RINVIATO DI DUE ANNI LO SCIPPO DEL TFR
Data: Venerdì, 02 dicembre 2005 ore 00:10:00 CET
Argomento: Opinioni


Rinviato di due anni lo scippo del TFR 01 dicembre 2005 - CUB Scuola Ora si tratta di affossarlo definitivamente e, soprattutto, di conquistare pensioni dignitose Con l’andatura baldanzosa e altalenante che, non da ora, lo caratterizza, il governo ha deciso di rinviare al 2008 (al 2009 per le imprese con meno di 20 dipendenti) la riforma del trattamento di fine rapporto (TFR). Questa scelta deriva, indubbiamente, dallo scontro interno alle lobby del potere industriale, sindacale e finanziario, divise fra fautori dei fondi aperti gestiti dalle assicurazioni e dalle banche e fautori dei fondi chiusi, gestiti da padronato e sindacati concertativi. D’altro canto, siamo di fronte a un affare da 13 miliardi di euro - per chi non fosse ancora abituato alla nuova moneta, oltre 25.000 miliardi di lire - e non dobbiamo stupirci del fatto che la spartizione sia complicata. D’altro canto, i lavoratori e le lavoratrici hanno dimostrato nei fatti, non aderendo ai fondi pensioni, di non essere ansiosi di affidare a dei promotori finanziari il proprio TFR: la riuscita, il 21 ottobre, dello sciopero e della manifestazione indetti dalla CUB e da tutto il sindacalismo di base, proprio contro lo scippo del TFR, dimostra che su questo terreno è forte la disponibilità alla lotta. Oggi i dirigenti dei sindacati concertativi si lamentano orribilmente, perché vedono allontanarsi nel tempo l’agognato premio alle concessioni fatte al governo per quanto riguarda il taglio delle pensioni. La pensione integrativa, infatti, è il settore di mercato che i sindacati confederali contano di lanciare dopo aver accettato il taglio della pensione. Coloro che hanno voluto questo taglio (padronato industriale e finanziario, governo attuale e governi precedenti, sindacati concertativi e consoci) pretendono di averlo realizzato per “salvare la previdenza pubblica”, mentre verifichiamo quotidianamente quanto denaro è dilapidato in opere faraoniche e nocive come la TAV, in spese militari, in elargizioni ai ceti privilegiati. È ora di dire basta e di agire per recuperare reddito e diritti! La CUB si propone, in primo luogo, di opporsi allo scippo del TFR che, anche se rinviato, resta all’orizzonte ma, soprattutto, di riprendere l’iniziativa per la conquista di pensioni pubbliche dignitose. Per la CUB Scuola Il Coordinatore Nazionale Cosimo Scarinzi





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