Osservare la LUNA
Data: Sabato, 31 dicembre 2005 ore 18:46:48 CET
Argomento: Associazioni


La Luna viene osservata con più attenzione da quando è ritornata ad essere il possibile obiettivo di una missione spaziale con equipaggio.Si sta cioè ripetendo quanto era avvenuto negli anni sessanta in occasione del programma Apollo, il progetto spaziale che avrebbe portato il primo uomo sul nostro satellite. Ciò che preoccupa maggiormente i tecnici della NASA è che sulla Luna non vi è traccia dello scudo atmosferico che ci protegge qui sulla Terra. E lo scorso novembre si è avuto un piccolo assaggio di quanto questa mancanza possa essere pericolosa.

 Robert Suggs e Bill Cooke sono due astronomi del Marshall Space Flight Center di Huntsville (Alabama) e si occupano di meteoroidi, piccoli sassi cosmici a zonzo nello spazio destinati prima o poi a schiantarsi su qualche corpo celeste. Lo scorso 7 novembre con le loro apparecchiature di ripresa hanno registrato un piccolo lampo di luce in prossimità del Mare Imbrium, una distesa lavica lunare di 1800 chilometri di diametro provocata da un gigantesco impatto quattro miliardi di anni fa. Lo studio accurato delle caratteristiche del flash luminoso ha permesso ai due astronomi di concludere che si è trattato dell'impatto di un meteorite.

 Secondo una prima ricostruzione dell'evento si sarebbe trattato di un sasso spaziale di una quindicina di centimetri che ha colpito la superficie lunare viaggiando a circa 100 mila chilometri all'ora. Un evento che sulla Terra non avrebbe lasciato nessuna traccia se non qualche "Oh!" di stupore sulle labbra degli eventuali spettatori, ma che sulla Luna ha probabilmente scavato un piccolo cratere di 2 o 3 metri di diametro. L'atmosfera terrestre, infatti, avrebbe bruciato il sasso sopra le nostre teste impedendogli di toccare il suolo. Avremmo cioè assistito a quello che viene chiamato con il termine bolide, praticamente una versione particolarmente luminosa di una stella cadente. I due astronomi della NASA ritengono che quel sasso spaziale sia da collegare allo sciame delle Tauridi, le stelle cadenti osservabili in novembre in direzione della costellazione del Toro e riconducibili ai detriti sparsi nello spazio dalla cometa di Encke.

 Progettando le costruzioni destinate a ospitare i futuri pionieri lunari, dunque, si dovrà tenere conto anche di questo bombardamento cosmico. Quello scoperto da Suggs e Cooke è solo il secondo impatto lunare di cui si possiede una registrazione filmata, ma questo non significa che siamo di fronte a eventi rarissimi. Tutt'altro.

 tratto da  www.coelum.com/

 

 

 

 







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