I due candidati premier hanno parlato di scuola per soli tre minuti: non promette niente di buono la prossima legislatura
Data: Mercoledì, 15 marzo 2006 ore 19:39:29 CET
Argomento: Opinioni


Romano Prodi, dopo aver escluso l'azzeramento della riforma preferendo interventi correttivi, i famosi interventi con il cacciavite, ha tessuto gli elegi degli istituti tecnici che sarebbero stati penalizzati dalla riforma Moratti e trasformati in licei. Forse non sa che prima di Moratti lo stesso Berlinguer aveva previsto la trasformazione di tutta l'istruzione tecnica in liceale con la legge n. 30 poi abrogata. Ha attribuito alla riforma Moratti l'attuale crisi dell'istruzione tecnica con conseguente fuga di iscrizioni e chiusura di istituti.
Silvio Berlusconi a sua volta ha difeso la riforma Moratti , parlando bene dei licei tecnologici e lasciando cadere l'accusa di Prodi, secondo cui la fuga in atto sarebbe dovuta proprio alla legge di riforma.
Nessuno dei due è stato in grado di disegnare scenari completi sulla concezione della scuola e dell'università e sui problemi più scottanti che affliggono questo mondo: professionalità docente, precariato, valutazione, autonomia scolastica, decentramento e devolution.

Stupisce che entrambi non abbiano evidenziato che la crisi degli istituti tecnici non è congiunturale, ma ha radici più profonde, di natura strutturale, le cui cause sono diverse, complesse e consolidate.
La rivista Tuttoscuola ha già evidenziato che : " La crisi è in atto da almeno dieci anni ed è costante in tutto il territorio nazionale; una crisi iniziata prima della legge di riforma costituzionale del nuovo Titolo V (che attribuisce la competenza dell'istruzione e formazione professionale alle Regioni) e che precede le riforme Berlinguer e Moratti.Nel 1995/96 si iscriveva al 1° anno degli istituti tecnici mediamente il 40,3% degli studenti; tre anni dopo gli iscritti erano scesi sotto il 39%; nel 2000-01 erano al 37,5%.Un decremento di iscritti continuato inesorabilmente negli anni successivi per arrivare nel 2005/06 al 33,6%. E i primi dati ufficiosi per le iscrizioni al prossimo anno scolastico confermano l'ulteriore calo di iscritti agli istituti tecnici."
Chi sarà il prossimo ministro dell'istruzione? Che la sorte ci sia benigna.


 







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