1 MAGGIO: MORATTI FISCHIATA, LASCIA IL CORTEO
Data: Marted́, 02 maggio 2006 ore 00:10:00 CEST
Argomento: Comunicati


1 Maggio, Moratti fischiata. Contestata, la ministra lascia il corteo

 Per Bruno Ferrante, l´ex prefetto candidato sindaco dell´Ulivo a Milano, la Moratti se li è cercati i fischi partecipano al corteo del 1° Maggio. Fischi puntualmente arrivati, assieme ad urla di dissenso e a qualche grido di «fascista» quando il ministro dell´Istruzione, in corsa anche lei per la poltrona di sindaco della città, si è messa alla testa del corteo milanese. Il dissenso è stato così forte e gridato che Letizia Moratti alla fine ha deciso di lasciare, protetta dalle guardie del corpo e scortata dai segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil.
 Evidentemente se li assetava, anzi forse li aveva proprio previsti e sperati i fischi, perché la ministra l´ha presa con serafica filosofia. «I fischi fanno parte della democrazia» ha detto abbandonando il corteo ed ha ringraziato «veramente tanto i sindacati, che sono stati favorevoli alla mia partecipazione. Hanno dimostrato di essere un sindacato aperto e capace di costruire relazioni industriali importanti e positive».
 Un´idea che Bruno Ferrante non condivide, anzi critica con decisione. «Ritengo che Letizia Moratti fosse consapevole di quello che sarebbe successo - ha detto l'ex prefetto -. Non si può giocare su valori e principi per comodità elettorali». Un giudizio condiviso da Giacinto Botti, segretario della Cgil lombarda. Per Botti i fischi e le contestazioni «la dimostrazione che l'invito alla Moratti è stato un errore politico e la sua partecipazione è una aperta dimostrazione di provocazione. È stato un errore invitare un personaggio come lei a una manifestazione per i lavoratori e l'invito si sta ritorcendo contro la stessa Moratti», ha concluso Botti. Le critiche di Botti ai suoi colleghi del sindacato milanese erano già state espresse in un comunicato prima della manifestazione. «Esprimo il mio disappunto e il totale dissenso rispetto all'invito rivolto tra gli altri dal segretario generale della Cgil di Milano all'ex ministro dell'Istruzione e attuale candidato del centrodestra a sindaco a partecipare al corteo sindacale del Primo maggio», aveva detto. «La Cgil - si legge in un comunicato diffuso dallo stesso segretario Botti prima dell'inizio della manifestazione - deve mantenere e difendere la sua autonomia sapendo in ogni occasione tenere distinti i ruoli e le funzioni rispetto ai partiti difendendo il valore e il significato storico della giornata del Primo maggio per il mondo del lavoro e per i lavoratori salariati. Il pensiero, la cultura e la funzione recente dell'ex ministro Moratti sono nei fatti in antitesi con tutto ciò che rappresenta per noi lavoratori il Primo maggio». «È comprensibile - conclude la nota - se i lavoratori ritengono inopportuna la sua presenza alla loro festa, alla loro mobilitazione per la difesa e lo sviluppo dei diritti nel lavoro e nella società».


Nota: Unità 1 maggio 2006







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