SE LA MODERNITA' PERDE LA MAIUSCOLA DEL NATALE
Data: Venerd́, 30 dicembre 2005 ore 21:35:00 CET
Argomento: Opinioni


SE LA MODERNITA' PERDE LA MAIUSCOLA DEL NATALE

Dunque è appena trascorso Natale. Giornata frenetica, eh, e soprattutto passata a digitare, digitare, digitare “Tanti auguri e Buon Natale”.
Ma siamo sicuri di avere scritto proprio così? A me è successa una cosa imperdonabile, ma imperdonabile davvero. Ho cominciato a pensare ai miei cari amici e conoscenti e, lo confesso, siccome non mi piace fare le cose in serie, mi sono cimentata nell’eleborazione di semplici messaggini, tutti contenenti però la fatidica frase…Buon Natale!
Però siamo esseri umani e, tocco dopo tocco, è subentrata una lieve stanchezza, una blanda apatia, seguita da un attutito sbadiglio: e nel frattempo l’augurio perdeva la sua verve, si appiattiva anch’esso, sbiadiva gradatamente, fino a presentarsi nella mostruosa veste seguente: buon natale!
Cooosaaa? Ma cosa scrivo mai? Il giorno della Santa Natività trattato così malamente, sminuito così, senza pietà, da una pratica ormai invalsa, quella di scrivere in fretta e in furia, come capita prima, tanto l’importante è che il messaggio arrivi diretto e lesto, efficace e presto, anche se scorretto come non mai.
Ecco perché i ragazzi sembrano non conoscere più l’italiano normale! Ecco perché non usano, dico non usano, le maiuscole! E’ lui, il famigerato cellulare, che, dopo avere stecchito la buona penna di tanti alunni, adesso si industria per colpire a morte (vuoi vedere?!) anche i poveri insegnanti frettolosi.
E’ la modernità, baby. Ma salviamoci, finchè siamo in tempo.

SILVANA LA PORTA







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