QUANDO IL POPOLO VA A VOTARE...
Data: Domenica, 19 marzo 2006 ore 00:10:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


QUANDO IL POPOLO VA A VOTARE


Ah, il mondo classico! Grandioso, superbo, eccellente, ma quanto oggi trascorso e obsoleto! Ma cosa volete che possano insegnare i grandi autori del passato a una società ipertecnologica e frettolosa come la nostra? Niente, semplicemente si tratta di pagine e pagine su cui addormentarsi stancamente, con gli occhi annebbiati da una fitta noia. Meglio interessarci di qualcosa di più attuale, magari le prossime imminenti elezioni, frutto di una meravigliosa conquista, la tanto agognata democrazia.
Bene, in questa delirante frenesia di decidere quale schieramento ci governerà nei futuri cinque anni a venire, tra diluvi di parole e variopinti dialoghi televisivi, chissà perchè giunge l’eco di parole significative, che tanto invitano alla riflessione sulla democrazia rappresentativa e sui governanti che stiamo per mandare al potere, e che recita così: “In nessun'altra costituzione dunque che non assicuri al popolo il più alto potere é possibile trovare la libertà vera e di questa nulla certo può esservi di più dolce; e se non fosse anche giusta non sarebbe libertà vera. Ma come potrebbe essere giusta, non dico in un regno in cui la servitù é palese e chiara, ma in questi Stati in cui a parole sono tutti liberi? I liberi danno il loro voto, affidano il comando a generali e a magistrati, e sono per questo corteggiati e supplicati e finiscono col dover concedere anche loro malgrado. Finiscono cioè col non avere affatto le libertà che concedono, e non hanno infatti alcuna parte nei comandi, nei consigli dello Stato, nelle decisioni affidate a giudici eletti, le quali restano privilegio delle famiglie patrizie o delle famiglie denarose.”
Insomma probabilmente ci avviamo alla solita noiosa illusione della scelta, di una scelta che scelta non sarà perché saremo, da illuso popolo, sempre dominati e mai dominatori. Bella riflessione davvero, attuale e moderna. Peccato che si tratti di un meraviglioso passo scritto da un autore diciamo di qualche anno fa, dallo strano e oblungo nome, Marco Tullio Cicerone…

SILVANA LA PORTA






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