GLI INSEGNANTI PRECARI FREGATI COME SEMPRE...
Data: Mercoledì, 21 giugno 2006 ore 00:16:57 CEST
Argomento: Opinioni


Equità sociale
 Precari dimenticati

 di Gianfranco Pignatelli
 Comitato Insegnanti Precari

 Ci risiamo. Un nuovo mago della finanza sta approntando il DPEF in modo vecchio. Poche tasse e molti tagli. Chi evade in toto o in parte, gode; chi lavora, o cerca di farlo, soffre. Come sempre.
 E così Padoa Schioppa sta a Tremonti, come Fioroni alla Moratti. Scure sul pubblico impiego, con il blocco del tour-over nella scuola, stop delle assunzioni e precarizzazione sine die.
 La scuola che ha già pagato i costi dei finanziamenti illeciti ai partiti, degli sprechi di stato, di tangentopoli, del riequilibrio pro-euro, oggi sopporta quelli del conflitto di interesse e della finanza creativa. Lo fa sempre allo stesso modo: con riduzione delle risorse, tagli delle cattedre, delle classi e del tempo scuola. In sintesi, col disimpegno statale dalla scuola pubblica in favore di quella privata ed il ministro dell’istruzione nella parte del vorrei ma non posso.
 E mentre a palazzo Chigi, oggi come ieri, gli incontri istituzionali, politici e personali, si svolgono gaudenti tra un risottino ed un filetto, i precari della scuola sono licenziati ed assunti, quel tanto che serve, in regime di caporalato puro. Vallo a spiegare all’Enel, al padrone di casa e all’amministratore del condominio o, peggio, ai figli: sapete, papà-prof, alcune volte guadagna, più spesso paga i conti degli sprechi e dei ladrocini di stato o dei risottini del premier di turno.
 Dov’è finita l’equità sociale e la lotta al precariato? Il premier, forse, se l’è rimangiata tra il dessert e l’ammazzacaffè. Per certo, finite le elezioni, l’hanno definitivamente sparecchiata.


Nota: IL TEMPO 19 giugno 2006






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