Il Voice over Wi-Fi chiama i cellulari (2° PARTE)
Data: Giovedì, 15 dicembre 2005 ore 09:00:00 CET
Argomento: Redazione


La tecnologia per una soluzione

Perché la convergenza fisso mobile possa realmente decollare è, come si è detto, necessario un efficace handoff tra le diverse reti Wi-Fi e quelle cellulari, con gli utenti che mantengono le rispettive sessioni e le reti sottostanti che rimangono essenzialmente invisibili. "C’è ancora molto lavoro da fare per migliorare le capacità di handoff," sostiene Phil Solis, senior analyst di ABI Research. Diversi operatori stanno quinidi lavorando per affrontare i problemi riguardanti al collegamento di reti tra loro divergenti. Tali prodotti risiedono presso il core della rete del carrier e si occupano di fare da ponte tra le reti mobili e quelle IP. Per collegarle utilizzano tipicamente una tecnologia di roaming che estende l’identità di un utente telefonico mobile su una rete IP, traducendo da SS7 (Signaling System 7) a SIP (Session Intiation Protocol). Il tutto facendo sì che il numero telefonico e la sessione rimangano gli stessi, indipendentemente dalla locazione. Altre funzionalità offerte sono la persistenza della sessione e l’autenticazione via single sign-on.
Tuttavia, la tecnologia di bridging rappresenta solo un pezzo del puzzle. Un altro elemento indispensabile sta nell’avere dei dispositivi dual-mode in grado di passare in modo trasparente tra le due reti. E’ qui che entra in gioco l’Unlicensed Mobile Access (UMA), un set di specifiche per collegare le reti cellulari a reti “non licenziatarie” come 802.11 e Bluetooth. UMA "potrebbe aiutare, ma alla fine verso quali reti fare il roaming potrebbe essere determinato dal carrier e dall’accordo di bundling", afferma Solis. Sull’onda di questi sviluppi, ABI Research predice in ogni caso che a livello mondiale a fine 2009 ci saranno oltre 50 milioni di dispositivi dual-mode. E sul mercato, di fatto, si sta assistendo ad accordi tra vendor per offrire già soluzioni chiavi in mano da installare ad esempio in azienda per un utilizzo interno.

Il fattore terminale

Il
Voice over Wi-Fi deve però affrontare anche altre sfide, inclusa l’aggiunta ai terminali di funzionalità che sono già standard con i cellulari tradizionali: agende, caselle vocali, suonerie e così via. Un altro elemento è poi la qualità della voce, anche se non viene considerato critico se comparato ai vantaggi della mobilità e alla prospettiva di avere in futuro encoder/decoder in grado di innalzarla. Un’ultima cosa su cui i vendor dovranno infine lavorare sono le esigenze del Wi-Fi in termini di consumo, in modo da consentire un uso prolungato dei terminali senza doverli spesso ricaricare. Un problema sentito soprattutto da chi lavora molto all’esterno, visto che chi rimane internamente all’azienda avrà comunque a disposizione sulla scrivania una base d’alimentazione.  







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