LA FORMAZIONE E IL RECLUTAMENTO DEI NUOVI DOCENTI
Data: Venerdì, 21 ottobre 2005 ore 01:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Firmato dunque anche dal Capo dello Stato il decreto legislativo sulla formazione e sul reclutamento dei docenti. Quindi dal prossimo a.a. saranno avviate le prove di selezione per l'ammissione al biennio di laurea magistrale ed ai corsi accademici di secondo livello, a numero chiuso/programmato, presso le università e le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (fabbisogno stimato più un 30% in eccesso, diversamente ripartito però a livello nazionale, a seconda dei diversi contesti ed esigenze). Il numero di accessi sarà fissato da un decreto del Miur. Il decreto fisserà anche le modalità di accesso per coloro che siano in possesso di titoli di studio universitario acquisiti in base al previgente ordinamento (punto da non sottovalutare). Per questi stessi saranno stabilite le modalità per poter conseguire, presso gli atenei, ulteriori titoli di abilitazione. Nel 2008, alla fine del percorso biennale, comprensivo di tirocinio, i primi aspiranti discuteranno una tesi e affronteranno l'esame di Stato abilitante. Quindi accederanno, ordinati per voto di abilitazione, ad un albo regionale e svolgeranno, nell'a.s. 2008/09, un anno di "applicazione" presso le scuole (con contratto di inserimento formativo al lavoro, su assegnazione dell'USR), assieme a varie attività formative parallele, ricevendo una valutazione conclusiva. Terminata l'applicazione, i candidati potranno affrontare il concorso ordinario, bandito con cadenza "almeno triennale" da un decreto del PCdM (lo stesso che determina il numero dei posti che si prevede di coprire per concorso nelle scuole statali nel triennio): questo concorso porterà alla formulazione delle graduatorie di merito, sulla cui base i candidati rientranti nel numero del fabbisogno prefissato potranno scegliere la sede di servizio statale, in ambito regionale, per l'assunzione a T.I.. Il 30% in eccesso, ammesso al biennio magistrale, che non avesse abbandonato gli studi e che avesse superato il concorso, resterà nell'albo regionale, destinato all'assunzione nelle scuole paritarie (ripetendo il concorso al rinnovo dello stesso). Sull'effettiva data di assunzione dei "nuovi" insegnanti non è possibile però fare ora una stima concreta, dato che molto dipenderà dai reali tempi di espletamento delle procedure concorsuali. Ci lascia in effetti alquanto perplessi il fatto che il decreto non fissi in "annuale" il concorso. Infatti, con una cadenza concorsuale triennale, le prime "nuove" GM saranno pronte non prima dell'a.s. 2011/12, se non 2012/13, dato che sarebbe necessario "accumulare" almeno un triennio di neo-abilitati prima di poter procedere con il concorso. In tal caso, i candidati che avessero già concluso il tirocinio resterebbero "parcheggiati" per uno o due anni, in attesa del concorso. Poi, avvenendo le successive assunzioni comunque con cadenza annuale, si concretizzerebbe un'ulteriore attesa di un anno per un terzo degli idonei e di due anni per l'altro terzo residuo. In pratica, una buona fetta di coloro che accederanno al biennio magistrale non potrà essere assunta prima di 7 anni. Nel 2011, quando il meccanismo dovrebbe essere giunto a regime, il Miur dovrà essersi preoccupato di avere a disposizione un abbondante numero di posti vacanti, dato che, annualmente, dovrà destinarne circa un quarto alle GM, un quarto alle GP, un quarto agli "applicati" e un quarto almeno, come margine, alle supplenze annuali. Tale accumulo di posti inizierà già dal 2007, con l'assunzione di soli 10mila docenti, e dovrà fare i conti anche con l'inevitabile riduzione di cattedre prevista dalla riforma scolastica. Comunque i posti assegnati annualmente a T.I. saranno ripartiti al 50% tra le nuove GM e le GP, che conservano la loro validità. Per quanto riguarda le attuali GM, riteniamo che esse, pur mantenendo la loro validità fino alla pubblicazione di quelle "nuove", potrebbero non essere più utilizzabili a partire da settembre 2008, dato che gli eventuali posti disponibili per il ruolo potrebbero essere fisicamente occupati (e quindi già "riservati" alle successive assunzioni) dagli "applicati" annualmente usciti dal biennio magistrale. L'unica alternativa sarebbe rappresentata da un sufficiente accumulo, nei prossimi due anni, di cattedre disponibili, tanto da permettere, già dal 2008, di suddividerle nelle 4 fette sopra descritte. Infatti una disponibilità iniziale di almeno 50mila posti, potrebbe consentire, per il triennio successivo al 2008, di assumere annualmente 10mila docenti da GP e 10mila dalle attuali GM (coperti, almeno in parte, dal turn-over), di riservare 10mila cattedre agli "applicati" e di mantenere circa 20mila posti a supplenza (che verrebbero gradualmente erosi dalla riforma e dal turn-over in calo).





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