Riuscirà l'Europa a costruire il miglior sistema educativo entro il 2010?
Data: Venerdì, 30 dicembre 2005 ore 18:29:07 CET
Argomento: Ministero Istruzione e Università


Nella loro relazione intermedia del 20041  il Consiglio (istruzione) e la Commissione europea invocavano urgentemente riforme dei sistemi europei dell’istruzione e della formazione come presupposto per il raggiungimento degli obiettivi economici e sociali dell’Europa. Essi hanno preso   l’impegno   di   riesaminare   con   scadenza   biennale   i   progressi   nell’attuazione   del programma   di   lavoro   “Istruzione   e   formazione   2010”,   che   comprende   il   processo   di Copenhagen in materia di istruzione e formazione professionale (IFP) e le azioni nel campo dell’istruzione superiore. La presente relazione è la prima di questo nuovo ciclo. “Istruzione e formazione   2010”   rappresenta   anche   un   contributo   chiave   all’attuazione   dei   nuovi orientamenti  integrati  per  l’occupazione  e  la  crescita2,  compreso  il  Patto  europeo  per  la gioventù.
 
La  recente  revisione  di  medio  termine  della  strategia  di  Lisbona  ha  confermato  il  ruolo centrale  dell’istruzione  e  della  formazione  nell’agenda  europea  per  l’occupazione  e  la crescita.  Gli  orientamenti  integrati  invitano  gli  Stati  membri  a  espandere  e  migliorare l’investimento  in  capitale  umano  e  ad  adeguare  i  sistemi  d’istruzione  in  risposta  ai  nuovi fabbisogni di competenze. In questo contesto il Consiglio europeo ha chiesto di proseguire la piena applicazione del programma di lavoro “Istruzione e formazione 2010”.
 
Il Consiglio ha sottolineato a più riprese il doppio ruolo – sociale ed economico – dei sistemi d’istruzione e formazione. L’istruzione e la formazione sono infatti un fattore determinante per le potenzialità di ciascun paese in termini di eccellenza, innovazione e competitività. Al contempo esse sono parte integrante della dimensione sociale dell’Europa, perché trasmettono
i valori della solidarietà, delle pari opportunità e della partecipazione sociale e al contempo producono effetti positivi sulla sanità, sulla sicurezza, sull’ambiente, sulla democratizzazione
e   sulla   qualità   complessiva   della   vita.   È   necessario   che   tutti   i   cittadini   acquisiscano conoscenze,  capacità  e  competenze  e  le  aggiornino  costantemente  attraverso  l’istruzione permanente; bisogna inoltre tenere conto delle necessità specifiche delle persone a rischio di emarginazione  sociale.  In  tal  modo  contribuiremo  all’aumento  della  quota  di  popolazione attiva e alla crescita economica, garantendo allo stesso tempo la coesione sociale.
 
Investire nell’istruzione e nella formazione costa, ma a lungo termine le ripercussioni positive in   termini   individuali,   economici   e   sociali   bilanciano   le   spese   sostenute.   Le   riforme dovrebbero  dunque  continuare  a  cercare  le  sinergie  tra  politiche  e  economiche  e  sociali  e obiettivi di politica sociale, due fattori che in realtà si rafforzano a vicenda.
 
Queste  considerazioni  sono  estremamente  significative  per  l’attuale  riflessione  in  corso nell’Unione riguardo al modello sociale europeo. L’Europa si trova oggi ad affrontare enormi sfide   socioeconomiche   e   demografiche,   associate   all’invecchiamento   della   popolazione, all’alto  numero  di  adulti  con  scarse  qualifiche,  all’alto  tasso  di  disoccupazione,  ecc.  Al contempo  vi  è  una  necessità  crescente  di  migliorare  il  livello  delle  competenze  e  delle qualifiche  sul  mercato  del  lavoro.  

Scarica il rapporto
 







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-3552.html