AL NORD MANCANO GLI INSEGNANTI DI MATEMATICA
Data: Domenica, 14 maggio 2006 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


«Pochi prof di matematica Dobbiamo usare i laureandi»

I presidi: a settembre quasi 1.700 pensionati, lezioni a rischio

Aumentano gli iscritti nei licei, soprattutto allo scientifico, 1.700 professori sono pronti alla pensione (il primo di settembre), le lauree «dure» (matematica, fisica, scienze) attraggono sempre meno. Tre ingredienti diversi e un unico risultato: nelle scuole milanesi cominciano a mancare gli insegnanti delle materie scientifiche. «Tanto che alcuni presidi sono costretti a utilizzare come supplenti neolaureati e laureandi». La denuncia arriva dai sindacati della scuola: insegnare piace sempre meno, soprattutto quando si tratta di spiegare formule e funzioni. «Il problema - spiega Wolfango Pirelli, segretario lombardo di Cgil scuola - è il grado di riconoscimento sociale ed economico di questa professione».
Informatica, zootecnica, elettrotecnica, meccanica: tutto esaurito in queste classi di concorso. «E nei tecnici - continua Pirelli - spesso vengono chiamati in cattedra neolaureati e laureandi, visto che i supplenti sono già impegnati altrove». Ma gli insegnanti, fanno sapere dal sindacato, cominciano a diminuire anche in materie come matematica e fisica. Rita Frigerio, a capo della Cisl-scuola milanese, aggiunge: «Nei prossimi anni sarà sempre più difficile per le scuole attirare i dottori in matematica. Se li contendono le aziende, è impossibile competere con loro».
Boom delle scienze matematiche al liceo, crisi all’università. A settembre gli iscritti allo scientifico saranno 2.500 in più rispetto allo scorso anno, mentre alla facoltà di Fisica della Statale le matricole sono scese dalle 151 del 2000-2001 alle 122 del 2004- 2005, per poi rimanere stazionarie. «Fino a dieci anni fa - racconta Marcello Pignanelli, preside della Facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali dell’Università degli Studi - il corso di laurea in Fisica era il più folto d’Italia e aveva il quintuplo degli studenti. Ogni anno avevamo 250 laureati, mentre adesso, fra Milano, Bicocca e Como, contiamo 250 matricole. Certo, sono indirizzi impegnativi e la preparazione dei ragazzi non è tra le migliori. Ma stiamo risalendo».
Pensionamenti, indirizzi in calo e altri in crescita ipertrofica, qualità dell’insegnamento. Sono tanti i problemi della scuola superiore milanese. «Le classi sono piene di docenti cinquantacinquenni - sospira Rodolfo Rossi, preside del Giorgi -, che appena possono vanno in pensione perché temono che le regole cambino. La previsione? Nel giro di tre-quattro anni non avremo più insegnanti di matematica. Dovremo cercarli all’estero».

Annachiara Sacchi






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