L’Europa deve modernizzare le università, afferma la Commissione europea
Data: Giovedì, 01 giugno 2006 ore 16:47:15 CEST
Argomento: Ministero Istruzione e Università


Sbloccare questo importante serbatoio di conoscenze, talenti ed energie richiede un cambiamento immediato, profondo e coordinato che vada dal modo in cui i sistemi sono regolamentati e gestiti al modo di dirigere le università. Le idee della Commissione sono esposte in una comunicazione adottata in data odierna che copre tutte le attività delle università europee: le attività d’istruzione, quelle di ricerca, nonché le loro potenzialità di motori dell’innovazione. Questo testo risponde a una richiesta avanzata nella riunione informale del Consiglio europeo di Hampton Court nell’ottobre 2005 affinché si identificassero settori d’intervento in ambito universitario che potessero servire a portare avanti l’agenda per la crescita e l’occupazione.
Ján Figel’, commissario responsabile per l’Istruzione e la formazione, ha affermato: “Anche se essi formano annualmente milioni di persone, i sistemi dell’istruzione superiore in Europa sono impastoiati da diversi ostacoli, molti dei quali affondano le loro radici nei decenni passati. La comunicazione adottata oggi vuole essere un contributo al dibattito sulla necessaria modernizzazione delle università dell’UE.”
”Le università sono le dinamo che servono a generare conoscenza” ha detto Janez Potočnik, commissario preposto a Scienza e ricerca. “Esse dovranno adattarsi alle esigenze di un’economia basata sulle conoscenze come del resto devono farlo altri settori delle società e dell’economia. Le idee che esponiamo oggi dovrebbero contribuire a innescare un dibattito tra gli Stati membri e tra le università stesse.”
La Commissione europea identifica 9 ambiti in cui si dovrebbero apportare cambiamenti per far sì che le università dell’Europa contribuiscano alla creazione di una reale economia delle conoscenze. Ciascuna istituzione dovrebbe trovare il giusto equilibrio di istruzione, ricerca e innovazione che meglio si addice al suo ruolo all’interno della sua regione o del suo paese. Ciò comporterà necessariamente un approccio differenziato. L’obiettivo è di creare una rete all’interno della quale le università possano diventare attori più forti nella società e nell’economia globali basate sulle conoscenze.
L’obiettivo primario deve essere di raggiungere l’eccellenza nelle funzioni di insegnamento e di ricerca delle università.

La proposta presentata oggi dalla Commissione comprende:
- Accrescere la proporzione di laureati che trascorrano almeno un semestre all’estero o nel mondo dell’industria.
- Consentire agli studenti di avvalersi di prestiti e borse di studio nazionali indipendentemente dal paese dell’UE in cui decidono di studiare o fare ricerca.
- Porre in linea le procedure per il riconoscimento delle qualifiche accademiche con quelle che valgono per le qualifiche professionali e far sì che le lauree rilasciate in Europa siano più agevolmente riconosciute fuori dall’Europa.
- Introdurre una formazione nel campo della proprietà intellettuale, del management, della comunicazione, della costituzione di reti, dell’imprenditorialità e del lavoro di gruppo contestualmente a una carriera nel campo della ricerca.
- Reimpostare i corsi in modo da consentire una maggiore partecipazione nelle fasi ulteriori del ciclo di vita, assicurando così le abilità necessarie alla forza lavoro europea e assicurando inoltre che le università siano in grado di adattarsi a una popolazione europea che invecchia.
- Ripensare i sistemi nazionali di tasse e aiuti agli studenti per far sì che i migliori studenti possano partecipare all’istruzione superiore e intraprendere carriere nel campo della ricerca indipendentemente dal loro contesto di provenienza.
- Ripensare i sistemi di finanziamento delle università affinché questi siano maggiormente orientati sui risultati e conferiscano maggiori responsabilità alle università per quanto concerne la loro sostenibilità finanziaria di lungo periodo, particolarmente nel campo della ricerca.
- Conferire alle università maggiore autonomia e responsabilità affinché esse possano reagire celermente al cambiamento. In ciò dovrebbe rientrare una revisione dei curricoli per adattarli a nuovi sviluppi, la creazione di legami più stretti tra le varie discipline e una maggiore attenzione per grandi ambiti di ricerca (ad esempio le energie rinnovabili, le nanotecnologie) piuttosto che per singole discipline. Ciò potrebbe configurarsi anche quale maggiore autonomia a livello delle singole istituzioni nella scelta del personale docente e di ricerca.
La Commissione è pronta a sostenere la modernizzazione delle università dell’UE mediante un processo di identificazione e condivisione di buone pratiche e facendo leva sui suoi programmi per il finanziamento dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione: il Programma per l’apprendimento permanente, il Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo, il Programma Competitività e innovazione e i Fondi strutturali e di coesione.
Per ulteriori informazioni:
 

 

http://www.europa.eu.int/comm/education/policies/2010/lisbon_en.html

http://europa.eu.int/eracareers/index_en.cfm

MEMO/06/190







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