Contenzioso sulla mensa scolastica a Catania- Conferenza di servizio
Data: Venerdì, 23 giugno 2006 ore 16:53:30 CEST
Argomento: Ministero Istruzione e Università


Contenzioso sulla mensa scolastica a Catania- Conferenza di servizio -     Sospesi i termini della diffida

 

Si è svolta in data 23 giugno 2006 alle ore 10 presso l’aula magna della Vespucci di Catania la conferenza di servizio tra l’Amministrazione comunale di Catania e i dirigenti delle scuole di base della città.

Per l’Amministrazione comunale erano presenti:

l’assessore Giuseppe Maimone , preposto al ramo delle politiche scolastiche;

l’assessore Filippo Drago,  preposto ai Lavori pubblici , tecnologia e informatica;

l’assessore Francesco Caruso, preposto al bilancio patrimonio ed economato;

gli amministratori erano supportati dai dirigenti, dott. Fresta alla P.I., ing. Testa e ing. Barrica della direzione impianti, dott.ssa Rapisardi e dott.ssa Boccardi della P.I.

All’o.d.g. figuravano i seguenti argomenti:

1-Recupero somme dei costi per trasmissione telegrammi

2-Contributi erariali agli EE.LL. per i pasti consumati dai docenti; recupero crediti;

3- erogazione della somma per l’acquisto dei libri di testo e varie

Il confronto e il dibattito è stato molto articolato ed esteso per la gran mole delle questioni sul tappeto che ormai si sono configurate come un vero e proprio contenzioso tra ISA, Istituzioni Scolastiche Autonome, e Comune di Catania.

Tra i numerosi interventi riportiamo l’intervento del rappresentante dell’ASAS Catania il preside Giuseppe Adernò, che ha proposto quanto già l’ASAS aveva anticipato in un precedente comunicato del 19.6.06 e cioè di attivare il pieno e completo decentramento alle ISA da parte del Comune di tutte le incombenza previste dalla L. n. 23/96 e dalle altre disposizioni normative a carico del  Comune. Ciò consentirebbe, anche in presenza di tagli e ristrettezze del bilancio comunale, di assegnare un budget certo alle ISA con il quale autogestirsi nell’ottica dell’efficienza e dell’efficacia, sulla scia di quanto già attuato per esempio dalla Provincia Regionale di Catania con gli istituti secondari. Inoltre l’ASAS ha chiesto una sospensiva dei termini della diffida accolta dall’amministrazione.

Si è pertanto costituito un comitato ristretto in rappresentanza dei dirigenti scolastici che tratterà con l’amministrazione entro i prossimi mesi un protocollo di accordo e regolamentazione di tutta la complessa materia, compresi le questioni dell’ICI e della TARSU.

Nel comitato ristretto l’ASAS ha indicato il preside Giuseppe Adernò dell’IC “ Parini” e il preside Santo Gagliano dell’IC “ Petrarca “.

 

In calce riportiamo la rassegna stampa sull’argomento

 

Scuole a Catania, l'assessore risponde e auspica per oggi un confronto «fruttuoso»

 

Catania 23.6.2006. Per quanto di mia competenza, ritengo doveroso e necessario intervenire, con alcune precisazioni essenziali, in merito alla "denuncia" dei dirigenti dell'Andis riportate nell'articolo "Scuole al collasso", apparso oggi (ieri per chi legge) sulle pagine della cronaca. Contestazioni, in tutto o in parte affini, sono state sollevate anche in due lettere pubblicate nei giorni scorsi sulla rubrica "Lo dico alla Sicilia": e precisamente "Educazione alla Legalità è anche fornire i mezzi alle scuole" del prof. Fabio Fatuzzo e "Anche la scuola catanese vuole essere di serie A" del Preside dell'I. C. Parini prof. Giuseppe Adernò. Dal tema della refezione a quello dell'edilizia sembra proprio che nulla vada per il verso giusto negli istituti catanesi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Una visione ingiusta e fuorviante, che certo non favorisce atteggiamenti costruttivi.

Le tematiche investono invero i campi d'azione di diversi assessorati. A tale scopo domani (oggi per chi legge), venerdì 23 giugno, alle ore 10, nei locali della scuola Amerigo Vespucci (via De Nicola, 1) avrà luogo una conferenza dei servizi alla quale sono stati invitati tutti i dirigenti scolastici, che potranno confrontarsi non solo con il sottoscritto ma anche con altri tre assessori della giunta comunale: Giuseppe Arena (edilizia e manutenzione scolastica), Filippo Drago (tecnologica informatica), Francesco Caruso (bilancio).

Attendo fiducioso l'esito di questo incontro, spero più fruttuoso di quello già indetto il 20 ottobre 2005. In quella circostanza, il nodo legale e finanziario relativo alla restituzione dei contributi dello Stato per i docenti interessati alla mensa scolastica sembrava definitivamente chiarito. Continua invece ad essere indebitamente strumentalizzato. Tant'è! Da parte mia mi oppongo con forza ad una fuorviante ricostruzione dei fatti, riaffermando l'esigenza di far prevalere l'applicazione delle corrette procedure amministrative e delle norme che le regolano.

In qualità di assessore alle Politiche Scolastiche, e prima ancora come libero cittadino, condivido anzi propugno la necessità di garantire il buon funzionamento delle Istituzioni Scolastiche, assicurando l'erogazione dei fondi previsti dalla legge nell'interesse degli studenti. E tuttavia, in merito alla restituzione dei suddetti contributi, è d'uopo ribadire che, in base alle norme vigenti, non è ammessa nella Pubblica Amministrazione alcuna compensazione dei crediti e, pertanto, si è reso necessario avviare le pratiche di recupero forzoso.

Ciò premesso, occorre precisare che attualmente i fondi accreditati dallo Stato alle scuole per gli anni compresi fra il 2001 ed il 2005 ammontano ad €.614.218 ed attualmente, detratte le somme già restituite da alcune scuole, risultano complessivamente €. 488.000.

Le cosiddette "funzioni miste", richiamate nelle citate lettere alla Sicilia, vanno riferite alle normali funzioni dei Collaboratori scolastici che prevedono espressamente l'ordinaria vigilanza ed assistenza agli alunni durante la consumazione dei pasti. L'accordo fra Sindacati , Ministero alla Pubblica Istruzione e Comuni per il pagamento delle "funzioni miste" è stato sottoscritto soltanto per l'anno scolastico 2000/01 e non è stato più rinnovato .

Per quanto attiene alla presunta impossibilità di alcuni Dirigenti scolastici di restituire le suddette somme al Comune in quanto utilizzate per necessità" ineludibili" legate al proprio funzionamento, senza preventiva autorizzazione della competente Direzione Pubblica Istruzione, ritengo doveroso sottolineare che l'appropriazione e l'uso di fondi altrui, anche per fini encomiabili, non risulta in ogni caso giustificabile e non può ritenersi legale.

Evidente è il disagio dei dirigenti scolastici per la mancata erogazione degli oneri di funzionamento scolastico posti a carico del Comune (che nell'ultima assegnazione risultavano pari ad €.155.177 e, quindi, di gran lunga inferiori ai contributi erariali per i docenti). Bisogna tuttavia ribadire che i fondi finalizzati ad una precisa funzione non possono essere utilizzati per fini diversi e vanno restituiti all'Ente che li ha anticipati e deve servirsene per ridurre i costi del servizio di refezione.

La soluzione va dunque concertata su altre basi. E' quello che faremo domani dialogando con i dirigenti scolastici. Una riunione che vedrà l'impegno compatto di tutta l'amministrazione comunale ancora una volta a disposizione del mondo della scuola con spirito di collaborazione e servizio.

Giuseppe Maimone

assessore alla cultura e politiche scolastiche

 

                                                                                                                                

Dirigenti scolastici: «Non abbiamo soldi»

Vertenza con l'ente locale.   «Pretende il pagamento di Ici e tassa sui rifiuti e non dà quanto dovuto»   

 

Catania 23.6.2006 Le scuole catanesi sono sull'orlo del crollo, vanno avanti solo per la lodevole iniziativa del corpo docente, personale ata e dirigenti scolastici, ma, mancando i fondi, le istituzioni scolastiche stentano a far decollare tutta la attività organizzativa e conseguenzielmente l'azione didattica, ovviamente a tutto danno per la formazione culturale e sociale degli alunni. Naturalmte in queste condizioni è davvero difficile organizzare laboratori, attività pomeridiane, per cui rischia davvero di rimanere sulla carta l'autonomia delle scuole. Tutte queste problematiche sono emerse nel corso di una conferenza stampa organizzata dall'Andis (associazione nazionale dirigenti scolastici) di Catania, presieduta dal dott. Nino Prastati, collaborato dal suo vice dottoressa Lucia Lanzafame. Il tema principale della discussione è stato il grave contenzioso che si è venuto a creare tra le scuole ed il Comune di Catania, inadempiente per quanto concerne la soluzione dei tanti problemi della scuola etnea. La cosa più grave consiste nel fatto che da tempo le scuole, almeno così è stato rilevato, chiedono di confrontarsi con l'ente locale per trovare delle risposte ai tanti quesiti, cioè mancanza di risorse per tutte le competenze previste dalla legge a carico dell'ente locale. E' davvero paradossale quanto è stato detto che le scuole catanesi non ricevano da ben due anni alcun contributo. Per far funzionare gli istituti si va avanti con i fondi erogati dalla Regione per il funzionamento ordinario, mentre il Comune, pur essendo debitore, diffida le scuole alla restituzione di somme che negli anni passati sono state assegnate alle scuole per compensare la mancata corresponsione dei contributi, mentre quest'anno se ne pretende la restituzione. La situazione è davvero grottesca considerando il fatto che il Comune, pur non dando nulla, chiede alle scuole i soldi per la dettatura dei telegrammi, la tassa dei rifiuti solidi urbani, nonostante nel 2001 era stato stabilito che detta tassa sarebbe stata a carico del Comune. Viene addirittura chiesto anche il pagamento dell'Ici, non tenendo conto che gli edifici scolastici sono di proprietà del Comune. Nell'incontro si è discusso anche dell'erogazione dei buoni-libro. Tutti i Comuni della provincia hanno già ripartito le somme alle famiglie, mentre Catania non lo ha fatto e l'anno scolastico ormai ha chiuso i battenti. Insomma, il Comune non solo non dà soldi alle scuole, ma chiede somme che gli istituti catanesi ricevono dallo Stato per il pagamento delle spese per la mensa cui hanno diritto i docenti che prestono servizio nelle ore centrali e pomeridiane. Non pensando, per sempio, le scuole sono costrette a fare centinaia di telefonate e telegrammi per rintracciare i supplenti, i genitori di alunni, i funzionari del Comune, eccetera. Alla conferenza,oltre ai tanti docenti e dirigenti scolastici erano presenti rappresentanti dei sindacati della scuola, Snadis compreso, nonchè il president dell'ANP, l'on. Giovanni Barbagallo della Margherita.

MARIO CASTRO

 

Ieri mattina si è tenuto un incontro tra l'amministrazione di città e i rappresentanti provinciali dell'Associazione nazionale presidi su vari temi e.

 

Catania 23.6.2006 Ieri mattina si è tenuto un incontro tra l'amministrazione di città e i rappresentanti provinciali dell'Associazione nazionale presidi su vari temi e. in particolare, sul contenzioso in corso tra il Comune e le istituzioni scolastiche autonome sui temi della mensa scolastica, la diffida del comune, i buoni libro, la Tarsu e l'ICI e la manutenzione.

Il vicesindaco Arena si è detto pronto ad attivare nei prossimi giorni un tavolo tecnico con la dirigenza comunale per la disamina di tutto il contenzioso in atto e per l'impostazione di corretti rapporti in futuro. La delegazione sindacale ha chiesto all'amministrazione, in attesa che si ponga mano alla verifica di tutta la complessa vicenda del servizio scolastico a Catania, di sospendere gli effetti della diffida inviata alle scuole sul recupero delle somme per la mensa scolastica e di rimeditare tutta la questione alla luce anche degli sviluppi delle prossime riunioni e conferenze di servizio.

Per l'Anp erano presenti i presidi Salvatore Indelicato, Maria Paolo Iaquinta e Giuseppe Luca.

 

 

LA SCUOLA ED I SOLDI DEL COMUNE

ANCHE LA SCUOLA CATANESE VUOLE ESSERE DI  SERIE A

 

         Catania 19.6.2006 In riferimento alla nota pubblicata a firma dell’On, Fabio Fatuzzo , ex assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Catania, sento anch’io il dovere di intervenire, ringraziando l’On. Fatuzzo per la precisazione esposta  e per la coerenza manifestata nel condividere il disagio delle istituzioni scolastiche del ciclo primario del Comune di Catania.

         La questione è stata più volte ed in diverse sedi affrontata, ricoperta dalle formule sibilline  “vedremo…, faremo… chiederemo…”

         La lettera dell’Avvocatura comunale ha fatto riemergere la questione che, anche se corretta in linea di principio, perché le somme in questione spettano al Comune, non appare logica e coerente in linea di fatto, perché il Comune da due anni non sostiene le spese di funzionamento delle scuole, spese che sono di specifica competenza comunale, ed in più non ha neanche pagata il buono libro ordinario degli studenti, cosa che tutti i comuni della provincia, anche  il più piccolo, hanno regolarmente pagato.

         L’ASAS, (Associazione delle Scuole autonome) in un comunicato ha ribadito la necessità di  attivare il dialogo ed una costruttiva concertazione quale strategia per risolvere la controversia , senza adoperare le armi  della “diffida  e dell’ingiunzione”.

         Se erano questi gli intenti dell’Amministrazione, perché non ha attivato anno per anno la richiesta del versamento delle somme?  Perché  non sono state regolarmente riconosciute le “funzioni miste”? Perché non stati regolarmente assegnate le spese per il funzionamento didattico?.

         Trattandosi poi di somme per la mensa scolastica, su suggerimento dell’Assessore Fatuzzo, il sottoscritto ha indetto una regolare gara per l’acquisto di attrezzature funzionali al potenziamento della cucina della scuola, così da consentire un più agevole uso delle strutture ed assicurare ai ragazzi il pasto cucinato a scuola, senza ricorrere alle porzioni preparate con tre ore di anticipo in altra sede.

         Anche se le norme di contabilità non prevedono per lo specifico capitolo la formula della “compensazione”, si suggerisce  e si ritiene opportuno che il Comune assegni alle scuole quanto dovuto per il funzionamento, manutenzione, arredi  e quant’altro di sua competenza e così potrà  essere anche certo di  recuperare le somme attualmente in giacenza presso gli uffici cassieri delle scuole.

         La soddisfazione e la gioia del Catania in serie A non può restare chiusa  negli ambiti dello sport, tutta la Città e tutti i settori della Città, compreso quello scolastico, merita  di stare in serie A e quindi poter manifestare qualità ed efficienza, che già in parte è presente, basta soltanto potenziare  le strutture e canalizzare le risorse necessarie .

         Le Amministrazioni che sanno investire sulla scuola,  rivelano una vera progettualità politica ed hanno sicura garanzia di successo, perché vedranno i frutti del benessere  che investe l’intera comunità cittadina.

        

Giuseppe Adernò, Preside Istituto  "Parini"

ASAS Catania

 

 

«Educazione alla legalità è anche fornire i mezzi alle scuole»

 

Catania 13.6.2006 Scrivo per porre pubblicamente un problema riguardante la scuola catanese ed il buon funzionamento di essa. E' giunta ai diversi dirigenti scolastici in questi giorni una lettera con la quale l'avvocatura comunale, a nome dell'Amministrazione, intima la restituzione delle somme ricevute da parte del Ministero della Pubblica istruzione per i pasti consumati dai docenti nell'ambito della refezione scolastica. A parte che, salvato il fatto formale, appare veramente opinabile ritenere che i pasti consumati dai docenti non sia afferenti il funzionamento della scuola, mi riesce poco comprensibile, e certamente non condivisibile, l'atteggiamento di una Amministrazione che chiede alle scuole la restituzione di pochi soldi a fronte dei tanti che avrebbe dovuto erogare per legge e non solo per atto di responsabile consapevolezza della necessità di supportare le scuole neo loro sforzo educativo, culturale e sociale.

E non parlo soltanto delle somme che negli anni passati sono state riconosciute come dovute dalla Amministrazione in ragione delle "funzioni miste" e cioè delle funzioni che il personale di supporto delle istituzioni scolastiche (bidelli etc.) svolge nel momento di erogazione della refezione agli studenti, ma anche e specialmente delle somme dovute per legge, ripeto per legge, dalla Amministrazioni comunali, da tutte e quindi anche da quella di Catania, per il funzionamento delle Istituzioni scolastiche. E parlo delle somme dovute per cancelleria, per l'acquisto dei registri e per le tante piccole spese che ogni giorno devono essere affrontate per garantire il buon funzionamento delle scuole. Tutto ciò, ripeto, è previsto per legge come onere delle Amministrazioni comunali e come invece non è avvenuto nel passato anno solare. Infatti per quanto le somme fosse state previste nel bilancio comunale, non sono state erogate nel 2005. Per quel che riguarda poi il corrente anno neanche se ne parla data la attuale fase di incertezza del bilancio..

E allora non sarebbe più logico, più funzionale, più rispettoso della forma e della sostanza della legge utilizzare le somme richieste in restituzione dall'Amministrazione comunale per garantire il buon funzionamento delle scuole così come previsto dalla legge che non appartiene ad un insieme normativo diverso rispetto a quelle che si invoca per giustificare la costituzione in mora delle istituzioni scolastiche? E se le istituzioni scolastiche non fossero in grado di restituire le somme per averle dovute utilizzare per necessità ineludibili legate al proprio funzionamento, forse che l'Amministrazione comunale potrebbe attivare procedure di riscossione forzata di quanto preteso dimenticando le somme dovute e non erogate?

Anche questa è educazione alla legalità: rispettare le istituzioni scolastiche garantendone il buon funzionamento e quindi consentendo ai docenti, ai dirigenti e specialmente agli studenti di operare con serenità, con gli strumenti didattici e di funzionamento necessari ad un lavoro proficuo e responsabile in modo che tutti costoro possano apprezzare come le Amministrazioni rispettino la legge sul piano sostanziale e non soltanto formalmente con mere enunciazioni di principio.

 

 prof. Fabio Fatuzzo

consigliere comunale, già assessore alle Politiche scolastiche

 

 

 

 

 

 

 







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