Riforma dei cicli
Data: Domenica, 10 febbraio 2002 ore 21:50:09 CET
Argomento: Normativa Utile



TUTTI I PUNTI - CHIAVE DEL PROGETTO

Roma, 1 febbraio 2002


  • Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in via preliminare il testo della proposta di riforma degli ordinamenti scolastici. In esso sono ben individuabili i valori che ispirano la riforma e nei quali questo Governo si riconosce: libertà di scelta educativa della famiglia, formazione spirituale e morale, sviluppo della coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale e nazionale ed alla civiltà europea.

  • Rispetto alle finalità indicate dalla legge 30 per i vari ordini di scuola, è stata data importanza ad alcuni aspetti educativi che non erano in essa compresi: per esempio, nella scuola dell'infanzia, lo sviluppo psico-motorio e le potenzialità di relazione; nel primo ciclo la valorizzazione della tradizione culturale insieme all'evoluzione sociale culturale e scientifica della realtà contemporanea; nel secondo ciclo l'attenzione costante alla crescita educativa, culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il fare e l'agire e la riflessione critica su di essi in qualsiasi percorso superiore di pari dignità culturale, sia esso di istruzione o di formazione.

  • La riforma punta a costruire una scuola più moderna attraverso il potenziamento dell'alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche ed anche una scuola più europea con lo studio obbligatorio di una lingua comunitaria fin dai sei anni e di una seconda lingua comunitaria dall'età di 11 anni (scuola secondaria di primo grado).

  • Con questa riforma le famiglie possono scegliere: bambini alla scuola dell'infanzia anche prima dei tre anni e a scuola anche prima dei sei.

  • Abbiamo innalzato ad almeno 12 anni complessivi il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione.

  • Prevediamo una nuova articolazione degli studi e della formazione che sia rispettosa delle età evolutive e della migliore tradizione scolastica italiana: scuola dell'infanzia, primo ciclo (scuola primaria di 5 anni e scuola secondaria di primo grado di 3 anni) con esame di Stato alla fine del ciclo, secondo ciclo (sistema dei licei ed il sistema dell'istruzione e della formazione professionale) ed esame di Stato.

  • Al compimento del quindicesimo anno, all'apprendistato si aggiunge la possibilità di stage in realtà sociali, culturali e del mondo produttivo (alternanza scuola-lavoro), sotto la responsabilità delle istituzioni scolastiche e formative, in enti pubblici e privati, non profit e imprese.

  • Per tutto il percorso di istruzione e formazione è sempre aperto e assistito dalle istituzioni scolastiche il passaggio tra i licei e tra il sistema dei licei e il sistema dell'istruzione e della formazione professionale.

  • Il liceo sarà sempre di cinque anni; nell'ultimo anno saranno anche favorite attività di orientamento e raccordo con l'università e la formazione tecnica superiore. Sono confermati gli assi culturali tradizionali: classico, scientifico, artistico. Nascono nuovi licei: economico, tecnologico, musicale, linguistico, delle scienze umane.

  • E' garantito l'accesso all'università anche per chi effettua corsi professionali di durata almeno quadriennale, con un ulteriore anno di studio e l'esame di Stato.

  • Abbiamo previsto profili educativi, culturali e professionali della formazione valevoli su tutto il territorio nazionale se rispondenti ai livelli essenziali di prestazione definiti dallo Stato.

  • La riforma prevede che i piani di studio contengano un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale, che rispecchi la cultura, le tradizioni e l'identità nazionale, e prevedano una quota riservata alle Regioni relativa agli aspetti di interesse specifico delle stesse, anche collegata con le realtà locali.

  • Abbiamo voluto assicurare più rigore nella valutazione sia degli apprendimenti sia del comportamento. E' confermata la valutazione periodica e annuale, effettuata dai docenti. Viene introdotta ogni due anni la valutazione dei periodi didattici. Si è promossi o respinti ogni due anni ai fini del passaggio al periodo successivo.

  • Più qualità: ogni due anni l'Istituto nazionale di valutazione, come in tutti i Paesi europei, misurerà con verifiche nazionali la qualità complessiva dell'offerta formativa e dei livelli degli apprendimenti per monitorare il livello culturale degli studenti.

  • Investimento sulla qualità della funzione docente: formazione iniziale universitaria della stessa dignità per gli insegnanti di tutti gli ordini di scuole con lauree specialistiche e tirocinio obbligatorio.

  • Formazione in servizio dei docenti con crediti universitari ai fini dello sviluppo della carriera.

  • Per la realizzazione delle finalità della riforma, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge il Ministro predisporrà un piano programmatico di interventi finanziari da sottoporre all'approvazione del Consiglio dei Ministri, a sostegno:

    1. della riforma degli ordinamenti e degli interventi connessi con la loro attuazione e con lo sviluppo dell'autonomia;

    2. dell'istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema scolastico;

    3. dello sviluppo delle tecnologie multimediali e della alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche;

    4. della valorizzazione professionale del personale docente;

    5. delle iniziative di formazione iniziale e continua del personale;

    6. del rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute dai docenti;

    7. della valorizzazione professionale del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (A.T.A.);

    8. degli interventi di orientamento contro la dispersione scolastica e per assicurare la realizzazione del diritto - dovere di istruzione e formazione;

    9. degli interventi per lo sviluppo della istruzione e formazione tecnica superiore e per l'educazione degli adulti;

    10. degli interventi di adeguamento delle strutture di edilizia scolastica.








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