''ORA MI BUTTO'' E SI LANCIA DALLA FINESTRA DEL LICEO
Data: Venerd́, 14 aprile 2006 ore 00:10:00 CEST
Argomento: Comunicati


Giovedì, 13 Aprile 2006

Genova, sedicenne giù dalla finestra. Forse una delusione d’amore

«Ora mi butto». E si lancia dal liceo

GENOVA - Simone ha detto: «Ora mi butto». Poi ha preso la rincorsa e si è gettato dalla finestra della quinta ginnasio del «D’Oria», il liceo classico di maggior tradizione di Genova. Erano le 11, era appena suonata la campanella della ricreazione e in classe, la V B, insieme a Simone c’erano solo cinque compagni. Non hanno potuto fare niente, troppo improvviso, troppo inaspettato. Il salto ha portato Simone a cadere a quasi cinque metri dal marciapiede, sui motorini posteggiati davanti alla scuola. Un volo di una ventina di metri, dal quinto piano. Avrebbe compiuto sedici anni fra quattro giorni. Eugenio, diciassette anni, studente di prima liceo, nella classe a fianco della V B, era in quel momento nell’atrio con l’insegnante di religione, don Nicolò. «Abbiano sentito il colpo - racconta Eugenio - e don Nicolò mi ha detto di andare con lui. Siamo usciti, siamo corsi vicino a Simone. Era vivo, ho visto che muoveva una mano, forse ce la può fare...». Ma tre ore e mezza dopo, alle 14.30 il ragazzo è morto all’ospedale Galliera. Eugenio si chiede, come gli altri ragazzi, il perché di un gesto così terribile. E non si sa dare risposta. Sì, il «D’Oria» è una scuola severa dicono le studentesse che sono con lui, «ma non peggio di altre» e no, non possono credere che sia da cercare nella scuola la spiegazione di tanto dolore. «Lui poi - dicono - era bravo». Un debito in greco, già rimediato, un’inezia per gli standard del «D’Oria». Molti interessi, judo, musica, lezioni di basso; una leggera balbuzie di cui, dicono gli amici, «non gli importava niente». Due sorelle minori, il padre psichiatra, la madre psicologa, una famiglia che si preparava alle vacanze di Pasqua. Ieri era l’ultimo giorno di scuola. Poi le testimonianze si confondono. C’è chi descrive Simone «un po’ introverso», chi lo trovava «espansivo», chi fa accenno a una possibile delusione d’amore e chi dice che «non aveva la ragazza». Ma forse c’è proprio un sentimento ferito, in un’età in cui certi dolori paiono insostenibili, dietro questa tragedia. Nell’ufficio del preside Salvatore Di Meglio sfilano insegnanti costernati. Simone non era uno studente problematico, nessun sospetto da parte degli insegnanti di qualche turbamento. «È terribile. Oggi questa tragedia e sei anni fa un altro lutto atroce». Sei anni fa, l’11 giugno del 2000, un’insegnante di greco e latino, Simona Ghigo, 40 anni, si gettò dal quinto piano del «D’Oria» dopo essere salita sul cornicione quasi nello stesso punto da cui si è gettato Simone.

Erika Dellacasa








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