IL CUORE GENTILE…E LA CALDAIA
Data: Giovedě, 15 dicembre 2005 ore 00:10:00 CET
Argomento: Opinioni


IL CUORE GENTILE…E LA CALDAIA “Al cor gentil rempaira sempre amore…”: che delizioso, soave, ineffabile inizio di una delle più famose poesie della nostra letteratura! E come siamo felici quando ci accingiamo a spiegarla ai nostri alunni: in quel momento ci sentiamo il mondo intero, e insistiamo imperterriti su mille particolari, i riferimenti filosofici, l’argomentare serrato del Guinizzelli, le figure retoriche che creano uno stretto rapporto tra l’amore e il cuore nobile, e via dicendo, chi più ne ha, ne metta. Bevete, ragazzi, dalle nostre labbra questo soave nettare, che ingentilisce l’animo e contribuisce alla vostra formazione… Poi è un lampo. La beffarda ragione ha il sopravvento e comanda all’animo intenerito un’imperiosa alternativa: oh, se sapessi rappresentare alla lavagna lo schema, che so io, di una caldaia: sarebbe il momento adeguato, il gelo s’accinge a ricoprire la terra e abbiamo bisogno di calore, tanto calore…Via dunque il cuore gentile: eccola lì, la bella caldaia con il suo esatto funzionamento, la sua millimetrica regolazione, la pulitura ordinaria da effettuare, e anche i suoi inevitabili guasti, suvvia, mettiamo anche quelli. Ma, se sapessi fare questo, penso, darei ai miei alunni una competenza spendibile nel mondo del lavoro, affiderei loro un sapere utile a futuri, sicuri, notevoli guadagni… Ma è solo un attimo. La mente si riscuote, quasi vergognosa. Cosa vaneggio mai? Da dove mi vengono queste bizzarre fantasticherie? Ma davvero ho creduto che un ammasso di metallo potesse…E così il cuore gentile torna ad accamparsi, prepotente e imperituro, di nuovo lì, piccola delizia dell’anima, povera merce svalutata di un testardo venditore di inutilità. SILVANA LA PORTA





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