Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola
Data: Giovedě, 18 luglio 2002 ore 00:28:39 CEST
Argomento: Opinioni


N. 60, 15 luglio 2002


SOMMARIO

1. Riforma: in arrivo altre sei "Intese" tra Ministero e Regioni
2. Sperimentazione e/o riforma?
3. Riforma Moratti: gli anticipi non saranno garantiti a tutti
4. I conti che non tornano: il MIUR smentisce (ma chi e cosa?)
5. Insegnanti di sostegno: meno qualita' del servizio agli alunni
disabili?
6. Tempo scaduto per le assunzioni entro il 31 luglio
7. Berlusconi: "Inglese per tutti dalle elementari". Ma il MIUR lo sa?



1. Riforma: in arrivo altre sei "Intese" tra Ministero e Regioni

Una dopo l'altra: dopo quelle realizzate con la Regione Lombardia e la
Provincia di Trento si stanno profilando altre sei Intese, tra il
Ministero e le Regioni, in materia di riforma scolastica. Si tratta di
intese gia' in avanzata fase di definizione, che saranno sottoscritte
dal MIUR e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con
Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Molise e Puglia.
Il punto di riferimento e' sempre il disegno di legge delega Moratti,
ancora all'esame del Parlamento, ma a quanto pare i modelli di
percorso che si intende porre in sperimentazione gia' dal 2002-2003
divergono in parte da quelli prefigurati nel Ddl. Vediamo come.
Il provvedimento del governo, infatti, prevede la scelta, dopo la
terza media, tra due sottosistemi diversi e alternativi, pur se di
pari dignita'. Nelle sperimentazioni si prefigurano invece soluzioni
di compromesso: dalla collaborazione tra le scuole e i Centri di
formazione professionale per cogestire i curricoli, alla
riproposizione, in sostanza, della legge n. 9/1999, che comportava
l'assolvimento dell'obbligo prolungato a 9 anni solo all'interno del
sistema scolastico, con assegnazione di crediti spendibili nella
formazione professionale.
Le decisioni in merito saranno prese a livello regionale, e potrebbero
comportare dunque anche il ripescaggio di soluzioni gia' avviate in
era berlingueriana, cui si affiancherebbero altri e diversi modelli:
la Lombardia, per esempio, sembra orientata ad accreditare la ex
formazione professionale regionale come secondo canale di istruzione e
formazione, mentre la provincia di Trento appare piu' in linea con
l'architettura disegnata dal Ddl, e con il modello "forte" di canale
professionale progettato dal prof. Bertagna.


2. Sperimentazione e/o riforma?

Cerchiamo ora di valutare la scelta del ministero: e' verosimile che
le difficolta' di vario genere (finanziarie, politiche, istituzionali,
di iter parlamentare) che ostacolano il cammino della riforma generale
stiano inducendo il ministro Moratti a battere, in parallelo, anche la
strada della sperimentazione attraverso lo strumento delle Intese con
le Regioni disponibili.
Al di la' delle critiche registrate sul fatto di applicare parti di
una riforma ancora non approvata dal Parlamento, in questa operazione
coesistono vantaggi e svantaggi. Il principale vantaggio e' quello di
cominciare a sottoporre ad un serio collaudo il percorso professionale
profilato nel Ddl. Lo svantaggio, o il rischio, e' costituito dal
fatto che le Intese potrebbero promuovere soluzioni organizzative e
curricolari anche sensibilmente diverse, il cui consolidamento
potrebbe compromettere la coerenza generale della riforma cosi' come
e' prefigurata nel disegno di legge, e creare difficolta' in sede di
emanazione dei decreti legislativi e dei regolamenti, sui quali va
acquisita la "previa intesa" con le Regioni. Intesa su che cosa, se
nel frattempo le soluzioni poste in sperimentazione saranno andate in
direzioni diverse e contrastanti?
E come reagiranno le Regioni non titolari di Intesa, tra cui tutte
quelle guidate dal centro-sinistra?
E poi come la prendera' il Parlamento, che in mancanza di un'intesa di
fondo tra maggioranza e opposizione ancora una volta sara' chiamato
soltanto a ratificare decisioni maturate e codificate in altre sedi
istituzionali?


3. Riforma Moratti: gli anticipi non saranno garantiti a tutti

Ormai e' quasi certo, la discussione in aula della riforma Moratti
slitta ancora. Probabilmente iniziera' non prima del 30 luglio. Nel
frattempo qualche passo avanti lo ha fatto: la commissione Bilancio
del Senato ha espresso parere favorevole, vincolandolo ad alcune
precise condizioni in particolare sui costi degli anticipi di
iscrizione alla materna e alla elementare (in allegato il testo
dell'art. 7 dopo gli emendamenti (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_60-1.doc ).
Innanzitutto la commissione ha previsto che l'importo gia' indicato
nel ddl governativo per la copertura dei costi relativi al solo
anticipo nella scuola elementare, deve comprendere anche i costi per
l'anticipazione delle iscrizioni alla scuola dell'infanzia (connessi
in particolare all'introduzione di nuove figure professionali).
Per far si' che le risorse stanziate bastino, la commissione ha
previsto che il ministro dell'istruzione dovra' modulare il numero
delle iscrizioni anticipate entro il tetto di spesa previsto (che era
gia' insufficiente per far fronte ai costi dell'anticipo per la sola
scuola primaria, come attestato dallo stesso servizio del bilancio del
Senato, v. TuttoscuolaNEWS n. 59). Insomma, per vincoli di bilancio,
l'anticipo potrebbe non essere garantito a tutti.


4. I conti che non tornano: il MIUR smentisce (ma chi e cosa?)

Tuttoscuola lancia l'allarme sui conti della scuola e "fonti" del
Ministero smentiscono: "Illazioni prive di fondamento": ha fatto
rumore l'inchiesta della nostra newlsletter sui conti dell'istruzione
che sembrano non tornare. Una notizia e una smentita: ma come sono
andate le cose?
Gli addetti ai lavori (e non solo) hanno letto con interesse e
preoccupazione (v. TuttoscuolaNEWS n.59 dell'8 luglio 2002) i dati che
mettevano in evidenza le cause del disavanzo del bilancio
dell'istruzione nel 2001 (6,1 miliardi di euro), e che indicavano che
la strada del risanamento non e' stata ancora imboccata. E' cio' che
risulta dall'assestamento di bilancio 2002 dello Stato, che evidenzia
complessivamente una maggiore spesa rispetto alle previsioni di 1,3
miliardi di euro, in gran parte dovuta a un buco nei conti
dell'istruzione per l'anno in corso (si parla di 1 miliardo di euro).
Lo scorso numero riprendeva inoltre delle stime da "profondo rosso"
pubblicate otto giorni prima dal "Sole 24 Ore" - e fino ad allora
non smentite dal MIUR - circa un 'buco' ancora piu' vistoso nei conti
2002 dell'istruzione (4,5 miliardi di euro). "Illazioni prive di
fondamento che non hanno riscontri fattuali", hanno fatto sapere
fonti del MIUR attraverso l'Ansa dopo l'uscita della newsletter di
Tuttoscuola.
Nel mondo della scuola in molti avranno tirato un sospiro di sollievo.
Una cosa e' certa: era nostro compito richiamare l'attenzione su
notizie riportate dal piu' autorevole quotidiano economico nazionale e
ripetiamolo, mai smentite ufficialmente dal Ministero (e non si
capisce perche'). Erano notizie preoccupanti, in grado di incidere
sulla qualita' del servizio e sui destini di chi vi lavora: le abbiamo
ordinate e messe in fila. Insomma abbiamo fatto i conti per i nostri
lettori. Siano loro a giudicare.
Le fonti del MIUR nulla dicono invece, nelle dichiarazioni all'Ansa,
sulle analisi e sulle questioni sollevate da TuttoscuolaNEWS riguardo
in particolare alle azioni correttive dello sfondamento di un miliardo
di euro che sarebbero allo studio da parte del ministero. Il silenzio
su questi punti e la lettura della circolare n. 77 dell'8 luglio sulle
operazioni di avvio del prossimo anno scolastico suggeriscono degli
approfondimenti. Proseguiamo quindi nella nostra inchiesta.


5. Insegnanti di sostegno: meno qualita' del servizio agli alunni
disabili?

Una delle voci che determinano l'eccedenza di spesa 2002 per
l'istruzione (oltre 1 miliardo di euro) sembra sia quella per gli
insegnanti di sostegno. Nell'anno scolastico 2001-02 sono risultati -
da dati ufficiali del MIUR - 2.853 docenti in piu' rispetto all'anno
precedente tra organico di diritto e docenti nominati "in deroga"
(65.615 nel 2000-01, 68.468 quest'anno, v. tabella allegata
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_60-2.doc ).
Ma come sono state costruite le previsioni per l'anno 2002?
Riferendosi al costo registrato nel 2001, oppure si e' ipotizzata una
riduzione del numero di insegnanti di sostegno? Il decreto
interministeriale del 19 febbraio scorso sugli organici 2002-03 lascia
pochi dubbi: vengono previsti 56.954 posti di sostegno possibili
(circa il 17 per cento in meno rispetto a quest'anno). E le
indicazioni fornite tempestivamente dopo la scoperta del "buco" per il
sostegno con la circolare n. 77 dell'8 luglio scorso vanno proprio in
questa direzione, perche' il ministero impegna i direttori regionali a
rimanere nei dati di organico gia' resi noti dalla tabella E del
citato decreto interministeriale.
Ecco quindi che se il numero dei docenti di sostegno per il 2002-03
verra' effettivamente contenuto in 57 mila, lo sfondamento di spesa
sara' evitato, altrimenti se sara' confermato il numero attuale, il
maggior costo sara' di almeno 220-230 milioni di euro. Ma nel primo
caso si rischierebbe un servizio di minore qualita' per molti alunni
disabili (che avrebbero a disposizione un minor numero di ore di
sostegno).

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A Palermo 2° TrashDay

Ai Cantieri Culturali Zisa il 29 Novembre 2002 manifestazione
nazionale Federambiente-AMIA dedicata all'educazione ambientale
nelle scuole dell'obbligo e primo biennio superiori.
Previsti laboratori creativi di riciclaggio, mostra e concorso

www.federambiente.it

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6. Tempo scaduto per le assunzioni entro il 31 luglio

Ormai e' chiaro. Di nomine entro il 31 luglio, a meno di veri e propri
miracoli nelle prossime ore, non se ne faranno: mancano i tempi
tecnici per effettuare le operazioni necessarie in sede centrale e
periferica.
Al di la' delle considerazioni sui tempi tecnici, la questione sembra
politica. Viene infatti il dubbio che la situazione alla quale si e'
giunti non sia scevra da considerazioni di ordine economico: lo
slittamento delle assunzioni e il ricorso alle supplenze porterebbe
infatti alcuni risparmi, senza contare soprattutto che vorrebbe dire
mantenere maggiore flessibilita' di organico in vista delle prossime
riforme.
Se assunzioni di docenti ci saranno, non potranno ormai che essere
effettuate dopo il 31 luglio, ma a quel punto avranno effetto pratico
ed economico dal 2003-2004 (dal 1° settembre 2002 avranno effetto
solamente giuridico). Del resto il ministero ha si' avviato con
circolare n. 77 dell'8 luglio le procedure di accompagnamento per le
nuove assunzioni, ma nulla ha detto sulla quantificazione dei posti
(ne' sulla ripartizione per ordine di scuola e per classi di
concorso). Non si sa quindi ancora quanti saranno i posti da assegnare
per i nuovi assunti.
Le "nuove leve" che prenderanno servizio per la prima volta dal
prossimo 1° settembre, saranno unicamente i docenti nominati nei mesi
scorsi sui posti resisi disponibili a seguito delle rinunce registrate
tra i 62 mila docenti assunti a luglio 2001 (circa 4 mila unita').


7. Berlusconi: "Inglese per tutti dalle elementari". Ma il MIUR lo sa?

"Introdurremo lo studio dell'inglese per tutti probabilmente gia'
dalla prima elementare. Spero che gia' dal prossimo anno scolastico
partano i corsi d'inglese per i ragazzi in tutte le aule italiane. Ne
ho parlato con Moratti". Era un Silvio Berlusconi particolarmente
convinto quello che la scorsa settimana sul palco del Costanzo Show,
ha affermato che "i nostri ragazzi devono uscire dalla scuola parlando
inglese in modo fluente". Del resto uno dei pilastri del programma
elettorale che ha portato alla vittoria piu' di un anno fa la Casa
delle liberta' erano proprio le 3 "i", con l'inglese in primo piano
(prima di Internet e delle imprese).
Tuttavia, se il premier conta di incrementare il numero dei bambini
che studiano l'inglese nelle elementari (sin dalla prima classe), deve
sapere che questo non accadra' certamente per il prossimo anno
scolastico. Infatti, con singolare coincidenza, proprio nei giorni in
cui Berlusconi faceva queste affermazioni, usciva una circolare del
MIUR che, riguardo all'insegnamento della lingua straniera nell'anno
scolastico 2002-03, stabilisce: "potranno essere attivati ulteriori
posti per insegnanti specialisti esclusivamente nel caso in cui la
dotazione organica non consenta di garantire la prosecuzione
dell'insegnamento gia' avviato nell'anno in corso". Che fuori dal
gergo burocratese vuol dire: non un docente di lingua straniera in
piu' rispetto a quest'anno, e quindi, verosimilmente, neanche una
classe in piu'.
La circolare e' la n.77 dell'8 luglio 2002, e riguarda le operazioni
per l'avvio del prossimo anno scolastico (classi, organici,
personale).
Ma quanti sono i bambini che studiano attualmente l'inglese alle
elementari? Vediamo un po' (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_60-3.doc ).
E' uno dei casi (come il tempo pieno), in cui l'offerta non riesce a
soddisfare la domanda, se e' vero che su poco piu' di 2,5 milioni di
scolari dell'elementare 665 mila (piu' del 26%) non stanno studiando
alcuna lingua straniera ne' potranno studiarla nemmeno l'anno
prossimo. Ricordiamo che l'insegnamento della lingua straniera e'
obbligatorio oggi a partire dalla terza elementare.
L'inglese e' la lingua straniera piu' insegnata (90,7%); sono quindi
un milione e 700 mila gli alunni delle elementari che studiano
l'inglese su due milioni e mezzo. Conclusione: e' vero che il Governo
mira ad attuare i suoi programmi nell'arco di un quinquennio, ma e'
altrettanto vero che bloccare per il prossimo anno il numero dei
docenti di lingua indipendentemente dalle richieste delle nuove leve
non sembra in linea con l'obiettivo dichiarato di far studiare
l'inglese a tutti, e sin dalla prima elementare.


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