QUESTIONE IMMISSIONI IN RUOLO
Data: Lunedì, 05 dicembre 2005 ore 09:33:32 CET
Argomento: Recensioni


Lucia Iorio QUESTIONE IMMISSIONI IN RUOLO Dal 2002 il meccanismo delle immissioni in ruolo si è bloccato a causa della politica portata avanti dal governo attuale,che ha operato dei tagli sostanziosi nella Pubblica Amministrazione e in particolare nel comparto scuola nonostante una legge promulgata dal governo precedente che prevedeva,scaglionati negli anni a partire dal 2000,un contingente triennale di immissioni a tempo indeterminato pari a un numero complessivo di circa 100.000 unità. Alcuneassunzioni sono state fatte nel 2000 sulle vecchie graduatorie ancora vigenti e nel 2001 sulle nuove graduatorie.Il terzo scaglione previsto non è mai statoautorizzato.A seguito di un paio d’anni di battaglie e di ricorsi si è avuto per il 2004 l’autorizzazione ad assumere 15.000 unità di cui 2.500 Ata. A fronte di tutto ciò i posti disponibili non sono stati completamente coperti. Allo stato attuale della situazione ci sono su tutto il territorio nazionale circa 50.000 posti,ma il Miur non lo ha ancora ben precisato,sull’organico di diritto;l’organico di fatto comprende invece circa 100.000 posti. L’organico di fatto non viene tramutato in organico di diritto per paletti precisi messi dal Miur.Anche quest’anno quindi su tutto il territorio nazionale i precariricoprono un numero cospicuo di posti senza peraltro avere garanzia di assunzione a tempo indeterminato. Visto il persistente disagio denunciato dalla categoria del precariato a causa anche dei tagli continui sugli organici,il Parlamento ha approvato, nell’estate 2004,un emendamento incluso nella legge 143/04,che prevede un piano pluriennale di assunzioni su tutti i posti disponibili.Isindacati hanno quindi cominciato a premere per il rispetto della legge 143/04,ma nella finanziaria di quest’anno non sono stati previsti finanziamenti in tal senso.L’amarezza tra i precari è notevole ed è stata esternata durante la manifestazione del 15 novembre indetta dai confederali. Il Miur non ha mai risposto in merito fino alla data del 5 gennaio 2005, quando il senatore della maggioranza Valditara in un’intervista a “Italia Oggi”ha dichiarato di aver pensato a un piano di assunzioni pluriennale su tutti i posti disponibili a costo zeroconuna dilazione della ricostruzione della carriera.Su varie testate di giornali ha dichiarato questo suo intento senza peraltro mai concretizzarlo con una proposta di legge scritta e senza mai consultare i sindacati confederali.A questo ha fatto seguito la dichiarazione della Morattidel 26 febbraio che,in chiusura di un Consiglio dei Ministri, hareso notoattraverso tutti i media che il Miur,in accordo con i ministri economici,stava vagliando un piano di assunzioni per il personale docente precario di 200.000 posti a tempo indeterminato scaglionati in 5 anni. Per il resto silenzio,fino alla dichiarazione di giovedì 24 marzo in cui la Moratti,intervistata dal Tg1,sul decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri sull’alternanza scuola-lavoro,ha dato a intendere che con l’innalzamento dell’obbligatorietà scolastica a 18 anni (peraltro non vera),potrebbero essere assunti “se necessario”nuovi insegnanti.Dichiarazione che contraddice quanto finora espresso. Questa è l’attuale situazione,il futuro dei precari rimane del tutto incerto.





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