Rappresentazione teatrale all'ITIS ''S. Cannizzaro''
Data: Mercoledì, 07 dicembre 2005 ore 19:44:37 CET
Argomento: Rassegna stampa


Si è svolta oggi nell'auditorium dell’Istituto Tecnico Industriale “Stanislao Cannizzaro” una rappresentazione teatrale per promuovere Telethon la manifestazione di solidarietà e di sostegno alla lotta contro la distrofia muscolare. Presenti l'assessore provinciale alla P.I. Salvatore Panebianco che ha sponsorizzato la manifestazione e il presidente dell'UILDM dott. Lombardo. Continua dunque con fervore e passione l’attività del laboratorio di drammatizzazione. L’entusiasmo degli studenti coinvolti ha reso facile il lavoro dei professionisti che hanno curato, anche per quest’evento natalizio, un saggio per ogni materia artistica. Tema portante è il trionfo della vita sulla morte e un forte richiamo di amicizia e comunione. Valori in cui la dirigenza scolastica, l’intero staff educativo e gli artisti hanno costantemente creduto nel realizzare quella che speriamo sia una maniera originale per augurare a tutti i presenti un felice Natale e un sereno anno nuovo.

La manifestazione ha voluto ricordare lo studente Roccia morto l'anno scorso per un male incurabile con la consegna di una targa ricordo ai familiari.

 Salvo Valentino che ha curato la realizzazione artitistica, coadiuvato dai docenti del Cannizzaro Cettina Di Gregorio, Angela Scalia, Lidia Privitera, Silvana Raccuia e Antonio Atalmi, così si esprime: "

 Quando ho detto di aprire il loro “occhio interiore” ,gli allievi di questo laboratorio teatrale lo hanno fatto come se fosse stata la cosa più naturale da attuare in prova. Niente di singolare, se non si trattasse di quanto di più complesso ci sia per un artista.
 

Storia di Fiore è un percorso esistenziale e non un semplice spettacolo, un viaggio tra i sentieri dell’anima, tra il filo della vita e di una dimensione “altra” a noi stessi. La malattia del protagonista, un ragazzo di nome Fiore, diventa riflesso dell’ esistenza degli adolescenti che gli stanno attorno. I livelli di visione e di ascolto si confondono per fare in modo che tutti, spettatori compresi, possano vedere il loro “occhio interiore” aprirsi su ogni attore in scena, come pezzi di uno specchio. Nessuno si aspetti la solita retorica sul male incurabile o l’handicap o la “pappa triste” da digerire sull’argomento. Non voglio annoiare il pubblico e neppure anestetizzarlo, ma non voglio neanche rassicurarlo. Come la vita, lo spettacolo è un intreccio di sensazioni diverse. Quando ho scritto questo atto unico, mi sono ricordato di Pirandello (citato nel termine “trasfigurarsi” usato da Elio, uno dei protagonisti della storia) e  la sua grande lezione teatrale, con i suoi fantasmi più reali dei vivi, le verità che non sono vere, il gioco delle parti. Ho cucito il lavoro di regia e di drammaturgia avendo costantemente presenti gli esempi di Alan Ball, il geniale creatore di Six Feet Under, e di Paul Thomas Anderson, il regista di Magnolia che reputo, al momento, i veri eredi consapevoli o inconsapevoli, dell’insegnamento pirandelliano. Peccato che siano americani! Lo Star System  italiano, imprigionato da trame da soap opera, fiction e reality show sempre più dozzinali, non riesce e non vuole più  investire sulle idee e la creatività. E dimentica spesso, l’insegnamento dei nostri grandi maestri. Forse si ha paura di emozionare il pubblico? Che succeda all’interno di un laboratorio teatrale, con dei giovani così sensibili ed appassionati, non può che definirsi un miracolo! "Lo spettacolo verrà riproposto nella sua versione integrale il 23 dicembre al Piscator







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