SCUOLA, COMPITI PER CASA, MA SERVONO ANCORA?
Data: Venerdì, 21 ottobre 2005 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


SCUOLA: COMPITI PER CASA, MA SERVONO ANCORA? “Dunque prendete il diario. Per domani studiare da pag a pag….”. Quante volte nella sua vita un insegnante pronuncia queste fatidiche parole? Tante, tante, tantissime. I compiti per casa sono necessari, garantiscono l’approfondimento e la riflessione sugli argomenti affrontati in classe e una naturale esercitazione sulle regole studiate. Questo almeno il punto di vista dei docenti, che li assegnano automaticamente, memori forse degli interi pomeriggi da loro trascorsi sulle “sudate carte”. Ma, a quanto pare, alunni e famiglie non sono molto d’accordo: i compiti costituiscono, infatti, una pesante, pesantissima appendice delle già gravose ore di lezione. Gli alunni arrivano a casa già stanchi e stressati, appena il tempo di pranzare che subito devono mettersi di nuovo sui libri. Dunque tra una chat e l’altra, un videogame e un panino, una scorazzata su Internet e un programma televisivo resta spazio per una disequazione con la testa a mezz’aria e una frase di latino farcita di ablativi assoluti e perifrastiche passive? Ma sapete, in questa generale confusione, chi li paga questi famigerati compiti per casa, lo sapete chi sono le uniche vere vittime? I genitori. Eccoli lì, infatti, tormentati, e giustamente, dai loro pensieri di lavoro, ma incessantemente torturati anche dai figli, che li inseguono disperati per casa alla ricerca di risposte ai loro interrogativi: mamma, sai disegnare? Papà ti ricordi il teorema di Ruffini? Ma è possibile che non rammenti affatto come si traduce cum e il congiuntivo? Ma insomma…che genitori siete? E in tale marasma generale a nulla giova sapere che esiste una circolare ministeriale, peraltro mai abrogata che, testualmente, prevede che “agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo” e che il lunedì non si facciano interrogazioni, tranne che in vista di scrutini o di esami. Forse dunque sarebbe meglio finirla con I compiti per casa: servono solo a erudire gli adulti e a tediare I ragazzi, I quali, confessiamocelo, non si esercitano affatto, li svolgono parecchio distrattamente e li copiazzano qua e là, strapazzando I loro malcapitati parenti. Meraviglie della modernità, che volete farci… SILVANA LA PORTA





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