E' NATO UN COMPUTER TRE VOLTE PIU' VELOCE
Data: Venerd́, 13 gennaio 2006 ore 00:25:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


E’ la volta della Apple: iMac con processore Intel
Immediato vantaggio: i computer saranno da due a tre volte più veloci, a parità di prezzo e funzionalità
Steve Jobs e Paul Otellini (Ansa)
Il passaggio di consegne è stato suggellato da Paul Otellini: vestito nella tipica tuta bianca delle fabbriche dei chip. Il capo di Intel ha consegnato nelle mani di uno Steve Jobs davvero commosso una simbolica “fetta” di silicio. «Intel is ready, Steve», siamo pronti. «Anche noi,» ha risposto il capo di Apple. Dopo quindici anni Apple Computer comincia a dismettere i processori Motorola/Ibm e passa ai chip Intel. Una svolta epocale che secondo Jobs si tradurrà in un immediato vantaggio per gli acquirenti dei computer Macintosh, che saranno da due a tre volte più veloci, a parità di prezzo e funzionalità.

 
Iniziato un po’ in sordina, il discorso inaugurale del Macworld di San Francisco, ripetuto via satellite negli studi televisivi della Bbc di Londra a beneficio della stampa europea, si conclude col botto. Le anticipazioni della vigilia parlavano sì del primo lancio di un sistema Mac basato su Intel, ma precisavano che si sarebbe trattato di un computer portatile. E invece, Jobs ha stupito il pubblico dai due lati dell’oceano con il lancio di due nuovi modelli di iMac, da 17 e 20 pollici. Entrambi lavorano su un Intel Core Duo, un singolo chip con doppio processore integrato (da 1,83 Ghz per il nuovo iMac 17 e 2.0 GHz per il 20). Prezzo in Italia 1.379 e 1.799 euro iva compresa. «La cosa interessante,» ha aggiunto Jobs, «è che queste nuove macchine sono le stesse da me utilizzate per tutte le dimostrazioni software che avete appena visto stamane.» Tutto il software prodotto da Apple, infatti, è scritto in un codice “Universal”, compatibile con tutti i vecchi Mac PowerPc e le attuali macchine Intel. «Nel corso dell’anno, l’intera nostra linea di prodotti Macintosh adotterà i nuovi processori,» ha precisato Jobs presentando con l’occasione lo spot televisivo che annuncia “la liberazione” dei chip Intel, “costretti per anni a compiere noiose, piccole operazioni dentro a noiose, piccole scatole». I personal computer Windows.
 
Steve Jobs (Ansa)
Ma per Apple inizia la seconda, fondamentale sfida dopo la decisione del cambiamento architetturale. Ora sono gli sviluppatori indipendenti, Microsoft in testa, a dover riscrivere i loro programmi in codice Universal. In mancanza di questa compatibilità, le macchine vendute a partire dal 2006, dovranno accontentarsi di utilizzare il software attuale grazie a un trucco escogitato da Apple con la tecnologia Rosetta. Una estensione di sistema in grado di eseguire un codice PowerPc su un chip Intel. Per i programmi più complessi questo potrà implicare un rallentamento, compensato dalla maggiore velocità di esecuzione. Tra i primi ad assicurare la doppia compatibilità ci sono Quark, con il programma di impaginazione Xpress e la stessa Microsoft, rappresentata a San Francisco dalla responsabile  della divisione prodotti Macintosh, Roz Ho. «Siamo in perfetto orario per la consegna di Office in codice Universal,» ha dichiarato la Ho «e abbiamo appena firmato con Apple un accordo che ci impegna a rilasciare nuove versioni di Microsoft Office per almeno cinque anni.»
Dopo aver presentato gli iMac Intel Core Duo, Jobs ha confermato i rumori, parlando del sistema portatile Macbook Pro, nuovo marchio dei notebook Apple/Intel. Il primo Macbook Pro sarà tuttavia disponibile da febbraio: un modello con schermo da 15,2 pollici (e videocamera incorporata per le videoconferenze in mobilità, ha spiegato il raggiante capo di Apple) e due versioni di processore Intel Core Duo da 1,67 e 1,83 GHz (2.159 e 2.599 euro). «Abbiamo cercato in tutti i modi di montare un processore Powerpc G5 in un portatile. Non ci siamo riusciti per problemi di consumo. Anche per questo motivo abbiamo chiesto a Intel di sviluppare il Core Duo che oggi ci permette di costruire un Macbook da quattro a cinque volte più veloce e ancora più sottile dei precedenti Powerbook.»
Diverse novità interessanti anche nel software made by Apple. Con il 2006 la suite di programmi iLife si rinnova con una versione potenziata di iPhoto. Il programma di gestione delle fotografie digitali include ora nuove funzioni di ritocco delle immagini e la possiiblità di condividere gli album delle foto preferiti attraverso Internet, con quello che Jobs definisce “photocasting”. La applicazione musicale Garage Band aggiunge un fantastico studio di registrazione di podcast, con effetti grafici e audio. E nella scatola di iLife 06 (79 euro, gratuita nei nuovi Mac acquistati) entra anche - a conferma delle anticipazioni - un sesto programma. Si tratta di iWeb, un editor di siti Web largamente automatizzato. «Finora avevate due scelte. C’erano applicazioni semplici che però sfornavano siti Web bruttissimi. Per avere un bel sito, bisognava utilizzare software di estrema complessità. Con iWeb tutto questo cambia,» ha concluso Jobs. «Chiunque potrà realizzare, con pochi click, siti personali di altissima qualità.»
Per Apple, che ha anche annunciato l’imminente apertura del negozio di Roma (per il quale sono aperte le assunzioni), è stato un 2005 record in termini di fatturato. iPod ha venduto 40 milioni di pezzi e festeggia il record qui a San Fransisco, introducendo un nuovo telecomando a filo targato Apple, che trasforma gli iPod Nano e i modelli di quinta generazione in una radio ricevente Fm. Il 2006 vedrà l’adozione dei chip Intel. E il grande Steve Jobs si permette una conclusione nostalgica, proiettando sullo schermo una sua vecchia foto con Stephen Wozniak, co-fondatore della società. «Apple Computer è stata fondata il giorno del pesce d’aprile del 1976 e si appresta quindi a compiere i suoi primi trenta anni di vita. Sono stati trent’anni straordinari, passati a costruire i migliori computer del mondo. Grazie a tutti voi.»
Andrea Lawendel
11 gennaio 2006


Processori Core Duo: le caratteristiche

 I nuovi processori usati dal MacBook Pro e dall'iMac sono gli ultimi e più avanzati prodotti Intel nel campo dei semiconduttori per computer. Ecco le loro caratteristiche e quel che portano in dote ai nuovi computer di Apple.
di  Fabrizio Frattini
(  10-01-2006  )

 Dei nuovi processori Intel usati dai Mac, abbiamo è già stato detto molto, se non tutto. Macitynet, in particolare, fin dal 9 giugno (solo qualche giorno dopo l'annuncio con cui Apple presentava al mondo la decisone di passare ad Intel), iniziò ad ipotizzare che sarebbe stato proprio questo il primo dei chip di Santa Clara a sbarcare sul Mac.

 Il chip, che segna una svolta per Intel al punto che non usa più il nome Pentium ma quello di Core, ha come caratteristica principale quella di avere un doppio nucleo di calcolo. Questo, come già accade con i PowerPC G5 in uso nei PowerMac, si traduce in una sorta di sistema multiprocessore. Un'altra caratteristica interessante è l'uso di Digital Media Boost, una combinazione di SSE (Streaming Single Instruction Multiple Data Extensions), un set di istruzioni speciali simile ad AltiVec. Tra le altre novità Smart Cache, un sistema grazie al quale ciascuno dei due nuclei è in grado di reclamare interamente l'uso della cache di 2 MB che in situazioni normali è invece suddivisa in un MB per ciascun nucleo.

 Intel ha disegnato il processore, basato su una tecnologia a 65 nanometri, con in mente la necessità di risparmiare corrente. A questo scopo ha implementato una tecnologia denominata Dynamic Power Coordination, che "chiude" l'alimentazione uno dei due nuclei, consentendo alla macchina di procedere con un solo core. Intel impiega il noto SpeedStep, che modifica il voltaggio e la frequenza del clock.
 I modelli saranno in tutto sette di cui quattro dual core da 1.66, 1,83, 2.0 e 2.1 GHz contrassegnati rispettivamente dal nome di T2300, T2400, T2500 e T2600. A disposizione ci sarà anche un modello a nucleo singolo denominato T1300 da 1.66 GHz. Due i modelli low voltage L2300 e L2400 da 1.5 e 1.66 GHz.
 Apple ha probabilmente adottato i modelli T2300 e T2400, ma con una particolarità: il modello T2300 viene portato a 1.67 GHz contro gli 1,66 dichiarati ufficialmente da Intel.

 Sono sempre processori Yonah, anche questi in versione dual core, quelli adottati dagli iMac. Si tratta del già citato T2300 da 1.83 Ghz e del modello T2500 da 2.0 Ghz.


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