D. M. SOSPENSIONE DEL PROGETTO DI INNOVAZIONE DEL SECONDO CICL
Data: Giovedì, 08 giugno 2006 ore 00:15:00 CEST
Argomento: Comunicati


Nota prot. n. 5137 del 31 maggio 2006.

Decreto Ministeriale di sospensione
del progetto di innovazione del Secondo ciclo.

dal MIUR,1/6/2006.



testo

Roma, 31 maggio 2006

Allegati

Destinatari

Oggetto: D.M. 4018 del 31 maggio 2006 di sospensione del D.M. n. 775 del 31 gennaio 2006.

Per gli adempimenti di competenza e con preghiera di diffusione fra le scuole secondarie superiori aventi sede nel territorio regionale di competenza, si comunica che, con D.M. 4018 del 31 maggio 2006, l'On. Ministro ha sospeso il D.M. 775 del 31 gennaio 2006 sulla cui base era stato promosso un Progetto di innovazione, rimesso alla libera adesione delle scuole, sui nuovi ordinamenti liceali previsti dal decreto legislativo 17.10.2005, n. 226. Si pregano inoltre le SS.LL. di informare le istituzioni scolastiche interessate che per il prossimo anno scolastico dovranno continuare ad adottare i piani di studio, gli orari, gli insegnamenti e le attività propri degli ordini di studio vigenti, fatto salvo l'esercizio delle facoltà previste dalla autonomia scolastica disciplinate dal D.P.R. 8.3.1999, n. 275.

Di quanto sopra le stesse istituzioni vorranno informare le famiglie degli allievi. Si confida nello sperimentato spirito di collaborazione e si rimane in attesa di un cortese cenno di assicurazione.



IL DIRETTORE GENERALE
- Silvio Criscuoli -

Decreto Ministeriale n. 4018/FR del 31 maggio 2006 VISTO il Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, concernente il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado; VISTO l’art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni; VISTO il regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, emanato con D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, e, in particolare, l’art. 11, che prevede la possibilità di adottare iniziative finalizzate all’innovazione degli ordinamenti degli studi, la loro articolazione e durata, l’integrazione fra sistemi formativi, i processi di continuità e orientamento; VISTA la Legge 28 marzo 2003, n. 53, contenente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale; VISTO il Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, concernente la definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione; VISTO il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; VISTO il Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, recante norme generali ed i livelli essenziali delle prestazioni relative al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, ai sensi dell’art. 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53 e i relativi allegati; VISTO il D. M. n. 775 del 31 gennaio 2006 con il quale, ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, è stato promosso un progetto, in ambito nazionale, concernente l’introduzione di innovazioni riguardanti gli ordinamenti liceali e l’articolazione dei relativi percorsi di studio, come dal citato decreto legislativo n. 226 del 2005; CONSIDERATO che l’adesione a tale progetto, riferita all’anno scolastico 2006/2007 limitatamente alle prime classi liceali previste dalla legge n. 53 del 2003, è stato rimessa alla autonoma scelta delle istituzioni scolastiche; RILEVATO, altresì, che le delibere di adesione, da raccogliere a cura delle direzioni scolastiche regionali competenti, previa verifica delle condizioni di fattibilità e da inserire in un piano regionale, sarebbero dovute essere pervenute a questo Ministero in tempi compatibili con l’espletamento delle operazioni finalizzate al regolare inizio del prossimo anno scolastico; ACCERTATO che nei tempi utili è pervenuto un esiguo numero di adesioni, da parte di istituzioni scolastiche aventi sede nelle Regioni Veneto, Umbria, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, e oltre i tempi utili da parte di istituzioni scolastiche delle Regioni Emilia Romagna e Molise; RITENUTO che i progetti elaborati e qui trasmessi: - attengono per la maggior parte a limitate innovazioni degli ordinamenti vigenti e, comunque, non appaiono pienamente coerenti con le finalità previste dal D.M. n. 775 del 2006; - non contengono indicazioni di percorsi la cui valenza innovativa possa costituire un quadro di riferimento esaustivo e significativo ai fini dell’attuazione e diffusione in via sperimentale della riforma del sistema del licei; - si risolvono, per lo più, in modifiche delle qualificazioni giuridiche degli impianti ordinamentali esistenti; - si collocano in prossimità dell’apertura del nuovo anno scolastico, vale a dire in margini temporali troppo ristretti per poter assicurare: - un esauriente coinvolgimento delle famiglie; - una corretta impostazione delle previste attività di sostegno all’innovazione, nonché di consulenza e monitoraggio degli interventi; - una preventiva e idonea informazione/formazione del personale scolastico coinvolto nelle innovazioni; - sarebbero realizzati in una situazione di forte incertezza per la parte relativa alla definizione dei titoli di studio da rilasciare agli studenti al termine dei percorsi frequentati; CONSIDERATO che sperimentazioni di questo tipo potrebbero comunque essere soddisfatte nell’ambito della quota oraria riservata all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche; TENUTO CONTO del contenzioso in atto promosso da numerose Regioni davanti al TAR del Lazio e dalla Regione Toscana davanti alla Corte Costituzionale per il conflitto di attribuzioni, nonché delle implicanze che potrebbero derivarne al regolare svolgimento delle operazioni prodromiche all’avvio dell’anno scolastico; RITENUTA, pertanto, l’inopportunità di proseguire nell’attuazione di progetti che non si rivelerebbero efficaci sotto l’aspetto didattico-metodologico e produttivi per quel che concerne gli aspetti innovativi della riforma degli ordinamenti; DECRETAPer le motivazioni indicate in premessa il D. M. n. 775 del 31 gennaio 2006 è sospeso. Le istituzioni scolastiche continueranno ad adottare i piani di studio, gli orari, gli insegnamenti e le attività proprie degli ordini di studio vigenti, con l’esercizio delle facoltà previste dall’autonomia scolastica.

IL MINISTRO Giuseppe Fioroni








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