Distretto Etna Valley, la Sicilia si candida ad un ruolo di primo piano nell'hi-tech
Data: Domenica, 23 aprile 2006 ore 11:18:44 CEST
Argomento: Rassegna stampa


CATANIA 22.4.2006 - Dalla fabbricazione di prodotti farmaceutici alla costruzione di aeromobili, dai servizi di telematica e robotica alla ricerca sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell' ingegneria, il distretto, con baricentro nevralgico nella provincia di Catania, coinvolge trasversalmente imprese del settore manifatturiero e dei servizi delle province di Ragusa, Siracusa, Enna, Messina e Palermo. Rappresentane del distretto è stato designato l'ing. Gregorio San Biagio, direttore dello stabilimento catanese della multinazionale StMicroelctronics.
"Quella dei distretti industriali - ha spiegato Fabio Scaccia, presidente di Confindustria Catania - è una occasione che non possiamo perdere se vogliamo essere competitivi. Il settore hi tech ha certamente tutti numeri per diventare la rampa di lancio dello sviluppo. E su questo Confindustria Catania sta concentrando le proprie forze spingendo sul pedale dell'aggregazione". "In una economia in cui si compete sempre più per sistemi - ha aggiunto Sciacca - il concetto di trasversalità diventa cruciale: l' aggregazione tra imprese, per essere efficace, deve oltrepassare il concetto di territorio e strutturarsi per filiera, integrando anche competenze e conoscenze".
Oltre che sulla presenza di imprese leader come St, Sielte, Sat, Engineering, NTET e Ibm, il distretto Etna Valley - 3.000 addetti e un fatturato complessivo di circa 310 milioni di euro (senza considerare la St che da sola occupa 4667 addetti) - può contare sull' apporto strategico delle Università di Catania, Palermo e Messina e di enti di ricerca pubblici e privati come il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, il Consorzio Catania Ricerche, il Cnr, gli Istituti nazionali di Astrofisica e di Fisica nucleare.

22/04/2006







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