegnanti. Le fasce di reddito per l'accesso al
contributo saranno stabiliti dal regolamento che dovrà disporre l'assessore
Granata.
Questo il commento del presidente della Commissione Antinoro (Ns): «Viene
garantito il diritto allo studio che riconosce alle famiglie la libertà di
iscrivere i propri figli alle scuole pubbliche o private. Nell'era
dell'autonomia didattica, grazie alla legge sul buono-scuola approvata in
Commissione Cultura, la scuola pubblica sarà certamente la prima beneficiaria di
un sano regime di concorrenza, diretto unicamente a migliorare l'offerta
formativa a favore delle ragazze e dei ragazzi siciliani. Crediamo di aver fatto
un buon lavoro, con l'impegno di tutti i componenti della Commissione, ma anche
dello stesso governo che a firma Cuffaro-Granata ha presentato emendamenti al
proprio testo base, mostrando notevole sensibilità istituzionale. Il disegno di
legge, tra l'altro contiene alcun e norme di sicure utilità come quelle che
impongono alle scuole l'obbligo di applicazione del contratto nazionale di
lavoro e l'utilizzo di locali adeguati per lo svolgimento delle attività
didattiche. Inoltre, si prevede che entro 60 giorni dall'approvazione delle
nuova legge, l'assessore debba redigere un regolamento vincolante per
l'erogazione del buono scuola. Regolamento che sarà sottoposto al parere della
commissione».
Secondo l'assessore Granata, i paletti relativi alla qualità delle
infrastrutture scolastiche ed alla regolarità dei rapporti di lavoro degli
insegnanti fugano ogni eventuale perplessità sulla norma. Tant'è che il ddl
prevede sostanziosi aiuti per garantire il diritto allo studio e quindi da una
parte, è rivolto alle famiglie, le quali potranno scegliere fra scuole pubbliche
statali o non statali; dall'altra viene incontro alle esigenze sociali di molti
garantendo importanti sostegni per le spese di mantenimento dei propri figli a
scuola».
Ds, Prc e Pcdi annunciano dure battaglie. Giannopolo (Ds): «Chiamiamo alla
mobilitazione sindacati, associazioni degli insegnanti, genitori e dirigenti
scolastici». Forgione (Prc): «Per quanto ci riguarda sono pronti per l'Aula
cento emendamenti». Morinello (Pdci): «Si mobiliti la parte più sana e
democratica del mondo della scuola». I deputati della Margherita-Dl Tumino e
Vitrano, invece, evidenziano il loro apporto «migliorativo» al provvedimento.