E ADESSO IL MINISTRO CHIEDA SCUSA AGLI INSEGNANTI
Data: Sabato, 24 giugno 2006 ore 08:46:14 CEST
Argomento: Opinioni


Sulle dichiarazioni del Ministro del Tesoro relative al numero degli insegnanti: offensivo utilizzare esempi infondati

Il Ministro del Tesoro ha dichiarato che nella scuola esisterebbero classi che funzionano con 12 bambini e tre insegnanti.

Questo esempio testimonierebbe ampiamente, a dire del Ministro,l’esigenza di ridurre le spese.

L’affermazione del Ministro non solo è destituita di ogni fondamento ma rappresenta una offesa pesante e gratuita per insegnanti che classi di dodici bambini non le vedono neanche con il binocolo.

Sappia il Ministro Padoa-Schioppa che le classi funzionanti nella scuola statale sonosempre costituite da un numero di studenti “regolarmente” superiore ai limiti massimi di legge, salvo le situazioni espressamente previste dalle regole dello Stato come, ad esempio, le scuole di montagna.

Vale la pena di ricordare, inoltre, che la scuola pubblica è stata pesantemente colpita da cinque anni di tagli del precedente Governo che si sono tradotti in una pesante riduzione del personale docente ed ata, in una forte riduzione delle risorse economiche disponibili e dei mezzi.

Il Ministro eviti esempi infondati che suonano come una inaccettabile provocazione, sappia che non siamo disponibili a subire tagli e che ci aspettiamo dalla coalizione che ha vinto le elezioni la realizzazione degli impegni programmatici sottoscritti per la scuola a partire proprio dall’incremento degli investimenti.

Infine, sappia il Ministro che se con le scelte che verranno assunte dal Governo non si cambia registro noi sappiamo già che cosa fare.

Roma, 23 giugno 2006
 

F. Scrima risponde alle sconcertanti e sorprendenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia sulla scuola

Siamo sconcertati oltre che sfavorevolmente sorpresi dalle dichiarazioni cha la stampa attribuisce al Ministro dell'Economia sui possibili interventi di contenimento della spesa nel pubblico impiego e nella scuola.

Lo sconcerto nasce dall'ossessiva riproposizione di misure restrittive in settori che da oltre 10 anni sono stati oggetti di tagli, in termini di risorse umane e finanziarie, ogni oltre limite di tollerabilità.

Ogni legge finanziaria si è tradotta in veri e propri atti di "pirateria" che hanno messo in crisi l'erogazione dei pubblici servizi, la cui funzionalità è stata garantita esclusivamente dal senso di responsabilità del personale.

Ed è ancora pirateria proporre sanatorie contrattuali in luogo della piena volontà di perseguire le verosimili evasioni fiscali e contributive e senza una severa misura per impedire l'aumento di prezzi e tariffe che fanno lievitare l'inflazione ed erodono il potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori a reddito fisso e dei pensionati.

La sorpresa è dovuta alla constatazione che anche una personalità quale il prof. Padoa Schioppa - cui vengono riconosciute competenza, rigore e serietà - ricorra ad argomentazioni sciatte, disinformate e non suffragate da alcun oggettivo riscontro quale quella riferita a "3 insegnanti per 12 alunni", falsa oltre che offensiva nei confronti di migliaia di docenti costretti ad operare su classi superaffollate e in condizioni organizzative e professionali al limite della sopportabilità.

Se il livello di civiltà politica e giuridica del nostro paese ha consentito di aprire le porte dell'immigrazione dei paesi europei ed extracomunitari, garantendo la fruibilità del servizio essenziale all'istruzione e alla formazione, imposta dall'etica prima ancora che della costituzione, ciò non può gravare esclusivamente sugli insegnanti così come non può essere loro imposto l'onere etico-sociale di realizzare l'integrazione degli alunni in situazione di handicap in assenza di quelle condizioni minime di garanzie saggiamente previste dal nostro ordinamento che, di tanto in tanto, la politica vorrebbe violare.

La CISL  Scuola non lo ha consentito nel passato e non lo consentirà oggi.

Padoa Schioppa chieda scusa agli insegnanti italiani e rivolga  altrove i suoi severi e doverosi intenti di risparmio.

E ricordiamo a lui, come abbiamo sempre fatto con i suoi predecessori, che l'amministrazione e il governo della scuola non potranno essere affidati esclusivamente al Ministro dell'Economia.

La CISL Scuola chiede al Ministro dell'Economia di essere coerente con gli impegni politici assunti nel programma dell'attuale Governo, che ben altri e promettenti propositi contiene per la politica scolastica. 

Se invece si vorranno perseguire politiche devastanti, come quella annunciata, saremo pronti a contrastarla con la mobilitazione della categoria.

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola


 

la Repubblica

Padoa-Schioppa: ‘cura pesante’. Nel mirino anche pensioni e scuola Allo studio la riduzione delle classi. Pensioni sul Tfr.

(…) Padoa-Schioppa ha elencato i settori che sono oggetto di studio per l’intervento sulla manovra complessiva di risanamento dei conti pubblici: si tratta di previdenza («ha squilibri intrinseci ha detto il ministro), pubblico impiego (scuola compresa), sanità e enti locali. «Ci sono alcune classi - ha detto Padoa Schioppa - in cui ci sono tre insegnanti per dodici bambini». Il comparto scuola del resto è oggetto dello studio da parte dei tecnici: si tratta di un settore che vale un terzo del pubblico impiego (1 milione e 100 mila unità) e che, dopo il fallimento della riduzione della Moratti, continua a crescere al ritmo di 6-7.000 unità all’anno . I motivi sono l’immigrazione, il sostegno e anche un certo lassismo nella costituzione delle classi. I dati Ocse dicono che abbiamo il più alto rapporto tra docenti e alunni. Dunque si starebbe pensando di stringere i bulloni all’intero sistema aumentando il numero degli alunni (con un tetto minimo per classe) e riducendo le classi; si prevede anche un incremento dell’orario dei docenti e un blocco del turn over. Un quadro all’esame anche del ministro della Pubblica Istruzione Fioroni che ha già detto che i risparmi della scuola devono restare all’interno della scuola e che andranno regolarizzati circa 20 mila precari. (…)


il Messaggero

Per risparmiare meno insegnanti e classi più grandi. Il Tesoro vuole ridurre il personale della scuola. E sulle pensioni si studia la chiusura delle “finestre”. Niente risorse per rinnovare i contratti degli statali.

(…). Dipendenti pubblici. Bloccare per due anni il rinnovo dei contratti (e quindi gli stipendi) non darebbe alcun apporto alla manovra di Padoa-Schioppa, perché quei soldi non erano mai stati previsti da Tremonti. Per trovare veri risparmi quindi ci vuole, oltre alla moratoria dei contratti, anche altro. Per esempio, applicare un rigido blocco delle assunzioni anche in quei setto ri che finora sono stati risparmiati: scuola. militari, corpi di polizia. Ieri il ministro ha accennato in particolare all’intenzione di ridurre il personale nella scuola. «Non è possibile che ci siano classi con tre insegnanti per quindici bambini» avrebbe detto Padoa-Schioppa. Il governo vuole forse tornare al maestro unico nelle elementari? Difficile, anche perché tre maestri che si alternano su tre classi costano come un solo maestro su una sola classe. Semmai sembra più probabile che si punti a mettere insieme classi più numerose.

 A proposito della spesa per l’Istruzione

Di Menna (Uil): “Se la situazione finanziaria è grave e la medicina deve essere amara, questa medicina deve essere data a chi si è arricchito e non a chi si è impoverito, a chi vive del proprio stipendio, perché così nessuno ‘guarisce’, la malattia si aggrava”

La spesa per l’istruzione non può essere ridotta, perché l’Italia già spende poco sia in rapporto al Pil sia rispetto agli altri paesi europei, mentre servono investimenti aggiuntivi. Sull’uso delle risorse - mette in evidenza il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, si apra il confronto con il sindacato come da tempo sollecitato.

E’ ora di dire basta, va fatta chiarezza. Occorre avviare un confronto serio e sereno, mettere le carte in tavola e tutti i numeri al posto giusto.
Non vanno decisi tagli che non darebbero risultati e impoverirebbero l’offerta scolastica.

Tanti insegnanti sono costretti a lavorare con grande fatica con classi sovraffollate di 28, 29, 30, 32 alunni. Le classi sovraffollate sono un’emergenza del nostro sistema.
Per valutare il numero degli insegnanti occorre ricordare la specificità italiana degli insegnanti di sostegno e l’assetto ordinamentale delle varie discipline.

Per l’istruzione dei nostri giovani si investe poco e il livello delle retribuzioni del personale è ancora molto basso. 
Se la situazione finanziaria è grave - sottolinea Massimo Di Menna - e la medicina deve essere amara, questa medicina deve essere data a chi si è arricchito e non a chi si è impoverito, a chi vive del proprio stipendio, perché così nessuno ‘guarisce’, la malattia si aggrava.

  • I contratti vanno rinnovati

  • Gli aumenti devono essere esentasse

  • Vanno fatte assunzioni dei precari a copertura del turnover
    e un piano pluriennale di assunzioni

  • Un piano di investimenti per la scuola pubblica deve essere priorità per il Governo,
    altro che tagli.


ü Numero di studenti per classe

Per numero di studenti per classe* siamo insieme a Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Danimarca, Grecia, Lussemburgo. Che direzione deve prendere la scuola italiana? Se la terapia è di aumentare gli alunni per classe il punto di arrivo è quello delle scuole di paesi come la Corea e la Cina che in media ne hanno 34, il Brasile 32, l’Egitto 41, le Filippine 43.
*Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005 sul ciclo primario.


ü Spese pubbliche per le istituzioni scolastiche in rapporto al Pil*
à In Italia si spende poco per l’Istruzione

Media OCSE 6,1%
Italia 4,8%
Francia 5,6%
Austria 5,5%
Danimarca 6,8%

*Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005


ü Spesa annuale per studente*
à Bassa la spesa per studente

Nella scuola primaria

Nel ciclo secondario

Italia

6.783

8.258

 

Francia

4.777

8.107

 

Austria

6.571

8.562

 

Danimarca

7.572

8.113

 

*Spese calcolate in dollari rapportate al potere di acquisto dei vari paesi Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005


ü Retribuzione di un insegnante di scuola media con 15 anni di anzianità*
à E’ sempre ai livelli più bassi la retribuzione assoluta e oraria

Retribuzione

Retribuzione oraria

Italia

30.220

49

 

Francia

32.933

52

 

Austria

33.138

53

 

Danimarca

35.809

56

 

*Spese calcolate in dollari rapportate al potere di acquisto dei vari paesi 
Dati Ocse pubblicati su Regards sur l’education 2005


ü Personale precario nella scuola italiana*
à Sempre più alto il numero dei precari

 

 

personale
tempo indeterminato

supplenti
annuali

supplenti
fino al termine 
delle lezioni

totale
personale

totale
precari

%
precari

doc infanzia

75.170

7.666

5.569

88.405

13.235

14,97

doc primaria

234.323

12.811

22.006

269.140

34.817

12,94

doc 1° grado

164.187

7.843

25.805

197.835

33.648

17,01

doc 2° grado

224.669

5.050

40.251

269.970

45.301

16,78

pers ATA

176.808

74.037

 

250.845

74.037

29,52

TOTALI

875.157

107.407

93.631

1.076.195

201.038

18,68

*Elaborazione Uil Scuola su dati Miur







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