Il 2005 durerà un secondo in più
Data: Martedì, 27 dicembre 2005 ore 23:08:32 CET
Argomento: Associazioni


A causa del rallentamento della rotazione della Terra il 2005 durerà un secondo in più. Ciò non accadeva dal 1998.

Il 31 dicembre del 2005 dopo le 23:59:59, lungo il Meridiano di Greenwich in Italia le (00:59:59), non scatterà immediatamente il primo giorno del 2006. Il 2006, infatti, si farà attendere ancora per un secondo. Si dovrà aspettare le 23: 59:60. Si dovrà ricorrere al «secondo addizionale»...

Questo è dovuto all’uso degli orologi atomici per la misurazione del tempo. Strumenti estremamente precisi e non soggetti alle variazioni del periodo di rotazione terrestre.

Ogni anno la Terra nella propria rotazione viene “frenata” dall’azione della Luna sulle maree. Accumulando 1,7 nanosecondi in più al secolo. Lasso impercettibile per l’uomo, ma in grado di far saltare il rapporto tra tempo atomico e tempo astronomico, con gravi ripercussioni tecnologiche.

Tra il 1961 e il 1971 si ovviava al problema «rallentando» gli orologi atomici, ma dal 1972 si preferisce aggiungere un secondo al Tempo Universale Coordinato, lo standard temporale usato in tutto il mondo. Tale «secondo addizionale» scatta il 30 giugno o il 31 dicembre di alcuni anni; non esiste una periodicità fissa: il Servizio Internazionale per la Rotazione della Terra e i Sistemi di Riferimento (che decide se e quando utilizzare il secondo addizionale) annunciano il ricorso al «minuto di 61 secondi» tutti gli anni in cui lo sfasamento tra tempo atomico e astronomico si avvicina agli 0,9 secondi. Nel nuovo millennio non era mai accaduto; si era ricorsi al secondo addizionale per l’ultima volta nel 1998. Tra il 1972 e il 1979 lo si era utilizzato addirittura ogni anno.

Astronomi e fisici analizzeranno con meticolosità le conseguenze nel 2006 del 61mo secondo dell’ultimo minuto del 2005. Chissà se verrà risolta la diatriba tra «abolizionisti» e «difensori» del secondo addizionale. I primi sostengono che esso nuoccia a numerosi strumenti, come telefoni cellulari e sistemi per il controllo del traffico aereo, i secondi ritengono che eliminarlo comporterebbe una costosissima ritaratura di satelliti, telescopi e altri strumenti scientifici già «vaccinati». I «difensori» evidenziano come l’espediente è utilizzato da trent’anni senza conseguenze percettibili; «l’idea che un giorno sia mezzanotte a metà pomeriggio è semplicemente senza senso», ha dichiarato il fisico Judah Lavine, «difensore», dell’Università del Colorado. Qualcuno propone l’abolizione del secondo addizionale in favore di un’intera ora in più da aggiungere tra qualche secolo; l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, fortissimamente toccata dalla questione, ha rinviato al 2007 la discussione di tale tesi. Al momento, la maggioranza degli scienziati sembra accordarsi su un solo aspetto: rendere costante l’introduzione del secondo addizionale; si prevede che entro un secolo possa divenire una pratica automatica da eseguirsi ogni 12 anni.

Tratto da www.corriere.it







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