REALE O VIRTUALE
Data: Domenica, 16 ottobre 2005 ore 10:42:53 CEST
Argomento: Rassegna stampa


 

Il ciclo della riforma dei "cicli" ha la quadratura legislativa . Purtroppo gli operatori che giornalmente lavorano con i nostri figli notano soltanto leggi, proclami, circolari, seminari di aggiornamento. I Prof. non hanno cambiato il metodo di lavoro, quello che facevano all'inizio della carriera continua a farlo oggi " o quando mutano - solo nella forma - può essere ancora peggio" . Si riporta parte di un articolo di Giorgio De Rienzo, da Corriere della Sera di oggi 16-10-2005 che analizza il romanzo di Marilena Lucente integrato con alcune personali riflessioni ...

 

 

da Corriere della Sera
Domenica, 16 Ottobre 2005

Le domande senza risposta di una scuola alla deriva

di GIORGIO DE RIENZO 

" La Lucente coglie il punto centrale del problema: cambia la facciata, fioccano i proclami, ma non mutano i comportamenti dei colleghi o quando mutano - solo nella forma - può essere ancora peggio.


Come un mormorio fastidioso rimangono sullo sfondo le parole che non si sprecano nei collegi dei docenti, rispetto allo sperpero delle parole nelle circolari che fioccano di continuo, e invece quelle che si ascoltano di sfuggita in sala professori, dove - per lo più - ciascuno risolve sbrigativamente a proprio modo (o tornaconto) i guai che il nuovo può portare.

 

Sempre sullo sfondo rimane il quadro grigio della burocrazia: le «i» di impreparato, le «a» di assente, le «note» che affollano le pagine dei registri, l’alchimia dei compiti e delle interrogazioni, dei giudizi e dei voti.


In primo piano invece c’è l’ostilità dei ragazzi a imparare e ascoltare, c’è quel loro schizofrenico comunicare pubblico con le scritte sui muri o sui banchi e il loro chiacchierio segreto, nel frenetico digitare sms sui cellulari, che vanno e vengono dentro e fuori dalla scuola o magari all’interno di una stessa classe. "

 

Dal 2000, nella scuola del terzo millennio, arrivano dall' Europa (PON-POR), dalle Regioni e dagli Enti Locali una molteplicità di finanziamenti che seppure utili nel fornire a pochi allievi-genitori ampliamenti formativi sono candele di cera nella sostanza. Concluso il progetto, tutto è finito e per la maggioranza degli operatori che non hanno avuto l'opportunità di formarsi, le strutture edilizie-impiantistiche nel complesso e le attrezzature in dotazione alla scuola continuano il naturale corso di vetustà .

 

Il conoscente del bar, persona che applica solo il buon senso, mi espone il seguente pensiero : "Nella azienda dove lavoro io, il collega che ha avuto la formazione, per vari mesi svolge il lavoro assieme a me e in questo modo anch'io so come operare efficacemente con un'ottica nuova. L'imprenditore "il mio capo", spende i finanziamenti per migliorare le attrezzature e il luogo di attività (bagni come quelli di casa mia, scrivanie con tutti gli accessori, computer aggiornati nell'Hw. e nel Sw.) abbiamo così una modifica sostanziale e strutturale che ci mantiene il lavoro per altri anni e ci permette di avere un ambiente rasserenante e ci invoglia ad una maggiore produzione. "

 

Salvatore Ravidà 

 

 

 







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