Lettera aperta ai Politici
Data: Luned́, 03 aprile 2006 ore 14:25:44 CEST
Argomento: Comunicati


 

 

SCUOLA, MA COME? L’Associazione Italiana Maestri Cattolici, all’indomani del suo XVIII Congresso nazionale in cui sono emerse le linee di indirizzo del prossimo quadriennio, con il patrimonio di idee e di elaborazione costruito in oltre 60 anni di vita al servizio della scuola e della società, in un delicato momento per il Paese a livello culturale e politico pone, a quanti hanno a cuore il bene comune che si costruisce nella prossimità ad ogni persona e nel farsi carico della complessa problematicità dell’oggi, quattro punti di prioritaria attenzione

 

 

IL DOCUMENTO

 

SCUOLA, MA COME? 

            L’Associazione Italiana Maestri Cattolici, all’indomani del suo XVIII Congresso nazionale in cui sono emerse le linee di indirizzo del prossimo quadriennio, con il patrimonio di idee e di elaborazione costruito in oltre 60 anni di vita al servizio della scuola e della società, in un delicato momento per il Paese a livello culturale e politico pone, a quanti hanno a cuore il bene comune che si costruisce nella prossimità ad ogni persona e nel farsi carico della complessa problemticità dell’oggi, quattro punti di prioritaria attenzione 

 

… all’educativo

  • Riconferma nucleo centrale della propria attenzione la persona a cui vanno garantite concrete condizioni per realizzarsi pienamente e per concorrere alla costruzione del bene comune. Educazione: volàno di futuro.

  • Segnala l’urgenza di valorizzare la via educativa per vincere ogni forma di omologazione, di emarginazione, di ingiustizia e di esclusione. Educazione: strumento di liberazione di ogni persona.

  • Considera l’educazione come unica via perché ciascuno possa vedere onorato il proprio diritto-dovere di piena “cittadinanza” così come riconosciuta dalla Costituzione. Educazione: via di democrazia.

  • Chiede impegno perché ogni soggetto coinvolto nell’educativo sia sostenuto e valorizzato (politica per la famiglia, politica per la scuola,…) per concorrere al meglio e in piena consapevolezza alla costruzione di costume e mentalità generativa di futuro. Educazione: esito di un patto solidale e responsabile.

 

… alla scuola

  • Riconferma l’identità della scuola quale istituzione fondamentale per il Paese e concorrente alla costruzione del futuro della società secondo il mandato che la stessa Costituzione le affida. Una scuola per ogni persona e, al contempo, per l’intera comunità sociale perché capace di farsi carico delle disuguaglianze e, attraverso concreti percorsi coerenti con il suo specifico, di essere strumento di perequazione. Scuola: istituzione inclusiva.

  • Sottolinea il valore della visione sistemica con cui guardare alla scuola stessa che, per il suo scopo, è in sé pubblica e solo per la gestione si distingue in statale e paritaria. Scuola: sistema pubblico-integrato da rafforzare.

  • Invita ad attivare strategie e condizioni di esercizio perché la scuola possa realmente e legittimamente avere “voce” dentro i processi. Occorrono spazi riconosciuti di vera concertazione fra soggetti politici, amministrazione, sindacati, professionisti, famiglie, cittadini. Scuola: soggetto di reale autonomia.

·        Segnala la delicatezza del processo innovativo da condurre secondo il criterio della continuità-discontinuità. Una continuità richiesta dal patrimonio che la scuola ha costruito, dalla fatica che essa ha speso e dalla significatività delle buone pratiche; una discontinuità orientata a colmare vuoti, ad arginare rischi, a favorire atteggiamento sereno nei confronti dei processi innovativi. Scuola: soggetto di innovazione corresponsabile.

  • Richiama la necessaria attenzione alla scuola dell’infanzia e al ciclo primario a fronte di una pur comprensibile concentrazione di interessi per il ciclo secondario. Se quest’ultimo ha anche grande rilievo per le strette interconnessioni con il mondo del lavoro, le prime fasce hanno particolare valenza educativa e costituiscono le fondamenta per l’intero percorso scolastico. Scuola: sguardo educativo.

  • Reclama investimenti – in termini di attenzione, di ricerca, di risorse economiche ed umane – su tutta la scuola statale e paritaria, da quella dell’infanzia al ciclo secondario, come segno concreto della convinzione che la scuola non è “debito pubblico”, ma luogo di crescita in umanità, laboratorio di cultura. Scuola: investimento strategico.

 

… ai professionisti

  • Afferma l’urgenza di guardare ai professionisti di scuola come veri “attori” di ogni processo innovativo. Da ciò la necessità di un loro coinvolgimento costante, generativo anche di rimotivazione del lavoro. Investire sulla riqualificazione dei professionisti di scuola è via obbligata e la logica del “a costo zero” è solo un evidente segnale di disistima. Professionisti: soggetti primi per l’innovazione.

  • Ricorda che l’autonomia riconosciuta ai professionisti di scuola, che trova la massima esplicazione nell’attività didattica, di ricerca e sviluppo, esige l’individuazione di tempi stabiliti e contesti certi connotati da collegialità in cui funzioni/assunzioni di responsabilità siano concepite in forma complementare e sinergica per la qualità del sistema formativo scolastico. Professionisti: costruttori di corresponsabilità.

  • Chiede che nella ridefinizione del profilo dei professionisti di scuola emergano con chiarezza i tratti etici della professione stessa  e che ai professionisti vengano garantiti spazi di effettiva crescita professionale e seri sistemi di reclutamento. Professionisti: testimoni di identità etica.

  • Rileva la necessità che la formazione, sia iniziale che in servizio dei docenti e dei dirigenti, risponda adeguatamente ai cambiamenti socio-culturali e scolastici, ricercando corretto equilibrio tra formazione in presenza e formazione a distanza. Una professionalità “riflessiva” che richiede elaborazione culturale a sostegno della crescita personale e dell’attività collegiale, rivisitando il ruolo dell’Università e prevedendo l’integrazione del suo contributo con quello dei professionisti stessi e del loro associazionismo. Professionisti: formatori in formazione continua.

  • Ribadisce la necessità di pensare le professioni di scuola, nelle opportune articolazioni (docenti, dirigenti scolastici, dirigenti tecnici), in logica sistemica che ha al fulcro l’unità della funzione docente per superare approcci frammentari, generativi di gerarchizzazioni e conflittualità e per crescere nella logica di comunità professionale che vede il dirigente scolastico con nuove responsabilità. Professionisti: snodi di sistema integrato.

 

… all’associazionismo professionale

  • Ricorda la valenza, rappresentativa del patrimonio di idee e di esperienze, che ha l’associazionismo professionale: contesto di libertà elaborativa, di pensiero critico, di riflessività come agenti di qualità professionale. Associazionismo: la forza del pensiero condiviso, non autoreferenziale.

  • Sottolinea l’opportunità a livello democratico e l’urgenza a livello scolastico che si ponga fine ad una ingiustizia palese: il non riconoscimento, come crediti professionali, delle attività formative svolte in ambito associativo a sostegno della formazione professionale stessa nonché il riconoscimento del tempo speso per l’Associazione come tempo per “la professione”. Associazionismo: “luogo” di sviluppo professionale.

  • Chiede che, al di là delle dichiarazioni di intenti, si istituiscano reali contesti con chiare potestà in cui la presenza delle associazioni professionali sia normativamente legittimata riconoscendo l’associazionismo quale soggetto di sussidiarità istituzionale. Associazionismo: soggetto legittimato di potestà professionale.

 

Marzo 2006

 







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