QUANDO GLI INSEGNANTI...NON HANNO SOGNI
Data: Luned́, 09 gennaio 2006 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


Ho sempre creduto, anche perché me l’hanno insegnato la pedagogia e la didattica, che la scuola fosse l’istituzione privilegiata per la trasmissione del sapere. E che gli insegnanti, oltre ad assolvere questo importante compito, ne assolvessero anche un altro, altrettanto importante, quanto difficile e delicato:  la formazione dei giovani attraverso l’educazione ai valori.
La società in cui mi trovo ad operare, di cui la scuola non è che l’immagine speculare, mi ha indotto tuttavia a mettere in discussione questa certezza, e a chiedermi quali debbano essere, oggi, i valori da trasmettere ai giovani, se quelli dei nostri padri o quelli della società attuale, sempre più opulenta, materialistica, tecnologica. E non mi riferisco alla crisi di valori tanto denunciata, quanto ad una palese sostituzione o, per meglio dire, sovrapposizione dei valori tradizionali a quelli della società postmoderna, dove l’individuo esiste come tale in quanto oggetto mediatico, se ha successo e un considerevole conto in banca.
Ho trovato la risposta a questo mio interrogativo nel suggerimento dato da una collega ai suoi ragazzi, ai quali ha esplicitamente detto che oggi ciò che conta è il denaro e che bisogna stare con i piedi ben piantati a terra , se non si vuol essere fregati dalla vita.
E’ a questo punto che, pur ammettendo una sorta di liceità all’educazione alla concretezza, mi sono chiesta: è altrettanto lecito stroncare il sogno nei giovani, in quella primavera della vita che è la giovinezza, caratterizzata dalle illusioni, dalle speranze, dalle gioie che, come sosteneva il grande Leopardi, “ all’apparir del vero”,  cadranno per sempre?
E se così fosse, che ne sarebbe della poesia, la letteratura, l’arte, con le quali assilliamo quotidianamente i nostri alunni…e di Omero, Virgilio, Dante, le cui opere hanno rappresentato per la civiltà del loro tempo, e non solo, i paradigmi valoriali ed educativi della nostra tradizione culturale occidentale?
La risposta a questa domanda non mi è stata suggerita da nessuno, ma sono giunta comunque ad una conclusione: vivere di soli sogni e di ideali, forse, è da stupidi ! Ma vivere senza, è da folli!
Accarezzare il sogno, inteso anche come valore, oggi più che mai, credo debba essere il nuovo imperativo etico! Per un mondo letto e interpretato sempre più attraverso la lente del disincanto.

prof.ssa Salvina Torrisi

 






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