Soldi refezione scolastica
Data: Sabato, 01 aprile 2006 ore 13:17:02 CEST
Argomento: Opinioni


Le scuole di Catania senza soldi da un anno e per giunta “morose” se non restituiscono le somme dei buoni pasto dei docenti.

E’ da circa sei mesi che si protrae la questione della restituzione alle casse comunali delle somme che le scuole hanno ricevuto dal Ministero quale integrazione per la refezione del personale docente nelle mense scolastiche.

Conferenze di servizi, dibattiti, articoli di giornale, assegni personali staccati da un preside a favore del sindaco, quale gesto di provocazione ed ora ultima una lettera di “messa in mora” delle istituzioni scolastiche se non restituiscono entro il 22 marzo le somme custodite nel bilancio delle scuole.

Alcuni dirigenti, anche a seguito delle dichiarazioni del precedente assessore hanno speso, altri impegnato la somma anche con regolare gara ed esame dei preventivi d’acquisto per attrezzature della cucina scolastica e qualcuno li ha già restituito alla prima richiesta da parte del Comune.

Come si fa a restituire al Comune delle somme, se il Comune da un anno non provvede a finanziare le somme per il materiale di cancelleria, registri ed ora anche portfoli delle competenze, spese per il personale addetto alle mense, materiale di pulizia arredi e manutenzione degli edifici scolastici?

Da qui l’atteggiamento deciso dell'ASAS di Catania, che ha deciso di rispondere alla lettera del Dott. Fresta, direttore della X Direzione comunale di Pubblica Istruzione, “inviata per conoscenza anche all’Assessore alla P.I.” che richiedeva la restituzione al comune delle somme dei buoni pasto con una lettera di documentata richiesta di quanto è stato “anticipato” dalla scuole per pagare i registri, il materiale di pulizia, arredi, manutenzioni e attrezzature per la scuola, e quanto di competenza dell’Ente Locale.

Lo stesso Assessorato Regionale all’Istruzione richiede che le Scuole facciano richiesta ai Comuni perché questi rispettino gli impegni di loro competenza e tutto ciò è stato fatto anche sotto forma di “lettera aperta” al Sindaco di Catania.

A questo si aggiunge anche il tono intimidatorio e di rimprovero dei funzionari del Comune circa l’uso del telefono delle scuole verso i numeri di telefonia mobile. La risposta giustificativa è alquanto chiara e documentata, il personale di segreteria, dovendo chiamare i supplenti, si trova spesso in elenco, come unico recapito, il numero di cellulare.

Completa la questione economica del Comune di Catania nei confronti delle scuole la grave inadempienza di non aver ancora consegnato ai genitori il buono libro ordinario e siamo già quasi al termine dell’anno scolastico.

Si comprende il momento di difficoltà economica in cui versa l’Ente locale, ma almeno abbia il buon senso di “non pretendere” e consentire alle scuole di utilizzare le somme assegnate, spendendole per il personale, registri e cancelleria, ordinaria manutenzione e le attrezzature della cucina., spese di cui il Comune dovrebbe farsi carico. 

Giuseppe Adernò







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