L'ANQUAP al suo 5 anno di vita è già l'associazione maggioritaria tra i DSGA della scuola. I risultati del 2° Congresso Nazionale
Data: Sabato, 10 giugno 2006 ore 19:02:03 CEST
Argomento: Eventi


DOCUMENTO POLITICO FINALE  DEL  C O N G R E S S O

A conclusione dei suoi lavori, svoltisi al Palace Hotel di Vasto (CH) nei giorni 25, 26 e 27 maggio 2006 , dopo aver ascoltato la relazione del Presidente, acquisiti i contributi di ospiti e autorità , tenuto conto del dibattito ( nel quale sono intervenuti numerosi congressisti in rappresentanza di diverse province e regioni ) esaminata la situazione politico sindacale sul piano nazionale

A P P R O V A

la relazione del Presidente, come documento fondamentale per la memoria storica dell’Associazione e per le concrete indicazioni di politica professionale e sindacale necessarie all’azione futura.

D E C I D E

- di confermare le finalità e le attività previste nello Statuto, per il quale si procederà ad apposite integrazioni e modificazioni, come previsto da apposita separata deliberazione del Congresso medesimo ;

- di confermare l’adesione federale e confederale alla CIDA e , nel settore scuola, l’alleanza ed il rapporto preferenziale con l’Anp. Rapporti federali e confederali ed alleanze strategiche debbono determinare azioni concrete e comuni sul piano politico sindacale in favore di tutte le categorie rappresentate, con particolare attenzione alla categoria dei QUADRI nelle amministrazioni pubbliche In vista del prossimo Congresso Federale, già programmato, il Consiglio di Presidenza elaborerà un apposito documento a valere come contributo strategico per le politiche, le iniziative e l’organigramma della Federazione medesima ;


- di demandare agli organi statutari l’assunzione di iniziative politiche e sindacali per conseguire il riconoscimento della categoria di QUADRI, per la quale deve essere definito un apposito spazio contrattuale e specifiche regole di definizione della rappresentatività. Il riconoscimento formale e sostanziale dei QUADRI ed il naturale collegamento degli stessi con la dirigenza è già presente nell’Unione Europea e non si spiega assolutamente una diversa, anomala, situazione italiana. Se, però, sarà mantenuta la vigente disciplina legale sulla vice dirigenza e se la categoria dei vice dirigenti sarà effettivamente introdotta, con apposita regolazione contrattuale, occorre impegnarsi affinché la stessa sia conseguita in tutte le amministrazioni pubbliche da chi svolge effettive funzioni direttive apicali, per le quali è già possibile il conferimento di deleghe dirigenziali . Per contenuto delle mansioni, dei compiti e del profilo professionale i direttori sga delle istituzioni scolastiche ed educative sono iscritti a pieno titolo nella categoria dei QUADRI e debbono necessariamente conseguire l’eventuale VICE DIRIGENZA. Come avvenuto per il comparto Ministeri, anche per gli altri settori della pubblica amministrazione sarà necessario prevedere apposite risorse finanziarie finalizzate alla vice dirigenza . Gli organi statutari dovranno, altresì, impegnarsi per una politica sindacale di adeguati riconoscimenti giuridici ed economici in favore degli impiegati cui è richiesta una specifica preparazione professionale., tra questi certamente gli ASSISTENTI AMMINISTRATIVI delle istituzioni scolastiche ed educative. Per la prossima tornata contrattuale del comparto scuola, se non vi saranno nel frattempo modifiche ed evoluzioni che si auspicano, si pone l’obiettivo di una formale e sostanziale equiparazione al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario del comparto AFAM - in termini sia giuridici che economici - e si pone l’esigenza di un diverso e più articolato sistema di classificazione dello stesso personale ( area EP, per la funzione direttiva, area D, per le figure intermedie del Coordinatore Amministrativo e Tecnico, area C per tutti gli Assistenti Amministrativi) ;
- di partecipare alle prossime elezioni delle RSU nel comparto scuola con sigla dell’ Unione Sindacale Anp-Anquap/CIDA, sulla base degli accordi già definiti con l’Anp ed approvati anche dagli organi federali della CIDA ;
- di confermare e fare proprio il documento presidenziale del 15 maggio 2006 dal titolo “ Personale Ata, una politica disastrosa con la complicità dei sindacati rappresentativi”, che si allega al presente documento, conferendo mandato agli organi statutari di assumere qualsiasi iniziativa giuridica e sindacale utile per superare uno stato di “degrado” dei servizi amministrativi; questa condizione non danneggia solo gli interessati ma il funzionamento stesso delle scuole, che non possono correttamente operare senza poteri veri, senza risorse finanziarie adeguate e certe, con organici irrazionali, un livello di precariato insopportabile, una discriminazione inaccettabile tra precari e non, situazione di precari che svolgono funzioni superiori non riconosciute e senza una valorizzazione professionale adeguata del personale, fondata sul merito.

Lì 27 maggio 2006

Il Segretario del Congresso Il Presidente del Congresso
Carlo Mura Mario Bandoli



PERSONALE ATA,
UNA POLITICA DISASTROSA CON LA COMPLICITA’ DEI SINDACATI RAPPRESENTATIVI


Una politica disastrosa per il personale ATA delle scuole deve necessariamen-te definirsi quella che prevede e/o consente:

- un reclutamento antiquato, senza selezioni e senza valutazione del merito;
- requisiti culturali di accesso all’impiego inadeguati perché non correlati al-la disciplina delle mansioni ed ai compiti professionali;
- una quantità di precari ben oltre il livello fisiologico di scopertura dei posti vacanti. Le immissioni in ruolo autorizzate sono da anni inferiori al numero delle cessazioni dal servizio, con una situazione gravissima per l’esercizio delle funzioni amministrative;
- le pseudocarriere delle posizioni economiche orizzontali, per attribuire le quali si gettano al vento 33 milioni di euro che potevano essere utilizzati molto più produttivamente nell’interesse del personale e delle scuole;
- la mancata introduzione delle figure intermedie di area C (coordinatore amministrativo e tecnico), già previste dalla sequenza contrattuale dell’ 8 marzo 2002;
- il ritardo ingiustificati nell’emanazione del bando di concorso per Direttori S.G.A.. Il nuovo profilo professionale è vigente da circa sei anni ed è grave non aver avvertito l’urgenza di procedere al reclutamento di nuove forze in possesso del diploma di laurea specifico;
- una disciplina delle supplenze complicata ed inefficace, con evidenti clamo-rose storture per la sostituzione dei D.S.G.A;
- una disparità di trattamento, sia giuridica che economica, ingiusta e senza giustificato motivo rispetto al personale ATA del comparto AFAM (Accade-mie e conservatori).

La responsabilità di questa “drammatica” condizione del personale interessato è principalmente imputabile alla politica, ma non ne sono esenti le OO.SS. che stipula-no contratti, accordi e protocolli d’intesa, spesso con la compiacente disponibilità dell’alta dirigenza ministeriale.
Di fronte a tanto disastro, che mette a rischio il corretto e regolare funzionamen-to delle scuole, il 10 maggio u.s. il Ministero e le OO.SS. (Cgil, Cisl, UIL, Snals e Gilda) hanno sottoscritto un pessimo “accordicchio” sulle posizioni economiche o-rizzontali ed un accordo parziale ed incompleto sui passaggi verticali di area (sul quale ci riserviamo l’intervento a tempo debito), di cui addirittura “menano vanto”.

Da notare, cosa di non poco conto, che questi accordi intervengono con un deci-sore politico (il Ministro) in uscita ed un Capo dipartimento al termine del suo man-dato.
L’accordo sulle posizioni economiche orizzontali delle aree A e B, in attuazione dell’art. 7 CCNL 7/12/2005, è di per se un fatto giuridicamente improprio, per non dire totalmente illegittimo. Infatti, ne la legge e nemmeno le norme contrattuali che disciplinano il sistema delle relazioni sindacali prevedono gli “accordi”, ma solo CCNL e/o contratti integrativi.
L’accordo non rientra in nessuna delle due fattispecie e non può considerarsi fonte di diritto che regola la materia che tratta. Tantomeno possono considerarsi fonti di diritto le note ministeriali che danno notizia dell’accordo e la contrattazione integrativa regionale prevista da un accordo illegittimo.
Il contenuto dell’accordo è pessimo perché si continua nel solco (sbagliato e dannoso) delle anzianità e degli automatismi, che certamente non premiano né la professionalità e neanche il merito e che sicuramente non garantiscono il buon an-damento dei servizi amministrativi tecnici ed ausiliari delle scuole.
Infatti, nella formulazione delle graduatorie l’anzianità vale 60 punti, i titoli di studio valgono 20 punti come i crediti professionali, mentre l’esito favorevole del corso di formazione è dato dal sistema “di un segno di spunta” per le attività online e dalla mera partecipazione fisica per quelle in presenza.
La ciliegina sulla torta è poi rappresentata dai punti attribuiti ai titoli di studio, dove si arriva alla pura ed assoluta irrazionalità di considerare un diploma di matu-rità con un punteggio superiore a quelli universitari sia triennali che quadriennali. Per lor signori (Ministero e OO.SS.) un diploma di maturità vale più di una laurea e di una laurea breve.
Se questo è il livello dei contraenti (parte datoriale e parte di rappresentanza dei lavoratori) le speranze di guardare al futuro con ottimismo sono destinate ad infran-gersi con la dura realtà (già oggi troppo presente) di una sostanziale inadeguatezza professionale rispetto ai compiti da svolgere.
Noi, però, non desistiamo e continueremo pervicacemente a rappresentare le ra-gioni di un “diritto alternativo”, fondato sulla valorizzazione del merito e delle pro-fessionalità, contro un “diritto vigente”, che guarda alle anzianità ed agli automati-smi.
Lì, 15 maggio 2006 IL PRESIDENTE
Giorgio GERMANI

 







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