GLI INSEGNANTI PIU' PRECARI TRA I PRECARI? I LAP
Data: Venerdì, 14 ottobre 2005 ore 01:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Lap, i più precari fra i precari di Agostino Aquilina Sono i cosiddetti “lavoratori a progetto” che, in virtù della legge Biagi, hanno cominciato a diffondersi anche nelle scuole paritarie dove occupano l’ultimo posto tra le fila dei precari. Docenti a tutti gli effetti come i colleghi che insegnano nelle scuole statali. Con i medesimi compiti e doveri, ma con retribuzioni e diritti di gran lunga inferiori. Nessuno può dire con esattezza quanti siano. Tuttavia, se consideriamo che gli insegnanti delle scuole non statali (paritarie e legalmente riconosciute) sono complessivamente circa 115.000, suddivisi in 16 mila scuole, calcolando una percentuale prudente del 20%, si arriva alla bella cifra di 23.000 lavoratori. Le norme sulla parità impongono, infatti, alle scuole un tetto massimo del 25% di contratti di lavoro parasubordinato, mentre il restante personale deve essere assunto come dipendente a tempo determinato o indeterminato, I gestori hanno scoperto e subito sfruttato questa nuova tipologia di contratto e l’hanno proposta soprattutto ai neo assunti. E questi sono i più precari fra i precari perché, in caso di malattia, il rapporto di lavoro si sospende e non hanno diritto ad alcuna copertura, né pubblica né da parte del datore di lavoro. E se questa si protrae per un periodo superiore a un sesto della durata dell’incarico, o oltre 30 giorni, il contratto può essere immediatamente rescisso. Allo stesso modo, in caso di gravidanza il contratto, in pratica, viene sospeso (naturalmente senza alcuna retribuzione) e prorogato per 180 giorni. Anche per i contributi vi è un notevole risparmio da parte dei datori di lavoro perché per i LAP è prevista l’iscrizione alla Gestione separata dell'Inps. Per non parlare, poi, della retribuzione - che la legge lascia alla assoluta discrezionalità del datore di lavoro - che varia da scuola a scuola e da regione a regione, fino a toccare punte minime di 1,7 euro l’ora in città del Sud. Ma si sa, pur di “fare punteggio” - come si dice in gergo - i precari sono disposti anche a sobbarcarsi paghe inferiori anche a quelle di collaboratori domestici. E se fino a 15-20 anni fa, si chiamavano soltanto “precari delle private” e prendevano più o meno gli stessi stipendi, adesso si chiamano “LAP”, che suona anche peggio. 12/10/2005





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