PALERMO, IL REGISTRO IN UN PC
Data: Sabato, 14 gennaio 2006 ore 00:20:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Palermo, il registro in un PC


 13 gennaio 2005 - KatawebScuola
Assenze, ritardi, compiti in classe, note disciplinari. Un liceo siciliano mette tutto sul web. E i genitori, tramite internet, possono controllare i propri figli

di SALVO INTRAVAIA

Basta fare capolino dalla porta per capire che la prima A non è una classe come tutte le altre. Il computer portatile sulla cattedra col quale il prof smanetta in continuazione salta subito all'occhio. Dentro c'è tutta la vita scolastica degli alunni. Assenze e presenze, ritardi e motivi del ritardo. Ingressi a seconda ora e uscite anticipate con relativi motivi. I voti delle singole interrogazioni e dei compiti in classe. Le date delle prove scritte, le eventuali note disciplinari e, soprattutto, gli argomenti trattati dai docenti durante le lezioni e i compiti per casa. Per i 25 quattordicenni iscritti al primo anno del tecnico per geometri dell'istituto superiore Duca Abruzzi di Palermo, da quest'anno, non sarà facile marinare la scuola, nascondere gli eventuali brutti voti e i compiti a casa.

 Infatti, la sperimentazione denominata "Perseo" (acronimo di "Percorsi di ricerca con software educativo orientativo") avviata in due classi dà la possibilità ai genitori di collegarsi al sito della scuola è "monitorare", praticamente controllare, tutto quello che ogni giorno hanno fatto in classe i loro figli. Anche se qualche altra scuola in città dà la possibilità di controllare assenze e presenze, è la prima volta che i genitori possono verificare voti e compiti dei propri figli e comunicare con i docenti.

 Il sistema è stato avviato a fine ottobre ed è in fase di sperimentazione. Le famiglie, attraverso una password si collegano al sito della scuola, sono in grado di verificare l'andamento scolastico, ovviamente soltanto del proprio figlio, e possono anche mettersi in contatto con i professori. "I risultati sono positivi", dice il preside Rosolino Aricò che ci tiene a precisare: "L'iniziativa è mirata alla prevenzione dei casi di insuccesso, emarginazione, dispersione scolastica, non ha carattere meramente di controllo".

 Oltre al registro elettronico, i ragazzi hanno la possibilità di avvalersi di un tutor al quale raccontare i problemi incontrati durante la giornata scolastica e farsi dare una mano anche se ci sono difficoltà nello svolgere i compiti. Il tutto, stando comodamente seduti a casa davanti al video con la consapevolezza che le proprie difficoltà verranno "confidate" a coetanei. I tutor, infatti, sono i compagni più grandi: quelli delle quarte classi.

 Se un ragazzino non si trova con un certo prof può inviare un messaggio al compagno-tutor, stessa cosa se i docenti che "lasciano troppi compiti per casa". Mentre le famiglie con un click possono "parlare" con il coordinatore della classe e sapere in tempo reale "come va a scuola l'alunno".

 Per i pendolari la novità è certamente comoda "perché spesso durante i ricevimenti, per motivi di tempo e per la folla - dice Gabriella Tumminello, insegnante di Lettere - con i genitori non ci si riesce a dire tutto".

 E loro, i ragazzi, cosa ne pensano? "Abito a Carini - dice Salvatore, 14 anni - e per i miei è particolarmente comodo non doversi spostare ogni volta che devono comunicare con i professori". D'accordo col compagno Andrea che pensa: "Tanto quello che va storto a scuola prima o poi si viene a sapere". I ragazzi non sembrano sconvolti più di tanto dall'innovazione tecnologica. "Certamente hanno maggiore dimestichezza con l'informatica - dice Maurizio Castelli, vicario della scuola - e per questo non sembrano sconvolti dalla novità".

 Anche se qualcuno a denti stretti ammette che in questo modo "non è possibile nascondere quasi niente ai genitori". "Non è bello che i genitori sappiano tutto", dice Milena che ammette: "Questo sistema, tuttavia, mi induce a fare meno assenze". La risposta dei genitori, "è positiva" spiega Dario Stabile, ingegnere della società che ha implementato il software, anche se "fortemente legata alle tecnologie, computer e accesso a internet, che le famiglie possiedono a casa".

 La sperimentazione, per il momento, coinvolge 50 ragazzi e 20 prof, di due prime classi, ma l'anno prossimo - compatibilmente con le risorse disponibili - potrebbe essere esteso ad altre classi.








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