SOSPENSIONE DEL DECRETO SULLE SUPERIORI
Data: Mercoledì, 21 giugno 2006 ore 00:06:48 CEST
Argomento: Comunicati


Sospensione del decreto sulle superiori

  20 giugno 2006 - ScuolaOggi
Interrogazione a risposta immediata dell’on. Nicola Tranfaglia (PdCI) e la risposta del Ministro Fioroni

Per sapere - premesso che:

 il Governo Berlusconi ha a suo tempo approvato il decreto legislativo n. 59 del 2004, come previsto dalla legge n. 53 del 2003, relativo al primo ciclo dell'istruzione;

 tale decreto vuole definire norme sulla scuola dell'infanzia e primaria relative agli anticipi scolastici, alla figura del tutor, al «portfolio», al «temposcuola» ed alle cosiddette indicazioni nazionali sui «programmi» scolastici;

 con altro provvedimento, il decreto legislativo n. 226 del 2005, attuativo della legge n. 53 del 2003, viene sancita la canalizzazione precoce e il nuovo assetto duale della scuola italiana, che, dopo la scuola media inferiore, sarebbe costituita dai licei statali da un lato e dal sistema dì istruzione e formazione professionale regionale dall'altro, assetto che dovrebbe partire dall'anno scolastico 2007-2008;

 fin dal mese di settembre 2006 le scuole superiori si vedrebbero costrette a programmare la propria offerta formativa per l'anno scolastico 2007-2008 in ottemperanza al citato decreto legislativo. La vigenza di tale decreto determinerebbe, inoltre, nel periodo novembre-gennaio 2006-2007, scelte degli studenti delle classi terminali della scuola media tali da sancire la presenza di un sistema duale e la canalizzazione precoce;

 tale quadro normativo, secondo l'interrogante, disegna un sistema scolastico discriminante e classista, che contraddice il dettato costituzionale in relazione al fondamentale diritto di istruzione per tutti ed allo stesso obbligo di istruzione;

 tali provvedimenti sono stati legittimamente respinti dalla scuola reale, in ragione della propria autonomia, in quanto contrastanti con le finalità costituzionali della scuola italiana, quali quelle di garantire un'uguale offerta educativa a tutti i ragazzi nella scuola di base e pari opportunità di sviluppo per tutti e di escludere «precocismi», anticipi forzati e canalizzazioni precoci;

 i contenuti di tali decreti si contrappongono ai programmi presentati agli elettori dalle forze politiche dell'Unione;

 l'autonomia scolastica con le sue norme garantisce da subito un riferimento certo e di piena legittimità, al fine di un avvio dell'anno scolastico;

 mostrando grande sensibilità istituzionale, il 31 maggio 2006, il Ministro interrogato ha responsabilmente e con tempestività deciso di sospendere il decreto legislativo n. 226 del 2005 sulla sperimentazione del secondo ciclo scolastico, iniziativa alla quale, a parere dell'interrogante, dovrebbe fare seguito entro il 1o settembre 2006 la definitiva revoca del decreto attuativo;

 sempre a parere dell'interrogante, analoga iniziativa il Ministro interrogato dovrebbe adottare nei confronti del decreto legislativo n. 59 del 2004, attuativo del primo ciclo della scuola primaria;

 nel solo quadrienno 2000-2004 si è assistito all'inquietante fenomeno di crescita delle maturità in scuole private, che da 200 sono salite a 14.000, fenomeno che, a parere dell'interrogante, potrebbe essere sensibilmente arginato dalla revisione, a partire dall'anno scolastico 2006-2007, del vigente decreto sulla formazione delle commissioni di esame nelle scuole pubbliche e paritarie, prevedendo la presenza di commissari esterni ed interni in eguale misura e la nomina di un presidente di commissione esterno alla scuola;

 l'elevamento dell'obbligo di istruzione a 18 anni costituisce un obiettivo strategico per il futuro di tutti. L'estensione del diritto per tutti ad un'istruzione qualificata costituisce l'imprescindibile premessa su cui costruire la società della democrazia e dell'uguaglianza -:

 quali siano le intenzioni del Ministro interrogato sulle riforme richiamate in premessa.

 Resoconto stenografico della seduta del 14.06.2006 (estratto)

 PRESIDENTE. Il deputato Tranfaglia ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-00047

 NICOLA TRANFAGLIA. Signor Presidente, l'interrogazione riguarda, innanzitutto, la sospensione, annunciata dal ministro della pubblica istruzione e avvenuta qualche giorno fa, del decreto attuativo relativo al ciclo secondario. Noi chiediamo di sapere se a quella sospensione della sperimentazione seguirà, entro il 1o settembre 2006, la sospensione definitiva del decreto in parola, nonché di quello (il secondo) riguardante il ciclo primario.

 Inoltre, chiediamo di sapere se il Governo abbia intenzione di intervenire sia sull'elevazione dell'obbligo scolastico, secondo il programma de l'Unione, sia sulle commissioni degli esami di maturità, prevedendo la presenza di commissari esterni ed interni e di presidenti esterni (diversamente da quanto è successo negli ultimi quattro anni, in cui le maturità nelle scuole paritarie e parificate sono state fatte aumentare da 200 a 4 mila).

 Presidente. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.

 GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione. Signor Presidente, il diritto all'istruzione, all'apprendimento, è un bene di tutti, sancito nella nostra Costituzione. Per questo, è necessario realizzare una scuola inclusiva e di qualità che non lasci indietro nessuno ed è indispensabile rilanciare il ruolo pubblico della nostra scuola - che è e resta un servizio pubblico - prescindendo dagli erogatori e, soprattutto, dai soldi che uno ha in tasca e dalla fortuna di nascere in un luogo piuttosto che in un altro (ma credo che i cittadini italiani risolveranno quest'ultimo problema respingendo la devolution, nel nostro paese, al prossimo referendum). Per questo, in sede di conversione del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, che ha riordinato, rispettivamente, il Ministero dell'istruzione e il Ministero dell'università e della ricerca, ho proposto un emendamento volto a ripristinare la denominazione di «Ministero della pubblica istruzione».

 Alla riforma della scuola varata nella precedente legislatura saranno apportate tutte le modifiche ed i correttivi ritenuti necessari per consentire alla scuola italiana di essere una scuola di tutti e per tutti, che sappia coniugare, insieme, equità ed eccellenza; con la precisazione che abrogare significa - così ritengo - conservare: si ripristina ciò che c'era, perché da dieci anni avevamo già avviato un processo di riforma.

 Ritengo che sia importante, invece, sospendere la riforma in questione come misura «ponte» per rinnovare e per riformare, avendo la capacità di avviare una campagna di ascolto con la scuola reale ed avendo, quindi, l'opportunità di rimuovere ciò che occorre, nonché di modificare ciò che è giusto. Per tale motivo, sto lavorando a modifiche legislative che consentano, su autorizzazione del Parlamento, di ottenere questi tempi idonei.

 Per quanto riguarda, poi, il primo ciclo, ritengo che si debba mettere mano a quegli strumenti (penso al tutor, al portfolio ed alla preiscrizione) che non sono stati applicati o che non sono applicabili a causa della norma stessa oppure perché, per il coinvolgimento di terzi, ciò non è previsto.

 Ritengo che tutti questi siano interventi promossi nel preciso intento di avviare un percorso politico di dialogo e confronto con tutte le forze politiche e sociali, avendo davanti a noi un interesse certo per la scuola e creando situazioni favorevoli all'instaurarsi di una corretta dialettica. Tale dialettica dovrebbe consentire, successivamente, di operare organicamente sul piano normativo, anche con riguardo all'elevamento dell'obbligo scolastico, nell'ambito di una visione unitaria e nazionale del sistema educativo, nonché alla composizione degli esami di Stato (e, quindi, degli esami di maturità).

 Ritengo, inoltre, un importante impegno prioritario del Governo lavorare per garantire la sicurezza dei nostri figli, che, per quanto riguarda gli edifici scolastici, dal precedente esecutivo è stata ampiamente e a lungo dimenticata. Questo, con le risorse disponibili che riusciremo a reperire, sarà il primo intervento.

 Presidente. L'onorevole Tranfaglia ha facoltà di replicare per due minuti.

 Nicola Tranfaglia. Signor Presidente, ritengo soddisfacente la risposta fornita dal ministro Fioroni, poiché conferma le linee programmatiche della nostra coalizione e, soprattutto, risponde ad esigenze molto forti emerse, nel mondo della scuola, dopo questi anni. Tali esigenze richiedono il perseguimento di quegli obiettivi, richiamati dal ministro, che sono fissati nella nostra Costituzione e che noi, a tutti i costi, vogliamo realizzar






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