La voce delle scuole siciliane organizzate in rete
Data: Lunedì, 13 marzo 2006 ore 19:58:34 CET
Argomento: Associazioni


 

ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA SICILIA

aderente alla FNASA Federazione Nazionale delle Associazioni Scuole Autonome

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“Amicus Plato, sed magis amica veritas!”

72 – LETTERe-mail  - 13 mar 006

 

AL DIRIGENTE SCOLASTICO

ALL’ALBO

AL PRESIDENTE DEL CONSIGIO D’ISTITUTO

 

A)          LA CGIL DI CATANIA E LE ASSEMBLEE DI STRADA: LA FLC CGIL di Catania ha convocato tutto il personale docente e ATA della provincia nel tratto di strada antistante l’ITI Cannizzaro, dalle ore 8,30 alle ore 11,30, del giorno 1 marzo 2006. La manifestazione è andata deserta, nessun docente ha accolto l’invito a scendere in strada e si è ritorta come un boomerang contro gli organizzatori. L’ASAS regionale esprime profonda preoccupazione per il comportamento tenuto in tale difficile situazione dal Dirigente del CSA di Catania che ha inoltrato la richiesta di assemblea sindacale al dirigente scolastico del Cannizzaro, precisando di propria iniziativa che sulla questione delle assemblee sindacali convocate in strada la magistratura non si è ancora espressa con sentenza definitiva: in pratica non ha sanzionato un’azione sindacale già da più parti già censurata. Rimaniamo sconfortati da questo atteggiamento in quanto il dirigente del CSA dimentica che la magistratura in prima istanza, proprio su sollecitazione della CGIL, ha dato torto al sindacato e ragione ai presidi: infatti il giudice Puglisi ha sancito la corretta interpretazione contrattuale dei DS che hanno rifiutato l’assemblea di strada indetta dalla CGIL il 9/11/04 con ordinanza del 23/3/05. Il dirigente del CSA avrebbe dovuto sapere che l’ARAN si è espressa sulla questione scrivendo che “le assemblee sindacali siano tenute in  locali idonei concordati con l’amministrazione. Non è possibile utilizzare surrettiziamente l’istituto dell’assemblea per azioni sindacali che abbiano natura diversa”. Il dirigente del CSA sa certamente che l’art. 2 del CCNQ del 7/8/98 e i CCNL confermano tali disposizioni. Non comprendiamo quindi perché i CSA da Centri di Servizio Amministrativo si trasformino in Centri di Servizio Sindacali  mettendo in difficoltà i dirigenti della propria amministrazione che tentano di dare continuità all’azione didattica, evitando di rinviare continuamente gli studenti a casa per i motivi più vari. Dovrebbe essere chiaro a tutti che le assemblee devono essere indette nelle prime due ore di lezione che in molti istituti vanno dalle ore 8,00 alle ore 10,00 e che è solo concesso di fruire eccezionalmente di una terza ora per coprire il percorso dalla propria scuola al luogo dell’assemblea: con l’indizione di un presidio in strada davanti un istituto dalle ore 8,30 alle ore 11,30 non solo non si osserva la lettera della norma, ma neppure lo spirito, in quanto si convocano 8.000 docenti e ATA per poi ritrovarsi con venti persone davanti ai cancelli e scompaginare così l’attività didattica e organizzativa di numerosi istituti scolastici. Ci saremmo aspettati maggiore senso dello Stato e maggiore difesa del diritto allo studio.

 

B)          VISITE FISCALI: La richiesta di visita fiscale ai dipendenti delle scuole è gratuita: tale certezza si desume dal parere dell’Avvocatura Generale dello Stato n° 41786 del 25/3/2005 che sostiene la gratuità delle visite fiscali richieste dalla Pubblica Amministrazione.

 

C) CONGRESSO ANP E ASSESSORE PAGANO:  A Caltanissetta, il 2 marzo abbiamo avuto occasione di incontrare l’assessore regionale alla P.I. Alessandro Pagano. L’assessore ci ha spiegato la sua visione etica e cattolica della formazione della persona umana e gli sforzi da lui fatti per una formazione di alto profilo dell’educazione dei giovani siciliani. Gli abbiamo fatto notare rispettosamente che le scuole legalmente riconosciute che sono finite sotto l’attenzione della magistratura per i diplomi falsi, quelle su cui girano lettere anonime dettagliatissime sul modo di truccare gli esami di Stato, sono state dalla Regione autorizzate e dalla Regione lasciate senza controllo. L’assessore ha assicurato che disporrà severi controlli (ma non dovevano già iniziare il 16 febbraio questi controlli?). L’assessore ha poi assicurato che le risorse per il funzionamento delle scuole statali in Sicilia non diminuiranno. Gli abbiamo spiegato che attualmente gli studenti siciliani nelle scuole prendono UNA TANTUM e BORSA DI STUDIO con due anni di ritardo. L’Assessore ha convenuto che il miglior sistema sarebbe quello di attribuire le risorse ai Consigli d’Istituto che sanno come erogare i contributi in tempo reale.

 

D) INNOVAZIONE PER GLI ISTITUTI DI II GRADO: Scade il 16 marzo la possibilità di presentare i progetti di licei alla Direzione Regionale. Molti istituti avrebbero voglia di sperimentare nuovi indirizzi anche per innovare i propri corsi di studio in relazione alle dinamiche del mondo del lavoro e contrastare in tal modo fenomeni di forte contrazione dell’utenza. Ma ancora una volta il Ministero ci manda allo sbaraglio imponendoci tempi strettissimi, obbligandoci a mantenerci nell’ambito degli indirizzi attuali, costringendoci a chiedere il consenso ai genitori che hanno già effettuato l’iscrizione dei figli (tutti). Nessuna regola per la revisione dell’organico e delle cattedre, e questo a organico di diritto già presentato!! In tal modo non si fa che aumentare la confusione e la conflittualità: altro che innovazione!

 

E): ATTACCO ALLA CONTINUITA’ DIDATTICA:  Il CSA di Palermo, evidentemente nell’intento di offrire un gradito servizio amministrativo alle scuole, con la nota prot. 3338 del 23/2/06, insiste imponendo ai presidi che concedano permessi retribuiti per studio al personale della scuola che volesse partecipare a procedure di abilitazione o specializzazione. Questo in contrasto col CCNL che limita al 3% l’utilizzo dei permessi di studio. Sarebbe interessante capire se con una semplice circolare di interesse regionale si possa ignorare un contratto firmato a livello Nazionale. Ma non finisce qui perché non passa giorno che l’Ufficio Educazione fisica dei CSA distacchi dal servizio i docenti per gare provinciali e regionali. Noi siamo d’accordo con tutti questi esoneri, basta solo che ci diciate chi dobbiamo mandare in classe a far lezione.

 

G) ADESIONI ALL’ASAS: L’IPIA Enrico Fermi di Agrigento ha aderito all’asas. Chiediamo alle scuole associate di versare la quota annuale associativa di € 50,00. La domanda di adesione e lo statuto possono scaricarsi  dal nostro sito.

 

H) GARANTIRE LA PULIZIA NELLE SCUOLE: Chiediamo al Dirigente del CSA di Palermo di affrontare con attenzione la questione dei collaboratori scolastici transitati allo Stato dagli Enti Locali, che non effettuano le pulizie dei locali loro assegnati. Tali collaboratori non hanno firmato, a due anni dal passaggio al MIUR il contratto di lavoro, si autodefiniscono esecutori, non hanno vinto alcuna causa giudiziaria, in atto causano danno all’erario. I DS hanno solo il potere disciplinare di contestare l’addebito e al massimo possono effettuare multe fino a quattro ore di retribuzione. In questo caso si tratta di addebiti maggiori di competenza del CSA che mostra inerzia del definire la questione. Alcune scuole interessate dal fenomeno riescono a funzionare solo grazie all’intervento del personale pip che pulisce al loro posto, ma occorre ricordare che, rispetto alla pianta organica, in tali casi vengono pagati collaboratori in numero maggiore rispetto al dovuto. Tra coloro, invece, che hanno ricevuto dal giudice del lavoro una sentenza favorevole al rientro al Comune o alla Provincia, e che rimangono nelle scuole, alcuni sono stati promossi assistenti tecnici in soprannumero, ma non effettuano servizio concreto in quanto, in possesso solo di licenza media, aspettano un corso di riconversione che sembra lungi dall’essere attivato. Sia chiaro a questo punto che, se qualcuno dovrà pagare questo danno all’erario, non si tratterà dei Dirigenti Scolastici che hanno operato fino ai limiti dei loro poteri, rischiando sin troppo.  

 

I) LE SCUOLE A RISCHIO E IL CSA DI CATANIA

L’Osservatorio provinciale per la dispersione scolastica di Catania stabilisce i criteri di riparto dei fondi alle scuole. La stragrande maggioranza approva nella seduta del 1.3.2006  una mozione che recepisce quanto auspicato dall’ASAS di Catania; si autoisola la CGIL scuola, che aveva tentato con ripetuti rinvii di far passare la logica del riparto a pioggia, vanificando così l’efficacia degli interventi; stigmatizzato il tentativo fallito di Tomasello (FLC-CGIL) di inserire al 4 punto una mozione contro l’ASAS; le scuole di Catania attendono a questo punto che il CSA proceda subito senza remore o infingimenti alla esecuzione di quanto previsto dall’art. 9 del CCNL; ma il dirigente del CSA è titubante per una diffida della CGIL  quasi fosse il dirigente del Centro Servizi Sindacali targato CGIL.

 

 

Tripodi, Buccola, Genuardi Matano, Indelicato,Proto,.

 

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