Giorgio Rembado, Presidente dell'Anp, Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità, ha inviato ai Parlamento un documento
Data: Giovedì, 18 maggio 2006 ore 21:55:17 CEST
Argomento: Recensioni


Onorevole Deputato, Onorevole Senatore,

nel momento in cui prende avvio la XV Legislatura repubblicana, voglia accogliere i più vivi rallegramenti, miei personali e dell’Associazione che ho l’onore di dirigere, per la sua elezione nel nuovo Parlamento.
Insieme alle felicitazioni, è d’obbligo esprimere gli auguri. Il compito che l’attende è dei più impegnativi e non sta certo a me ricordarne il perchè. Ma la veste istituzionale con cui mi rivolgo a Lei, ed un’intera vita professionale spesa ad occuparmi di scuola sotto i più diversi profili, mi spingono a richiamare la sua attenzione sulle questioni più urgenti che riguardano appunto il sistema di istruzione nel nostro paese.
L’elenco potrebbe essere lungo: in queste poche righe, voglio limitarmi ad indicare quelle che, a giudizio dei dirigenti e dei docenti delle scuole, sono le priorità assolute, sulle quali concentrare gli sforzi fin dal primo momento.
Istruzione, formazione e ricerca devono tornare ad essere un obiettivo strategico, quale premessa per sottrarre il nostro paese alla china di un declino sempre più accentuato. Sarebbe un errore gravissimo il persistere nel sottovalutarne l’importanza: ma anche il collocarle in concorrenza l’una con l’altra. La formazione per il lavoro non è meno importante dell’istruzione generale: ed entrambe possono produrre frutti solo se si alimentano della (e danno alimento alla) ricerca.
Scuole autonome, Regioni e Stato sono gli attori cui il nostro ordinamento costituzionale affida la responsabilità di provvedere all’istruzione ed alla formazione dei cittadini. Finora questa responsabilità condivisa ha formato piuttosto oggetto di contese che di sinergie. E’ invece indispensabile superare lo sterile campanilismo di settore e la concezione ottocentesca che riserva allo stato centrale il monopolio del servizio di istruzione.
Successo formativo per tutti, che significa por fine allo sperpero di intelligenze che tuttora
si consuma nel nostro sistema scolastico e formativo. Non deve più accadere che un giovane su quattro lo abbandoni senza aver acquisito una certificazione riconoscibile delle competenze con cui si presenterà nel mondo degli adulti e senza aver avuto l’opportunità
di vedere valorizzate a pieno le sue potenzialità ed attitudini;
Autonomia realizzata per le scuole, come condizione indispensabile perché tutti i giovani possano sviluppare al massimo le proprie potenzialità, secondo un progetto formativo personale, anziché in adesione forzata – e troppo spesso incompiuta – ad un modello uniforme e distante.
Valorizzazione delle professionalità dei dirigenti e dei docenti, che significa porre finalmente ciascuno degli operatori della scuola nella condizione di offrire il meglio di sé al progetto comune: e di vederselo riconosciuto.
I cinque anni di una legislatura possono sembrare un arco di tempo molto lungo: ma le recenti esperienze ci hanno insegnato – per ben due volte – che possono non bastare a portare a termine un disegno riformatore, se ci si ostina ogni volta a ripartire da capo, azzerando tutto l’esistente. Quello che auspichiamo è che l’esperienza negativa non si ripeta per la terza volta: che ci si astenga cioè dal mettere mano ad una nuova palingenesi, per concentrare l’attenzione e l’azione sulla buona amministrazione dell’esistente, limitando al minimo gli interventi di tipo normativo, sia primari che secondari.
Quello di cui la nostra scuola, ed il nostro paese, hanno bisogno non è una nuova legge sugli ordinamenti. Molto più semplicemente – e molto più concretamente – hanno bisogno di alcune correzioni di rotta sui decreti attuativi della precedente, in particolare per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione, non ancora avviato. E poi, soprattutto, hanno bisogno che siano messe in campo le condizioni organizzative e le risorse finanziarie per rendere possibili le riforme già varate nelle ultime due legislature: a cominciare dalla vera riforma, che è quella dell’autonomia.
Dall’esperienza professionale ed associativa nasce anche la proposta dell’Anp sulla scuola per
la XV Legislatura, che desidero offrirle come contributo alla definizione di un’agenda sui temi relativi, dichiarando fin d’ora la disponibilità dell’associazione, e mia personale, a qualsiasi approfondimento in merito.
Nel rinnovare – a Lei ed a noi stessi – l’auspicio che il suo mandato nella legislatura che si apre sia coronato da successo, mi è gradita l’occasione per rinnovarle i migliori saluti.
Roma, 28 aprile 2006

Giorgio Rembado
Presidente nazionale Anp
 

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