Siamo sconcertati oltre che sfavorevolmente sorpresi dalle dichiarazioni cha la stampa attribuisce al Ministro dell'Economia sui possibili interventi di contenimento della spesa nel pubblico impiego e nella scuola.
Lo sconcerto nasce dall'ossessiva riproposizione di misure restrittive in settori che da oltre 10 anni sono stati oggetti di tagli, in termini di risorse umane e finanziarie, ogni oltre limite di tollerabilità.
Ogni legge finanziaria si è tradotta in veri e propri atti di "pirateria" che hanno messo in crisi l'erogazione dei pubblici servizi, la cui funzionalità è stata garantita esclusivamente dal senso di responsabilità del personale.
Ed è ancora pirateria proporre sanatorie contrattuali in luogo della piena volontà di perseguire le verosimili evasioni fiscali e contributive e senza una severa misura per impedire l'aumento di prezzi e tariffe che fanno lievitare l'inflazione ed erodono il potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori a reddito fisso e dei pensionati.
La sorpresa è dovuta alla constatazione che anche una personalità quale il prof. Padoa Schioppa - cui vengono riconosciute competenza, rigore e serietà - ricorra ad argomentazioni sciatte, disinformate e non suffragate da alcun oggettivo riscontro quale quella riferita a "3 insegnanti per 12 alunni", falsa oltre che offensiva nei confronti di migliaia di docenti costretti ad operare su classi superaffollate e in condizioni organizzative e professionali al limite della sopportabilità.
Se il livello di civiltà politica e giuridica del nostro paese ha consentito di aprire le porte dell'immigrazione dei paesi europei ed extracomunitari, garantendo la fruibilità del servizio essenziale all'istruzione e alla formazione, imposta dall'etica prima ancora che della costituzione, ciò non può gravare esclusivamente sugli insegnanti così come non può essere loro imposto l'onere etico-sociale di realizzare l'integrazione degli alunni in situazione di handicap in assenza di quelle condizioni minime di garanzie saggiamente previste dal nostro ordinamento che, di tanto in tanto, la politica vorrebbe violare.
La CISL Scuola non lo ha consentito nel passato e non lo consentirà oggi.
Padoa Schioppa chieda scusa agli insegnanti italiani e rivolga altrove i suoi severi e doverosi intenti di risparmio.
E ricordiamo a lui, come abbiamo sempre fatto con i suoi predecessori, che l'amministrazione e il governo della scuola non potranno essere affidati esclusivamente al Ministro dell'Economia.
La CISL Scuola chiede al Ministro dell'Economia di essere coerente con gli impegni politici assunti nel programma dell'attuale Governo, che ben altri e promettenti propositi contiene per la politica scolastica.
Se invece si vorranno perseguire politiche devastanti, come quella annunciata, saremo pronti a contrastarla con la mobilitazione della categoria.
Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola
la Repubblica
Padoa-Schioppa: ‘cura pesante’. Nel mirino anche pensioni e scuola Allo studio la riduzione delle classi. Pensioni sul Tfr.
(…) Padoa-Schioppa ha elencato i settori che sono oggetto di studio per l’intervento sulla manovra complessiva di risanamento dei conti pubblici: si tratta di previdenza («ha squilibri intrinseci ha detto il ministro), pubblico impiego (scuola compresa), sanità e enti locali. «Ci sono alcune classi - ha detto Padoa Schioppa - in cui ci sono tre insegnanti per dodici bambini». Il comparto scuola del resto è oggetto dello studio da parte dei tecnici: si tratta di un settore che vale un terzo del pubblico impiego (1 milione e 100 mila unità) e che, dopo il fallimento della riduzione della Moratti, continua a crescere al ritmo di 6-7.000 unità all’anno . I motivi sono l’immigrazione, il sostegno e anche un certo lassismo nella costituzione delle classi. I dati Ocse dicono che abbiamo il più alto rapporto tra docenti e alunni. Dunque si starebbe pensando di stringere i bulloni all’intero sistema aumentando il numero degli alunni (con un tetto minimo per classe) e riducendo le classi; si prevede anche un incremento dell’orario dei docenti e un blocco del turn over. Un quadro all’esame anche del ministro della Pubblica Istruzione Fioroni che ha già detto che i risparmi della scuola devono restare all’interno della scuola e che andranno regolarizzati circa 20 mila precari. (…)
il Messaggero
Per risparmiare meno insegnanti e classi più grandi. Il Tesoro vuole ridurre il personale della scuola. E sulle pensioni si studia la chiusura delle “finestre”. Niente risorse per rinnovare i contratti degli statali.
(…). Dipendenti pubblici. Bloccare per due anni il rinnovo dei contratti (e quindi gli stipendi) non darebbe alcun apporto alla manovra di Padoa-Schioppa, perché quei soldi non erano mai stati previsti da Tremonti. Per trovare veri risparmi quindi ci vuole, oltre alla moratoria dei contratti, anche altro. Per esempio, applicare un rigido blocco delle assunzioni anche in quei setto ri che finora sono stati risparmiati: scuola. militari, corpi di polizia. Ieri il ministro ha accennato in particolare all’intenzione di ridurre il personale nella scuola. «Non è possibile che ci siano classi con tre insegnanti per quindici bambini» avrebbe detto Padoa-Schioppa. Il governo vuole forse tornare al maestro unico nelle elementari? Difficile, anche perché tre maestri che si alternano su tre classi costano come un solo maestro su una sola classe. Semmai sembra più probabile che si punti a mettere insieme classi più numerose.
A proposito della spesa per l’Istruzione
Di Menna (Uil): “Se la situazione finanziaria è grave e la medicina deve essere amara, questa medicina deve essere data a chi si è arricchito e non a chi si è impoverito, a chi vive del proprio stipendio, perché così nessuno ‘guarisce’, la malattia si aggrava”
La spesa per l’istruzione non può essere ridotta, perché l’Italia già spende poco sia in rapporto al Pil sia rispetto agli altri paesi europei, mentre servono investimenti aggiuntivi. Sull’uso delle risorse - mette in evidenza il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, si apra il confronto con il sindacato come da tempo sollecitato.
E’ ora di dire basta, va fatta chiarezza. Occorre avviare un confronto serio e sereno, mettere le carte in tavola e tutti i numeri al posto giusto.
Non vanno decisi tagli che non darebbero risultati e impoverirebbero l’offerta scolastica.
Tanti insegnanti sono costretti a lavorare con grande fatica con classi sovraffollate di 28, 29, 30, 32 alunni. Le classi sovraffollate sono un’emergenza del nostro sistema.
Per valutare il numero degli insegnanti occorre ricordare la specificità italiana degli insegnanti di sostegno e l’assetto ordinamentale delle varie discipline.
Per l’istruzione dei nostri giovani si investe poco e il livello delle retribuzioni del personale è ancora molto basso.
Se la situazione finanziaria è grave - sottolinea Massimo Di Menna - e la medicina deve essere amara, questa medicina deve essere data a chi si è arricchito e non a chi si è impoverito, a chi vive del proprio stipendio, perché così nessuno ‘guarisce’, la malattia si aggrava.
I contratti vanno rinnovati
Gli aumenti devono essere esentasse
Vanno fatte assunzioni dei precari a copertura del turnover
e un piano pluriennale di assunzioniUn piano di investimenti per la scuola pubblica deve essere priorità per il Governo,
altro che tagli.
ü Numero di studenti per classe
Per numero di studenti per classe* siamo insieme a Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Danimarca, Grecia, Lussemburgo. Che direzione deve prendere la scuola italiana? Se la terapia è di aumentare gli alunni per classe il punto di arrivo è quello delle scuole di paesi come la Corea e la Cina che in media ne hanno 34, il Brasile 32, l’Egitto 41, le Filippine 43.
*Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005 sul ciclo primario.
ü Spese pubbliche per le istituzioni scolastiche in rapporto al Pil*
à In Italia si spende poco per l’Istruzione
Media OCSE 6,1%
Italia 4,8%
Francia 5,6%
Austria 5,5%
Danimarca 6,8%*Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005
ü Spesa annuale per studente*
à Bassa la spesa per studente
Nella scuola primaria |
Nel ciclo secondario |
||
Italia |
6.783 |
8.258 |
|
Francia |
4.777 |
8.107 |
|
Austria |
6.571 |
8.562 |
|
Danimarca |
7.572 |
8.113 |
|
*Spese calcolate in dollari rapportate al potere di acquisto dei vari paesi Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005 |
ü Retribuzione di un insegnante di scuola media con 15 anni di anzianità*
à E’ sempre ai livelli più bassi la retribuzione assoluta e oraria
Retribuzione |
Retribuzione oraria |
||
Italia |
30.220 |
49 |
|
Francia |
32.933 |
52 |
|
Austria |
33.138 |
53 |
|
Danimarca |
35.809 |
56 |
|
*Spese calcolate in dollari rapportate al potere di acquisto dei vari paesi |
ü Personale precario nella scuola italiana*
à Sempre più alto il numero dei precari
|
personale |
supplenti |
supplenti |
totale |
totale |
% |
doc infanzia |
75.170 |
7.666 |
5.569 |
88.405 |
13.235 |
14,97 |
doc primaria |
234.323 |
12.811 |
22.006 |
269.140 |
34.817 |
12,94 |
doc 1° grado |
164.187 |
7.843 |
25.805 |
197.835 |
33.648 |
17,01 |
doc 2° grado |
224.669 |
5.050 |
40.251 |
269.970 |
45.301 |
16,78 |
pers ATA |
176.808 |
74.037 |
|
250.845 |
74.037 |
29,52 |
TOTALI |
875.157 |
107.407 |
93.631 |
1.076.195 |
201.038 |
18,68 |
*Elaborazione Uil Scuola su dati Miur