SCUOLA, UN MARE DI DEBITI…ALL’ITALIANA
Data: Lunedì, 26 giugno 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


SCUOLA, UN MARE DI DEBITI…ALL’ITALIANA

Molti l’hanno definita una promozione…con omertà. Cioè una falsa promozione, quella in cui compaiono illusoriamente tutti sei, mentre in effetti, a ben osservare, si tratta di sei con asterisco, di vari colori, ora verdi, ora rossi. E’ lo sconsolante quadro che si apre a chiunque si rechi in questi giorni nelle scuole italiane: affissi fanno bella (o brutta a seconda dei risultati) mostra di sé tabelloni e tabelloni stracolmi di voti, semivoti e falsi voti, illusorio e fallace coronamento di un intero anno di studio stiracchiato e per molti quasi inesistente.
Ma quando nascono i debiti e a causa di quale mostruosa macchinazione ai danni della scuola? In effetti il problema non è tanto la normativa…quanto, come vedremo, la sua attuazione. Eh, sì: perchè l’Italia è un paese di santi e navigatori, ma anche di pasticcioni. Dunque nel lontano 1995 l’allora ministro D’Onofrio ebbe una fondata ideona: adeguiamo la nostra nazione agli altri paesi europei. Giusto, sacrosanto, ineccepibile. Se gli esami di riparazione a settembre non esistono più in tutti gli altri stati, perchè farli anacronisticamente sopravvivere nella bella Italia? Ed eccoti il debito formativo, con un bel termine preso a prestito (quanto opportunamente non si sa!) dall’economia. Debito formativo (rectius diseducativo) significa che, se anche vai male in qualche disciplina, niente preoccupazione, si viene promossi lo stesso, ma con debito. E se non lo colmi, niente male: si va avanti lo stesso, di anno in anno sino alla maturità. Unica penalità: perdere qualche puntino agli esami di stato. E chi se ne frega?  In pochi anni tutto ciò, è ormai communis opinio, ha deresponsabilizzato gli studenti, abituandoli a fare spallucce dinanzi alle loro vistose lacune, e ha gettato nell’angoscia gli insegnanti che, magari, si vedono un ragazzo promosso sempre, ogni anno, con un bel tre in matematica mai colmato…al liceo scientifico!
E questo perché in Europa è vero che non si fanno  quasi più esami di riparazione nel senso  italiano, ma nessuno si è mai sognato il  recupero alla D'Onofrio, tragicamente perpetuato da Berlinguer e da tutti gli altri ministri! Intanto, negli altri Paesi, vi sono  leggi precise che limitano il numero delle materie in cui si può essere rimandati  (ad esempio, in Spagna sono due). Dopodiché lo studente che non risulti promosso in queste due materie è costretto  a frequentarle di nuovo in aggiunta a  quelle dell'anno successivo. Da noi invece che succede? Il debito formativo è diventato sinonimo di impunità organizzata: i corsi di recupero vengono attuati poco e male, si rivelano per lo più inefficaci, i ragazzi addirittura vengono quasi pregati dagli insegnanti affinchè li frequentino, non migliorano nelle materie imputate…e per giunta, visti gli impegni pomeridiani a scuola, diminuisce il loro rendimento anche nelle altre! E così i debiti fioccano, fioccano, fioccano e lenti lenti scendono a coprire di vergogna il mondo dell’istruzione.
Cose da pazzi. E che possono accadere solo e unicamente in questo pazzo pazzo Bel Paese.

Silvana La Porta






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