IL GRANDE PROBLEMA DEL MINISTRO FIORONI: IL PRECARIATO
Data: Luned́, 29 maggio 2006 ore 00:14:04 CEST
Argomento: Opinioni


La nuova grande 'famiglia' del ministro Fioroni



 Lo sdoppiamento del Miur, con Scuola da una parte e Università e Ricerca dall’altra, lascia comunque al nuovo ministro Fioroni una eredità non da poco per dimensioni e per problemi, a cominciare da quello più caldo e, forse, più urgente del precariato.




 Su 834.683 docenti attualmente in cattedra negli istituti statali sono infatti 124.526 quelli con contratto a tempo determinato (15%); su 247.852 Ata sono 74.314 quelli precari (30%): complessivamente, dunque circa 1 milione e 100 mila dipendenti (dirigenti scolastici compresi) nella sola scuola statale.
 Ma il grosso della famiglia, ovviamente, sono gli alunni che, fra scuola statale e non statale, arrivano a poco meno di 9 milioni, di cui circa mezzo milione (stimati per l’anno prossimo) con cittadinanza non italiana.
 Tra di loro, nella sola scuola statale, circa 162 mila sono alunni disabili a cui lo Stato assicura aiuto all’integrazione scolastica impiegando più di 84 mila docenti di sostegno, la cui precarietà di stato (40 mila sono per legge non di ruolo) reclama una stabilizzazione per qualificare l’integrazione stessa.
 Ma la "famiglia" del ministro è formata anche dai dirigenti e dal personale degli uffici periferici dell’Amministrazione: 18 direttori generali regionali con alcune centinaia di dirigenti e funzionari, 100 dirigenti a capo dei CSA (ex-provveditorati agli studi) con relativi funzionari e personale preposto.
 Sono, dunque, complessivamente più di 10 milioni i componenti di questa grande "famiglia", che accoglie il nuovo ministro. Auguri, ne avrà proprio bisogno.

 Aspettative di scelte condivise

 Per il ministro Fioroni l’impegno sarà consistente perché si trova ad affrontare vecchie e nuove questioni.
 La sua esperienza di politico gli tornerà utile, in sintonia con il messaggio del presidente Napolitano e del presidente Prodi, perché dovrà rimettere al centro non solo i grandi temi di merito che riguardano il sistema educativo del nostro Paese, ma anche un metodo di confronto, di dialogo allargato, di ascolto della scuola. Forse è proprio sul metodo che c’è maggiore aspettativa da parte delle organizzazioni sindacali, delle associazioni rappresentative dell’associazionismo professionale degli insegnanti e delle famiglie, ma anche del mondo dell’impresa.
 La responsabilità del governo del Paese impone la messa in campo di un disegno di qualità per la scuola e la formazione che sappia recuperare un ritardo che ha radici lontane e promuovere la creazione di un contesto istituzionale e sociale favorevole e condiviso. Occorre far ripartire il dialogo e la leale collaborazione con le Regioni e la scelta della sottosegretaria Bastico in questo senso è già un segno di una decisione in tal senso.



Nota: TuttoscuolaNEWS domenica 28 maggio 2006







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-4502.html