Rassegna stampa 
Data: Lunedì, 29 maggio 2006 ore 17:13:50 CEST
Argomento: Rassegna stampa


- «Eurorobot 2006» dall'1 al 3 giugno - Catania capitale di robotica

- Azione studentesca critica le scelte - Giornata creatività, occasione perduta

- Contributi-cenere il Cga rigetta la sospensiva   

 

«Eurorobot 2006» dall'1 al 3 giugno - Catania capitale di robotica    
Nell'aula magna del Palazzo Centrale dell'Università, è stata presentata la nona edizione dei campionati internazionali di robotica "Eurobot 2006", che si terranno da giovedì 1 giugno a sabato 3 alla Perla Jonica di Capomulini.

L'edizione 2006 di Eurobot è stata inserita dall'Unione Europea fra gli eventi della «Settimana Europea della Scienza».

Nelle gare della fase finale di Eurobot 2006, due robot totalmente autonomi devono sfidarsi in una serie di prove di abilità stabilite di volta in volta: quest'anno i piccoli automi costruiti dagli studenti delle Facoltà d'Ingegneria dei Paesi partecipanti si sfideranno in un'appassionante gara di golf.

Per questa edizione le selezioni nazionali si sono svolte in 27 Paesi diversi, per un totale di 60 squadre, provenienti da Algeria, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Serbia, Montenegro, Romania, Spagna, Svizzera. Tra le altre nazioni coinvolte, con un numero inferiore o uguale a tre squadre, e che quindi non richiedono qualifiche nazionali, partecipano inoltre Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Olanda, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Canada, Iran, Marocco, Arabia Saudita, Tunisia. Per la prima volta si terrà inoltre anche una selezione italiana alla quale sono registrate ben cinque squadre.

A Catania si prevede quindi una presenza di circa 350 studenti e 100 tra accompagnatori, docenti, giornalisti delle più importanti testate internazionali e persone dell'organizzazione. (da La Sicilia)

 

Azione studentesca critica le scelte - Giornata creatività, occasione perduta

La Giornata della creatività studentesca continua a provocare polemiche. Dopo quella sollevata dalla Cgil ieri sono intervenuti i rappresentanti degli studenti in seno alla Consulta provinciale aderenti ad Azione Studentesca, che hanno inviato una lettera aperta al dirigente del Csa, Raffaele Zanoli, per lamentare una cattiva gestione della manifestazione. Giornata della creatività studentesca, accusando specificatamente il presidente Toti Lombardo.

Nella lettera i rappresentanti denunciano una «assoluta mancanza di coinvolgimento della rappresentanza studentesca, della giunta esecutiva e addirittura dell'intera comunità studentesca». Da qui, a loro avviso, «la scarsissima partecipazione all'iniziativa, con relativo dispendio di denaro pubblico a cui non è conseguito il raggiungimento degli obiettivi della manifestazione, ovvero la partecipazione e la espressione della creatività di larga parte del mondo studentesco». «L'aver affidato l'organizzazione della manifestazione di fatto a una ditta esterna è molto discutibile - commentano Ugo Bellavia e Alessandro Lanzafame, coordinatori provinciali di As e membri della Consulta - anche perché ha fatto lievitare i costi di gestione». Critiche arrivano anche dai membri della Giunta esecutiva della Consulta stessa: «Non siamo stati totalmente coinvolti nelle scelte e purtroppo è venuto meno lo spirito della giornata della creativà studentesca. Crediamo che il dirigente del Csa debba intervenire con un'indagine per individuare le responsabilità di questa cattiva gestione», dice Andrea Calanni, membro della Giunta esecutiva della Consulta. Ancora, gli ex presidenti della Consulta degli studenti. Giacomo Bellavia, Lucia Polizzi e Isabella Lambusta, in una nota ricordano che «la Giornata della creatività studentesca è stata da sempre una manifestazione organizzata dagli studenti per gli studenti; non è un caso che pochissimi si siano sentiti coinvolti e quindi ci sia stata scarsa partecipazione. Affidando la gestione di fatto ad una ditta esterna, il presidente Toti Lombardo ha perso l'occasione di far maturare agli studenti una esperienza di crescita in termini di capacità espressiva e organizzativa». (da La Sicilia)

 

Contributi-cenere il Cga rigetta la sospensiva   

Catania 23.5.2006 Il Cga mette un altro punto fermo nella vertenza sui contributi cenere per i danni causati dall'eruzione dell'Etna nell'autunno del 2001. Una "pioggia nera" attorno alla quale, anni dopo, s'è sviluppata una vicenda che - per le paradossali disparità fra dipendenti pubbliche privati ma anche fra dipendenti della stessa pubblica amministrazione - ha catalizzato l'attenzione dei cittadini catanesi e quelle delle autorità locali e nazionali.

Due giorni fa, infatti, il massimo organo della giustizia amministrativa, ha rigettato la domanda di sospensione (presentata dall'Avvocatura generale di Palermo) delle sentenze esecutive del Tar di Catania (che pochi mesi fa aveva accolto le richieste dei ricorrenti), riconoscendo valide le motivazioni che avevano portato la sezione catanese del Tribunale amministrativo ad annullare il decreto della Presidenza del Consiglio del 10 giugno del 2005. Eppure in sede cautelare (e difatti il Cga si pronuncerà nel merito soltanto in seguito, e potrebbero trascorrere anche degli anni) il Consiglio ha disposto che le amministrazioni chiamate in causa rispettino le sentenze del Tar etneo e quindi dispongano il pagamento dei contributi ai ricorrenti. Si tratta di un provvedimento molto importante che sancisce al momento il diritto dei dipendenti pubblici ad avere corrisposti i contributi-cenere. I quali contributi erano già stati disposti dalla nota a chiarimento della Protezione civile e dall'ordinanza dell'ottobre del 2002.

Soddisfatto per il pronunciamento del Cga è l'avv. Filippo Basile che, insieme al professore Mario Libertini (che ha sottoscritto la memoria) ha curato gli interessi di una parte dei ricorrenti (docenti universitari di Agraria). «E' un fatto fondamentale che obbliga le amministrazioni al pagamento dei contributi e a non trincerarsi dietro alibi ormai inesistenti. Al più

presto - continua l'avv. Basile - procederemo per diffida presso gli enti coinvolti per chiedere il rispetto delle sentenze». La decisione del Consiglio giustizia amministrativa interessa all'incirca un migliaio di ricorrenti (dipendenti in regime pubblicistico) e rappresenta un precedente molto importante per tutti gli altri ricorsi pendenti al Tribunale amministrativo di Catania.

 

I dipendenti pubblici e privati di ogni ordine e grado che al momento degli eventi sismici e calamitosi risiedevano in una dei Comuni della provincia - Acirale, Belpasso, Castiglione, Linguaglossa, Zafferana, Nicolosi, Ragalna, Milo, Piedimonte e S. Venerina - già individuati con il decreto ministeriale del 14 novembre del 2002 del Ministero dell'Economia e delle Finanze, si trovano ora in tante difficoltà. Lunghe code negli uffici dei commercialisti e in legali specializzati in Diritto tributario. Questi dipendenti che hanno usufruito della detassazione dell'Irpef non sanno infatti se restituire le somme percepite, come farlo e a chi spetta la competenza delle trattenute. Le perplessità derivano dalla scarsa chiarezza del quadro delineato dalle normative che hanno via via disposto la proroga dello stato di emergenza in ordine ai gravi eventi sismici verificatisi nel'autunno 2002. Sulla situazione si esprime adesso il dott. Filippo Impallomeni, capo dipartimento provinciale del ministero dell'Economia, nonché direttore Provinciale del tesoro. «Nonostante quanto già precisato da La Sicilia - dice Impallomeni - continuano a pervenire, tramite gli uffici di appartenenza, centinaia di istanze di dipendenti pubblici intese ad ottenere una ulteriore proroga della sospensione del pagamento dell'Irpef alla luce della proroga dello stato d'emergenza previsto dai decreti presidenziali del 19 dicembre e del 22 dicembre 2005. In effetti l'ultima proroga di questo beneficio di legge è scaduta il 15 dicembre, come già stabilito dal ministero dell'Economia e già dalla rata del primo gennaio si è provveduto a ripristinare il pagamento della ritenuta fiscale nei confronti del personale per il quale risultava attiva l'estinzione in oggetto. In realtà non tutti i beneficiari della sospensione hanno già attivato le procedure di rimborso delle ritenute fiscali con trattennute sugli stipendi che vanno versate in 304 rate a partire dalla cessazione del beneficio (15 dicembre 2006), indipendentmente della durata del periodo di sospensione».  Giuseppe Bonaccorsi (da La Sicilia)







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