Certificazione dei rapporti di lavoro - abilitati gli ordini provinciali dei consulenti   - Silvestri: «Il 9 maggio nell'Isola si partirà con le commi
Data: Mercoledì, 26 aprile 2006 ore 19:55:19 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Palermo 25.4.2006.  La certificazione dei rapporti di lavoro è una delle novità della riforma Biagi per ridurre il contenzioso e per tutelare le parti in sede di verifica ispettiva. Si certifica che il rapporto corrisponde ad una delle forme contrattuali previste dalla legislazione. Gli effetti permangono, anche verso i terzi, fino a quando sia stato accolto, con sentenza di merito, il ricorso giurisdizionale. Altro aspetto è la possibilità di avvalersi degli organi di certificazione per le rinunce e le transazioni economiche.
 

 

Fra gli organismi abilitati alla certificazione dei contratti di lavoro vi sono ora anche gli Ordini provinciali dei Consulenti del Lavoro. Ciò perchè fino ad oggi il ricorso è stato limitato (circa un migliaio in tutta Italia). Il 31 marzo scorso è stato firmato un protocollo d'intesa tra il Ministero del Lavoro e il Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro: è stata riconosciuta la legittimità delle commissioni che saranno costituite a livello provinciale. La Fondazione Studi Nazionale dei Consulenti del lavoro sta ultimando le linee guida sulla certificazione. A coordinare la Fondazione è Vincenzo Silvestri, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo. «La Fondazione Studi – spiega Silvestri – ha subito dato avvio all'elaborazione delle linee guida che saranno presentate entro la prima metà di maggio».
Ci può dare qualche anticipazione?
«La Fondazione Studi ha cercato di attenersi ad alcuni principi, per far sì che le Commissioni rimarchino il ruolo di terzietà affidato alla categoria. É previsto che la commissione svolga a pieno il ruolo, previsto dalla norma, di consulenza alle parti, certificando solo quei contratti che integrino le fattispecie di legge».
Per quanto attiene i contratti a progetto?
«Qui occorre fare molta attenzione. Le commissioni dovranno entrare nel merito dell'effettivo svolgimento del rapporto, non dovendo limitarsi alla mera asseverazione della volontà espressa dalle parti. Non certificheremo rapporti che eludono le norme. Le commissioni dovranno evitare abusi di forme contrattuali per categorie di rapporti incompatibili con il principio di autonomia delle prestazioni».
Da chi saranno formate le commissioni?
«Opereranno in ogni provincia con 5 componenti, consulenti del lavoro, senza compenso. Ogni commissione potrà avvalersi per un ruolo consultivo di professionalità esterne dal mondo accademico o giuridico».
In Sicilia quando partiranno le certificazioni?
«Il 9 maggio il Consiglio provinciale dell'Ordine di Palermo nominerà i membri, istituendo la commissione di certificazione».
Non teme che sia abolita la certificazione, dato che si vuole modificare la Biagi?
«I Consulenti del lavoro hanno fatto fin qui la propria parte. La stessa disponibilità daremo al nuovo Governo. Modifiche alla Biagi sono necessarie. É essenziale una soluzione più ampia che comprenda la riforma degli ammortizzatori sociali e della previdenza per evitare che la flessibilità si trasformi in un precariato che lasci senza tutela le parti deboli. Quanto alla certificazione, un sistema deflattivo del contenzioso è indispensabile. Le preture del lavoro sono intasate. Ciò danneggia il mercato e coloro che richiedono il rispetto dei propri diritti. La certificazione è una tra le possibili soluzioni. I consulenti rivestono un ruolo di competenze e terzietà. Riteniamo che tale ruolo possa essere mantenuto in futuro».
Michele Guccione (da La Sicilia)

 







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