I programmi per il triennio
degli istituti tecnici industriali per l'elettrotecnica e l'automazione
OBIETTIVI CURRICOLARI E PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO INDUSTRIALE PER L'ELETTROTECNICA E L'AUTOMAZIONE
QUADRO ORARIO INDIRIZZO ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE
COSTITUZIONE CATTEDRE INDIRIZZO ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE
ORE DISPONIBILI PER OGNI CORSO AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO
AREA DI PROGETTO
LINGUA E LETTERE ITALIANE
STORIA
LINGUA STRANIERA
MATEMATICA
ECONOMIA INDUSTRIALE CON ELEMENTI DI DIRITTO
MECCANICA E MACCHINE
ELETTROTECNICA
ELETTRONICA
SISTEMI ELETTRICI AUTOMATICI
IMPIANTI ELETTRICI
TECNOLOGIE ELETTRICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE
EDUCAZIONE FISICA
OBIETTIVI CURRICOLARI E PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO INDUSTRIALE PER
L'ELETTROTECNICA E L'AUTOMAZIONE
Torna
su
Obiettivo del nuovo curricolo è quello di definire una figura professionale
capace di inserirsi -in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate
da rapida evoluzione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello
dell'organizzazione del lavoro.
Le caratteristiche generali di tale figura sono le seguenti:
- versatilità e propensione culturale al continuo aggiornamento;
- ampio ventaglio di competenze nonché capacità di orientamento di fronte a
problemi nuovi e di adattamento alla evoluzione della professione;
- capacità di cogliere la dimensione economica dei problemi.
Negli indirizzi del settore elettrico-elettronico, l'obiettivo si specifica
nella formazione di una accentuata attitudine ad affrontare i problemi in
termini sistemici, basata su essenziali e aggiornate conoscenze delle discipline
elettriche ed elettroniche, integrate da organica preparazione scientifica
nell'ambito tecnologico e da capacità valutative delle strutture economiche
della società attuale, con particolare riferimento alle realtà aziendali.
Per tali realtà, il Perito Industriale per l'Elettrotecnica e l'Automazione,
nell'ambito del proprio livello operativo, deve essere preparato a:
- partecipare, con personale e responsabile contributo, al lavoro organizzato e
di gruppo;
- svolgere, organizzandosi autonomamente, mansioni indipendenti;
- documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici, organizzativi ed
economici del proprio lavoro;
- interpretare nella loro globalità le problematiche produttive, gestionali e
commerciali dell'azienda in cui opera;
- aggiornare le sue conoscenze, anche al fine della eventuale conversione di
attività.
Il Perito Industriale per l'Elettrotecnica e l'Automazione deve, pertanto,
essere in grado di :
- analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
- analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di
generazione, conversione, trasporto e utilizzazione dell'energia elettrica;
- partecipare al collaudo, alla gestione e al controllo di sistemi elettrici
anche complessi, sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;
- progettare, realizzare e collaudare piccole parti di tali sistemi, con
particolare riferimento ai dispositivi per l'automazione;
- progettare, realizzare e collaudare sistemi elettrici semplici, ma completi,
valutando, anche sotto il profilo economico, la componentistica presente sul
mercato;
- descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi
progettati e scriverne il manuale d'uso;
- comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni
in lingua straniera.
INNOVAZIONI CURRICOLARI
Le più evidenti innovazioni del curricolo, il quale sostituisce i piani di
studio previsti nel D.P.R. 30 settembre 1961, n. 1222, per l'indirizzo
«Elettrotecnica» sono:
- l'introduzione della materia «Sistemi elettrici automatici», cui vengono
affidati i compiti sia di fornire o puntualizzare conoscenze di fisica applicata
e di informatica, sia di realizzare una sintesi tra le conoscenze acquisite
durante l'intero corso di studi, anche mediante un continuo collegamento con le
altre discipline;
- la trasformazione dell'area tecnologico-progettuale, superando aspetti
prevalentemente esecutivi, con l'introduzione di una nuova materia, «Tecnologie
elettriche, Disegno e Progettazione» (T.D.P.), finalizzata a far acquisire
capacità progettuali ed esecutive fortemente integrate, anche in una ottica di
convenienze tecnico-economiche e commerciali, avvalendosi, ove possibile, del
contributo della realtà produttiva locale;
.- l'ampliamento degli spazi orari destinati a Matematica, Lingua straniera;
Diritto ed Economia (presenti fino all'ultimo anno), ritenuto essenziale per
l'espletamento della loro potenzialità di formazione globale, anche in
relazione al livello di professionalità che -si intende realizzare;
.- l'introduzione dell'«Area di progetto» per l'attuazione nell'ambito della
programmazione didattica di progetti multidisciplinari, con il coinvolgimento di
alcune o di tutte le discipline, utilizzando una pane del monte ore annuo delle
lezioni, da definire insieme ai temi da sviluppare.
I programmi di insegnamento sono formulati in termini sintetici, (nel rispetto
del margine di scelta indispensabile per la programmazione autonoma da pane
delle singole scuole. Questa impostazione risponde, peraltro, all'esigenza di
adeguare l'insegnamento al progresso scientifico e tecnologico, particolarmente
rapido nel settore. Solo in alcuni casi, relativi a materie nuove o
profondamente rinnovate, si è preferito elencare con maggior dettaglio i
contenuti e fornire indicazioni metodologiche piuttosto estese.
É comunque indispensabile che tali insegnamenti si sviluppino attraverso un
alternarsi coordinato di informazione ed applicazione, di ricerca sperimentale e
sistematizzazione.
Fondamentale si ritiene anche il coordinamento nell'accertamento delle
conoscenze e delle capacità operative acquisite, per cui è necessario oltre
alle verifiche per singola materia, organizzare prove pluridisciplinari e
interdisciplinari, in tutto l'arco del triennio.
É essenziale per ciascun insegnante l'attenta lettura di questa premessa e
delle indicazioni relative ai programmi di tutte le discipline, non solo della
propria.
Torna
su
QUADRO ORARIO INDIRIZZO ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE
Torna
su
Discipline
del piano di studi |
Ore settimanali per anno di
corso |
Prove di esame
(a) |
Classi di concorso
|
3a |
4a |
5a |
Lingua e Lettere italiane |
3 |
3 |
3 |
S.O. |
LXVI |
Storia |
2 |
2 |
2 |
O. |
LXVI |
Lingua straniera |
3 |
3 |
2 |
S.O. (b) |
LXII |
Economia industriale ed Elementi di Diritto |
- |
2 |
2 |
O. |
XXV |
Matematica |
4 |
3 |
3 |
S.O. |
LXIII |
Meccanica e Macchine |
3 |
- |
- |
O. |
LXXV |
Elettrotecnica |
6(3) |
5(3) |
6(3) |
S.O.P. |
XLI-(XXVIII/C) |
Elettronica |
4(2) |
3 |
- |
S.O. (c) |
XL-(XXVII/C) |
Sistemi elettrici automatici |
4(2) |
4(2) |
5(3) |
S.O. |
XLI-LII-(XXVIII/C) |
Impianti elettrici |
- |
3 |
5 |
S.O |
LII |
Tecnologie elettriche, Disegno e Progettazione |
4(3) |
5(4) |
5(4) |
G.O.P. |
XLI-LII-XXVIII/C) |
Educazione fisica |
2 |
2 |
2 |
P.O. |
XXXV |
Religione/Attività alternative |
1 |
1 |
1 |
- |
- |
Area di progetto (*) |
Totale ore settimanali |
36(10) |
36(9) |
36(10) |
. |
. |
(a) S. = scritta; O. = orale; G. = grafica; P. = pratica.
(b) Nel quarto e quinto anno la prova é solo orale.
(c) Nei quarto anno la prova é solo orale-
(*) All'area di progetto, che rappresenta un indispensabile momento di sintesi
da realizzarsi con una attività progettuale interdisciplinare, deve essere
destinato un numero di ore non superiore al 10% del monte ore annuo delle
discipline coinvolte in questa attività.
N.B. Tra parentesi sono indicate le ore dilezione da effettuarsi con il
supporto del laboratorio.
Torna
su
COSTITUZIONE CATTEDRE INDIRIZZO ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE
Torna
su
Classi di concorso |
Discipline del piano di studi |
Classi di insegnamento |
Ore |
LXVI/A |
Lingua e Lettere italiane - Storia |
Nella III, IV e V classe di un corso |
15 |
LXII/A |
Lingua straniera |
Nella III, IV e V
classe di due corsi |
16 |
XXV/A |
Economia industriale ed
Elementi di Diritto |
Nella IV e V classe
di quattro corsi |
16 |
LXIII/A |
Matematica |
Nelle classi III, IV e V
di un corso e in due
di un altro corso |
17 o 16 |
XL/A |
Elettronica |
Nella III e IV classe di
due corsi e in una III o
IV di altro corso |
18 o17 |
XLI/A |
Elettrotecnica |
Nella III, IV e V classe
di un corso |
17 |
XLI/A o LII/A |
Sistemi elettrici
automatici |
Nella III, IV e V classe
di un corso e in una
classe di altro corso |
18 o17 |
LII/A |
Impianti elettrici |
Nella IV e V classe
di due corsi |
17 |
LII/A o XLI/A |
Tecnologie elettriche,
Disegno e Progettazione |
Nella III, IV e V classe di un corso |
14 (*) |
LXXV/A |
Meccanica e Macchine |
Nella III classe
di sei corsi |
18
|
XXXV/A |
Educazione fisica |
Nelle classi III, IV e V
di tre corsi |
18 |
(*) Il docente ai quale è affidata la cattedra completerà l'orario in
attività di organizzazione didattica nell'ambito dell'area di progetto.
Torna
su
ORE DISPONIBILI PER OGNI CORSO
AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO
Torna
su
XXVII/C |
Labor. Elettronica |
Nella classe III |
2 |
XXVII/C |
Labor. Elettrotecnica |
Nelle classi III, IV e V
9 |
27 |
Labor Sistemi elettrici
automatici |
Nelle classi III, IV e V
7 |
Labor: Tecnologie elettriche,
Disegno e Progettazione |
Nelle classi III, IV e V
11 |
Torna
su
AREA DI PROGETTO
Torna
su
Il principio della unitarietà del sapere e del processo di educazione
e formazione culturale deve trovare una sua esplicita e specifica affermazione anche nella attuazione di un'area di progetto che conduca al
coinvolgimento ed alla concreta collaborazione fra docenti di alcune o
di tutte le discipline.
A questo fine, al di là di iniziative più limitate, realizzate autonomamente da gruppi di docenti, occorre che nel corso del triennio siano
attuati progetti di ricerca multidisciplinare, di ampiezza e durata variabile.
L'area di progetto è dunque un modello di articolazione culturale
ricavato dal monte ore annuo delle lezioni, che non altera né il quadro
orario né la composizione delle cattedre e delle classi.
All'area di progetto sarà dedicato un numero di ore non superiore al
10% del monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività.
Da questo 10% sono escluse le ore indicate come attività extrascolastica (visite guidate, stages, campi scuola ecc. ...).
L'area di progetto si propone di:
- favorire l'apprendimento di strategie cognitive mirate a comprendere come si formano ed evolvono le conoscenze;
- far cogliere all'alunno le relazioni esistenti tra 1'« astratto» e il «concreto»;
- sollecitare l'alunno ad affrontare nuovi problemi con spirito di autonomia e creatività;
- promuovere nell'alunno atteggiamenti che favoriscano la socializzazione, il confronto delle idee, la tolleranza verso la critica
esterna e l'insuccesso, la revisione critica del proprio giudizio e la modifica della propria condotta di fronte a prove ed
argomenti convincenti;
- favorire il confronto tra la realtà scolastica e la realtà di lavoro, con
particolare riferimento a quelle presenti sul territorio.
I problemi dell'area di progetto dovranno tener conto di diversi aspetti: conoscitivo, applicativo, tecnologico, informatico, economico,
organizzativo e di documentazione. Tali problemi, significativi rispetto all'area di indirizzo, devono basarsi su un consistente nucleo di attività
operative e realizzative.
L'area di progetto deve essere realizzata durante l'intero corso di
studio. L'attività. inizierà, .nell'ambito della programmazione didattica,
con una riunione del Consiglio di classe dedicata alla definizione preliminare di progetti sulla base delle proposte espresse dai vari docenti e
degli interessi manifestati dagli allievi.
Ogni progetto deve essere sottoposto ad analisi di fattibilità per
mettere in luce la natura e l'ampiezza delle competenze e delle risorse
materiali necessarie alla sua realizzazione. É importante che questa
fase si sviluppi con molto anticipo rispetto all'attuazione del progetto,
in modo da garantire per tempo il reperimento delle risorse.
Nello studio di fattibilità dovranno essere definite:
- le competenze necessarie per affrontare i molteplici aspetti dei progetti;
- i compiti da affidare agli insegnanti ed eventualmente ad esperti esterni;
- le modalità ed i tempi di attuazione;
- le modalità di verifica e di comunicazione. dei risultati.
La realizzazione dell'area di progetto si sviluppa normalmente attraverso alcune fasi che si possono così distinguere:
- l'analisi della situazione o del problema che il progetto intende affrontare;
- la formulazione dell'ipotesi di lavoro;
- l'attuazione del progetto;
- la verifica e la documentazione dei risultati.
Si possono ipotizzare progetti ai quali lavorano intere classi, eventualmente con divisione in sottoprogetti, oppure si possono dividere le
classi in più gruppi ciascuno con un proprio progetto.
Non si esclude che un progetto possa avere durata pluriennale né
che le classi di scuole diverse collaborino alla realizzazione di uno
stesso progetto. .
In particolare, per ogni progetto, saranno definiti il periodo di svolgimento, le ore ad esso destinate, la loro distribuzione settimanale
e la
loro ripartizione fra le varie discipline.
Il Preside, su designazione del Consiglio o dei Consigli di classe,
nomina, di volta in volta, un coordinatore di area di progetto.
La valutazione degli studenti relativamente all'attività dell'area di
progetto contribuisce alla formulazione dei giudizi periodici e finali di
ciascuna disciplina e complessivi, secondo modalità decise dai Consigli di classe. Di tali giudizi si dovrà tener conto in sede di esami di
maturità. .
Nei curricoli che comprendono discipline caratterizzate specificatamente da attività progettuali - come in quello dell'indirizzo per
l'Elettrotecnica e l'Automazione - il già previsto coinvolgimento delle singole materie deve trovare una più incisiva collocazione sulla base delle
finalità generali dell'area di progetto qui definita, con particolare riferimento alla programmazione del Consiglio di classe.
Torna
su
LINGUA E LETTERE ITALIANE
Torna
su
Per l'insegnamento della lingua e
della letteratura italiana nel triennio, il docente, nelle tre ore settimanali
di lezione a sua disposizione, dovrà adottare quei percorsi programmatici e
quelle metodologie che meglio giovino a rafforzare negli allievi la padronanza
del mezzo linguistico e la conoscenza sufficientemente articolata del panorama
storico-letterario, ricorrendo ad essenziali ed insostituibili letture di testi
di grandi autori, tali da suscitare interesse ad ulteriori approfondimenti.
Permane la necessità di
proseguire anche in questa fascia scolastica, secondo precise linee
programmatiche, obiettivi di consolidamento e avanzamento nel campo delle
competenze e delle conoscenze linguistiche generali.
FINALITA'
Finalità della disciplina, che
emergono specificamente nel triennio, sono:
1. la consapevolezza
della specificità e complessità del fenomeno letterario, come
espressione della civiltà e, in connessione con le altre manifestazioni
artistiche, come forma di conoscenza del reale anche attraverso le vie
del simbolico e dell'immaginario;
2. la conoscenza diretta
dei testi sicuramente rappresentativi del patrimonio letterario
italiano, considerato nella sua articolata varietà interna, nel suo
storico costituirsi e nelle sue relazioni con altre letterature,
soprattutto europee;
3. la padronanza del
mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione, orali e scritte,
commisurate alla necessità di dominarne anche gli usi complessi e
formali che caratterizzano i livelli avanzati del sapere nei più
diversi campi;
4. la consapevolezza
dello spessore storico e culturale della lingua italiana.
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
|
Gli obiettivi da perseguire nel
triennio si pongono in linea di continuità con quelli raggiunti nel biennio,
rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli di maggiore complessità e di
più ampia articolazione riguardo sia allo sviluppo delle capacità sia
all'acquisizione delle conoscenze.
Essi fanno riferimento a tre
settori:
a) analisi e contestualizzazione
dei testi;
b) riflessione sulla letteratura
e sua prospettiva storica;
c) competenze e conoscenze
linguistiche.
Tale suddivisione non costituisce
ordine di priorità, né per l'importanza né per propedeuticità, in quanto
tutti gli obiettivi sono strettamente connessi tra loro e vanno tenuti
contestualmente presenti nel corso dei tre anni.
L'indicazione dei traguardi va
riferita alla conclusione del percorso triennale. Il loro raggiungimento sarà
graduale, attraverso il variare dei contenuti trattati e delle attività
didattiche proposte.
a) Analisi e contestualizzazione
dei testi.
Lo studente dovrà essere in
grado di analizzare e interpretare i testi letterari, dimostrando di saper:
1. condurre una lettura
diretta del testo, come prima forma di interpretazione del suo
significato;
2. collocare il testo in
un quadro di confronti e relazioni riguardanti: le tradizioni dei codici
formali e le "istituzioni letterarie"; altre opere dello
stesso o di altri autori, coevi o di altre epoche; altre espressioni
artistiche e culturali; il più generale contesto storico del tempo;
3. mettere in rapporto il
testo con le proprie esperienze e la propria sensibilità e
formulare un proprio motivato giudizio critico.
b) Riflessione sulla
letteratura e sua prospettiva storica.
|
Lo studente dovrà dimostrare di:
4. riconoscere, in una
generale tipologia dei testi, i caratteri specifici del testo letterario
e la sua fondamentale polisemia, che lo rende oggetto di molteplici
ipotesi interpretative e di continue riproposte nel tempo;
5. riconoscere gli
elementi che, nelle diverse realtà storiche, entrano in relazione a
determinare il fenomeno letterario;
6. conoscere ed
utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali per l'interpretazione
delle opere letterarie;
7. saper cogliere,
attraverso la conoscenza degli autori e dei testi più rappresentativi,
le linee fondamentali della prospettiva storica nelle tradizioni
letterarie italiane.
c) Competenze e
conoscenze linguistiche.
|
Lo studente dovrà essere in
grado di:
8. eseguire il discorso
orale in forma grammaticalmente corretta, prosodicamente efficace e
priva di stereotipi;
9. affrontare, come
lettore autonomo e consapevole, testi di vario genere, utilizzando le
diverse tecniche di lettura (esplorativa, estensiva, di studio) in
relazione ai diversi scopi per cui si legge;
10. produrre testi
scritti di diverso tipo, rispondenti alle diverse funzioni, disponendo
di adeguate tecniche compositive e sapendo padroneggiare anche il
registro formale e i linguaggi specifici;
11. saper oggettivare e
descrivere le strutture della lingua e i fenomeni linguistici,
mettendoli in rapporto anche con i processi culturali e storici della
realtà italiana, con le altre tradizioni linguistiche e culturali e con
gli aspetti generali della civiltà odierna.
CONTENUTI
Terzo, Quarto e Quinto
Anno [3, 3 e 3 ore]
|
I contenuti della disciplina sono
individuati su due versanti - letterario e linguistico - distinti solo per
chiarezza espositiva, in quanto esiste tra essi, in molte fasi dell'operare
didattico, una stretta connessione.
A. Versante letterario.
Oggetto dello studio letterario
è il patrimonio della letteratura italiana, nella visione e cognizione che di
esso ci offrono la ricerca scientifica e il dibattito critico più aggiornati.
Sono contenuti di apprendimento
sia la conoscenza di autori e opere, sia più generali conoscenze relative al
fenomeno letterario nel suo storico costituirsi e all'attività critica che lo
affianca.
La vastità del patrimonio
letterario italiano e la pluralità e l'ampiezza degli obiettivi e di conoscenza
connessi con lo studio di esso impongono che si dia ordine e dimensione ai
contenuti. Tra questi è indispensabile compiere delle scelte, le quali devono
in ogni caso rispondere a criteri di importanza e di organicità e richiedono
perciò la costruzione di percorsi di studio.
Tale costruzione è affidata alla
programmazione del docente, il quale trova spazi di libertà nell'organizzare il
disegno complessivo, nel dosare le preferenze per temi e filoni della produzione
letteraria e nell'individuare in dettaglio gli autori e i testi sui quali si
fonda il proprio progetto. In tale disegno devono comunque trovare posto i testi
fondamentali della nostra letteratura, i quali costituiscono un patrimonio
consolidato di cui va assicurata la conoscenza nelle nuove generazioni. Accanto
ad essi, altri testi, di autori italiani e stranieri, dovranno essere presenti
per dare consistenza e sviluppo agli itinerari prescelti.
Per le epoche fino all'inizio del
Novecento i percorsi devono comprendere opere - da leggere per parti
significative e dove possibile per intero - di Dante, Petrarca, Boccaccio,
Machiavelli, Guicciardini, Ariosto, Tasso, Galilei, Goldoni, Alfieri, Parini,
Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Pascoli, D'Annunzio, Verga, Pirandello,
Svevo.
Alla Divina Commedia, per il suo
valore fondante nella tradizione letteraria italiana, e per la sua influenza
sull'intera cultura occidentale, va assicurata una presenza rilevante nel corso
di tutto il triennio. Nel primo anno deve compiersi lo studio di una
congrua e organica scelta di canti, tratti dall'intera opera e da leggersi
integralmente. La lettura del poema dovrà essere ripresa e arricchita negli
anni successivi all'interno dei percorsi programmati. Complessivamente dovranno
essere letti non meno di venti canti.
Per l'epoca successiva all'inizio
del Novecento, alla quale bisogna riservare pari attenzione, non vengono
specificati nomi e filoni della nostra letteratura, ma devono essere prese in
considerazione, sempre mediante una conoscenza diretta dei testi, le espressioni
salienti ed altre che con esse meglio documentano le profonde e varie tendenze
innovative, in particolare la ricerca di nuovi linguaggi poetici e di nuove
tipologie narrative e teatrali.
Nel complesso delle attività di
studio si colloca anche la lettura individuale, da parte dello studente, di
opere intere. A tal fine lo studente sceglierà per ciascun anno tre opere in
una lista, predisposta dal docente, che comprenda testi di narrativa, poesia,
teatro, saggistica, a preferenza di autori moderni, con significativa presenza
di quelli stranieri.
2. Conoscenze generali e
inquadramento storico.
Sono contenuti della
riflessione sulla letteratura le conoscenze relative:
- ai concetti di
"testo, "tipologia dei testi" e "testo
letterario";
- alle "istituzioni
letterarie": procedimenti retorici, forme e tradizioni metriche,
"generi" e codici formali;
- alle relazioni tra la
produzione letteraria e la società: centri di produzione e diffusione,
circuiti sociali, modalità di trasmissione e ricezione;
- all'attività critica
che affianca la creazione letteraria e ne condiziona la fortuna:
poetiche e teoriche estetiche, saggistica critica e storiografia (con i
suoi canoni, le sue periodizzazioni e le categorie operative, quali i
concetti di "Umanesimo", "Rinascimento", "Età
Barocca", "Illuminismo", "Romanticismo",
"Verismo" ecc.);
- ai rapporti tra la
letteratura e le altre manifestazioni artistiche: arti figurative,
architettura, musica, spettacolo e in particolare, per l'epoca più
recente, cinematografia e radiotelevisione.
|
Tali conoscenze sono direttamente
implicate nelle operazioni di lettura dei testi o costituiscono elementi
essenziali per giungere alle necessarie ricomposizioni delle esperienze di
lettura in quadri storici complessivi.
Allo scopo di orientare
nell'ordinamento della materia e di assicurare un procedere sufficientemente
omogeneo dei corsi nell'ambito nazionale, si richiede che l'assetto generale
dell'insegnamento rifletta nell'insieme le seguenti scansioni temporali:
Terzo Anno: dalle origini
alla fine del Cinquecento;
Quarto Anno: dalla fine
del Cinquecento all'unificazione nazionale;
Quinto Anno:
dall'unificazione nazionale ad oggi.
|
B. Versante linguistico.
Lo sviluppo delle competenze e
delle conoscenze linguistiche trova i suoi contenuti nelle seguenti operazioni,
che si connettono con le attività di studio e con l'intera tematica proposta
dalla disciplina:
- la pratica
dell'esposizione orale in forme che raggiungano un buon livello di
organicità, di proprietà e di correttezza formale e abituino sia alla
sinteticità, sia all'analisi argomentata;
- la pratica estesa e
organizzata della lettura, da esercitare nelle sue diverse forme, sia e
ampiamente sui testi letterari e di commento ad essi, sia su testi di
altra natura che vengano implicati dal progetto dei percorsi di studio;
- la pratica della
produzione scritta, da esercitare in forme varie, che abituino ad
elaborare testi di diversa funzione e su argomenti di diversa natura e
che possono essere così esemplificate:
|
-
schematizzazione per punti e in forma concisa, che mettano in
evidenza la struttura di ragionamenti, discorsi, tesi,desumibili
da testi scritti ed orali;
- riassunti,
entro spazi definiti, di singoli testi e sintesi di dati e
concetti da più testi, con corrette citazioni e riferimenti
alle fonti;
- commenti a
testi che comprendano note esplicative puntuali (linguistiche,
formali di contenuto), linee interpretative e giudizi critici;
- componimenti
che sviluppino argomentazioni su tema dato, secondo funzioni
determinate (informare, dimostrare, persuadere, ecc.) e secondo
regole compositive indicate o progettate in proprio;
- elaborazioni
creative sulla base di esperienze personali e di cognizioni
riferibili ai modelli letterari studiati;
|
|
- l'analisi di strutture,
soprattutto sintattiche e semantiche, della lingua italiana, rilevate nei testi
e nell'uso (comune e specialistico) e osservate anche attraverso comparazioni
con altre lingue, compresi i dialetti;
- l'acquisizione di dati
essenziali sulle vicende linguistiche italiane messe in rapporto con i fatti
culturali e storici, con particolare attenzione per la "questione della
lingua", strettamente intrecciata nei secoli alla problematica letteraria,
e per la comunicazione nella società dell'Italia contemporanea.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Per l'attuazione
dell'insegnamento della disciplina sono fortemente chiamate in causa la
professionalità e la responsabilità del docente, il quale in sede di
programmazione deve realizzare il proprio progetto di studio della materia.
Sul versante letterario, in vista
degli obiettivi stabiliti e dei vincoli posti sui contenuti, si rende necessario
individuare e seguire dei "percorsi" di studio.
Rispetto alla prassi, assai
diffusa, di seguire l'avanzare dell'intero fronte della produzione letteraria
secondo una lenta e rigida cronologia discendente, per innestare via via su di
essa la lettura dei testi, il criterio dei percorsi consente infatti di:
- giungere a un più immediato
accostamento ai testi;
- istituire più
significativi e puntali collegamenti con altre letterature, straniere e
con altri ambiti disciplinari.
|
Ogni percorso può porre al
centro un momento particolarmente significativo di un determinato tema di studio
e ricollegare momenti precedenti e successivi, mettendo in evidenza aspetti di
continuità, fratture e riprese e spesso anticipando anche la conoscenza di
epoche più vicine al lettore.
La costruzione dei percorsi può
essere guidata dal criterio di seguire sviluppi formali o tematici o
storico-culturali. A titolo puramente indicativo se ne danno qui alcuni esempi.
Un percorso di studio sulle forme
potrà riguardare la tradizione della lirica, e potrà porre al centro Petrarca
e collegare da una parte la lirica trobadorica e stilnovistica e dall'altra il
petrarchismo cinquecentesco.
Un percorso di tipo tematico può
essere costruito sul topos del viaggio nell'oltretomba. In tal caso il percorso
può investire in modo significativo , ma non esaustivo, la Divina Commedia e
correlare ad essa altri testi delle culture classica, biblica, medievale, con
aperture anche ad autori di epoche successive e con accostamenti alle
espressioni iconografiche.
Un percorso di tipo
storico-culturale può riguardare la situazione della letteratura italiana nel
secondo dopoguerra (anni '50 e '60). Saranno presi in considerazione testi
letterari italiani e stranieri di prosa e di poesia e ad essi saranno affiancate
testimonianze del mondo editoriale e delle comunicazioni di massa,
documentazioni relative al cinema e alle arti figurative e più in generale alla
situazione culturale e sociale del tempo.
L'esigenza di più ampio
movimento, oltre le scansioni annuali del programma, può essere soddisfatta da
percorsi di studio di sviluppo biennale o anche triennale.
L'organizzazione dello studio per
percorsi deve in ogni caso consentire di:
- far compiere
un'esperienza concreta del fenomeno letterario, attraverso la conoscenza
diretta di un'ampia varietà di opere significative, appartenenti a
generi e ad epoche diversi, e un'adeguata riflessione sulle
problematiche della letteratura ;
- far pervenire a una
visione complessiva delle tradizioni letterarie italiane nel quadro dei
processi storico-culturali della nostra società e, per sommi tratti, di
quella europea.
|
Si richiama l'attenzione sulla
centralità delle operazioni di lettura diretta dei testi. Per i testi su cui si
compirà una lettura antologica, la scelta, all'interno dell'opera intera, dovrà
investire unità testuali che consentano di cogliere aspetti significativi
dell'opera e di correlarla al sistema letterario e al contesto culturale.
Per il versante linguistico, si
segnala che tutte le attività connesse con lo studio letterario e che da questo
possono scaturire danno continue occasioni per esercitare le capacità
linguistiche degli alunni e per ampliare le loro conoscenze sulla lingua, con
osservazioni sia sull'uso sia sulla dimensione storica di essa. Ma tale
esercizio e tale ampliamento di conoscenze richiedono di essere condotti e
seguiti con istruzioni e interventi specifici di cui occorre tener conto nella
programmazione.
Le esperienze di lettura compiute
nell'ambito di questa disciplina, per quanto debbano essere affiancate e
integrate dalle letture compiute in altri ambiti disciplinari,
costituiscono pur sempre il fondamento principale per la formazione di un
lettore autonomo e consapevole, capace di riflettere sulla forma del testo.
E' altresì obiettivo
fondamentale che nel corso del triennio l'alunno giunga a padroneggiare, nei
termini indicati nei paragrafi precedenti, la produzione scritta, la quale
peraltro si lega strettamente, come è noto, alle altre forme di pratica della
lingua.
Si sottolinea che il tipico
"tema", componimento di più ampio respiro, indicato nella lista delle
forme di produzione scritta, richiede particolari istruzioni per la sua
preparazione e realizzazione e deve essere comunque affiancato e integrato dalle
altre forme di addestramento, più direttamente connesse alle utilizzazioni che
la scrittura trova nelle attività di studio e di lavoro.
Si richiama altresì l'attenzione
sul fatto che lo sviluppo delle capacità di esposizione orale richiede uno
specifico addestramento e che tale pratica non va quindi confusa con quella
dell'"interrogazione" orale come forma di verifica e occasione di
valutazione dell'alunno.
Per quanto riguarda più precise
indicazioni didattiche, la consapevolezza del progetto da parte dello studente
consente di integrare la parte propositiva ed espositiva del docente (lezione
frontale) con interventi più precisi, quali:
- l'addestramento a un
corretto lavoro di analisi e interpretazione;
- la discussione
collettiva con domande che sollecitino il confronto delle
interpretazioni;
- il laboratorio di
analisi attraverso schede guida.
|
Gli strumenti didattici
tradizionali (libri in adozione o consigliati) vanno integrati con l'adeguata
utilizzazione del patrimonio librario e di altro genere (audio- visivi, software
didattico) a disposizione della scuola e, all'occorrenza, con riproduzione di
documenti originali relativi a specifici momenti dell'attività di studio. Si
faciliterà inoltre la frequentazione di biblioteche, archivi, musei e altri
luoghi di ricerca.
Si segnala l'alto valore
educativo dell'apprendimento a memoria dei testi poetici, allo scopo di dare
risalto ai valori fonici e ritmici del testo e per favorire l'approfondimento
interiore del loro significato.
La verifica e la valutazione
Le verifiche dell'apprendimento
avvengono fondamentalmente attraverso forme di produzione orale e scritta.
Sono forme di verifica orale:
- il commento orale a un
testo dato, secondo istruzioni sul tempo da impiegare e sul linguaggio
appropriato;
- l'esposizione
argomentata, con caratteri di coerenza e consistenza, su argomenti del
programma svolto;
- il colloquio per
accertare la padronanza complessiva della materia e la capacità di
orientarsi in essa;
- l'interrogazione per
ottenere risposte puntuali su dati di conoscenza.
Sono forme di verifica
scritta:
- il riassunto secondo
parametri di spazi e di tempo;
- test di comprensione e
conoscenza con risposte aperte e chiuse;
- il commento a un testo
dato, secondo istruzioni sullo spazio da occupare e sul linguaggio
appropriato;
- il componimento che
sviluppi argomentazioni con coerenza e completezza.
|
La valutazione deve tener conto
dei seguenti elementi:
- la conoscenza dei dati;
- la comprensione del
testo;
- la capacità di
argomentazione e rielaborazione personale;
- la capacità di
orientarsi nella discussione sulle problematiche trattate;
- la capacità di
cogliere elementi essenziali di una lettura compiuta o di una
esposizione;
- la capacità di
controllo della forma linguistica della propria produzione orale e
scritta.
|
Torna
su
STORIA
Torna
su
FINALITA'
L'insegnamento di Storia si propone di:
1. ricostruire la complessità del fatto storico
attraverso l'individuazione di interconnessioni, di rapporti tra
particolare e generale, tra soggetti e contesti;
2. acquisire la
consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di
fonti di natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina e
interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici;
3. consolidare
l'attitudine a problematizzare, a formulare domande, a riferirsi a tempi
e spazi diversi, a dilatare il campo delle prospettive, a inserire in
scala diacronica le conoscenze acquisite in altre aree disciplinari;
4. riconoscere e valutare
gli usi sociali e politici della storia e della memoria collettiva;
5. scoprire la dimensione
storica del presente;
6. affinare la
"sensibilità" alle differenze;
7. acquisire
consapevolezze che la fiducia di intervento nel presente è connessa
alla capacità di problemizzare il passato.
|
Le finalità del triennio
riprendono e sviluppano le finalità del biennio. Esse descrivono due campi di
intervento.
Il primo riguarda la specificità
del lavoro storico e lo statuto epistemologico della storia, e ad esso fanno
riferimento le finalità 1 - 4 sulla complessità del fatto storico, sul
laboratorio delle fonti e dei concetti, sull'uso della memoria storica.
Il secondo riguarda i bisogni
formativi degli studenti, che vengono individuati nella esigenza della
realizzazione di sé e dell'apertura al mondo e agli altri: la storia aiuta ad
apprezzare differenze, a orientarsi nel mondo. In ciò consiste la scoperta del
presente come storia (finalità 5, 6 e 7).
Le finalità nel loro insieme
individuano, inoltre, uno specifico aspetto del triennio, che consiste
nell'attitudine a porre domande, a costruire problemi, analizzarli,
interpretarli e valutarli.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
|
Lo studente alla fine del triennio dovrà dimostrare di
essere in grado di:
1. utilizzare conoscenze e competenze acquisite nel
corso degli studi per orientarsi nella molteplicità delle informazioni
e per leggere gli interventi;
2. adoperare concetti e
termini storici in rapporto agli specifici contesti storico-culturali;
3. padroneggiare gli
strumenti concettuali, approntati dalla storiografia, per individuare e
descrivere persistenze e mutamenti, ad esempio: continuità, cesure,
rivoluzione, restaurazione, decadenza, progresso, struttura,
congiuntura, ciclo, tendenza, evento, conflitto, trasformazioni,
transizione, crisi;
4. usare modelli
appropriati per inquadrare, comparare, periodizzare i diversi fenomeni
storici locali, regionali, continentali, planetari;
5. ripercorrere, nello
svolgersi di processi e fatti esemplari, le interazioni tra i soggetti
singoli e collettivi, riconoscere gli interessi in campo, le
determinazioni istituzionali, gli intrecci politici, sociali, culturali,
religiosi, di genere e ambientali;
6. servirsi degli
strumenti fondamentali del lavoro storico: cronologie, tavole
sinottiche, atlanti storici e geografici, manuali, raccolte e
riproduzioni di documenti, bibliografie e opere storiografiche;
7. conoscere le
problematiche essenziali che riguardano la produzione, la raccolta, la
conservazione e la selezione, l'interrogazione, l'interpretazione e la
valutazione delle fonti;
8. possedere gli elementi
fondamentali che danno conto della complessità dell'epoca studiata,
saperli interpretare criticamente e collegare con le opportune
determinazioni fattuali.
|
Gli obiettivi del triennio
perseguono due scopi. Da una parte proseguono e rinforzano il lavoro avviato nel
biennio; dall'altra marcano il salto qualitativo che deve caratterizzare lo
studio della storia nel triennio.
Gli obiettivi descrivono campi
operativi ristretti, che non esauriscono l'orizzonte individuato dalle finalità.
In particolare al primo gruppo di finalità (1 - 4) sulla complessità del fatto
storico e sul laboratorio, corrispondono gli obiettivi 2, 3, 4, 6 e 7.
Al secondo gruppo di finalità
(5, 6 e 7), sui bisogni formativi degli allievi corrispondono gli obiettivi 1,
2, 3, 4, 5. L'obiettivo 8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve
dimostrare di possedere.
Questi obiettivi non sono
proposti in ordine progressivo di difficoltà, ma vanno perseguiti in modo
differenziato, a seconda degli argomenti di studio.
Ad esempio: gli obiettivi di
laboratorio costituiscono lo scopo principale di un eventuale lavoro sulle
fonti; un itinerario prevalentemente basato su materiale manualistico si potrà
prestare al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e modelli;
nell'analisi di dati di attualità si potrà perseguire il raggiungimento di
diversi obiettivi.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 2 ore ]
Fino alla metà del '600
1. L'Europa del
basso-medioevo: poteri di diritto e poteri di fatto: il rapporto città
campagna e l'organizzazione del territorio.
|
1.1 Le istituzioni che organizzano il
territorio: impero, monarchie, città, feudalità.
1.2 La chiesa:
accentramento; teocrazia; potere temporale.
1.3 Le
trasformazioni dell'impero, dei regni, degli ambienti urbani. I
conflitti. Il fallimento della teocrazia.
|
|
2. L'avanzamento e l'arresto
delle frontiere interne e esterne della Europa.
2.1 Le spinte demografiche e produttive; la ricerca
di nuove terre. Verso una nuova articolazione della società: ambiente
urbano e rurale.
2.2 Contatti, guerre,
scambi: mondo latino, mondo germanico, mondo slavo; il Mediterraneo e
l'Italia; Bisanzio; l'Islam; l'Asia mongolica.
2.3 Crisi del XIV secolo:
flessione demografica, mutamenti della produzione e dei mercati,
tensioni economiche e contrasti sociali.
|
3. Dall'unitarietà del mondo
medioevale alla molteplicità del mondo moderno.
3.1 Il processo di
differenziazione degli ambiti ecclesiastico e laico; il diritto
canonico, il diritto romano, le consuetudini. Il ruolo del laico nel
mondo. Nuove forme di religiosità. Ordini mendicanti. Movimenti
ereticali.
3.2 Il processo di
differenziazione culturale: la cultura cortese e urbana; le università.
La distinzione progressiva fra Dio, uomo, natura. Dalla
"rinascita" del XII secolo all'umanesimo, ai rinascimenti. Gli
strumenti della comunicazione culturale.
3.3 La crisi
dell'universalismo politico: nuove dottrine politiche e concetto
d'impero; dall'impero "universale" all'impero
"dinastico". La crisi del centralismo ecclesiastico: le teorie
conciliariste.
|
4. La formazione dell'Europa
degli stati.
4.1 Stati nazionali e stati regionali. La
centralizzazione e il controllo del territorio: burocrazia, fisco,
esercito e guerre.
4.2 L'impero asburgico.
L'Europa orientale, la vicenda di Bisanzio e l'impero ottomano.
4.3 Guerre di egemonia.
Pace come aspirazione morale e paci come strumenti di nuovi equilibri.
|
5. Conquista di nuove terre,
ridefinizione di identità, mutamento di equilibri in Europa.
5.1 Popolazione e risorse. Relazione
uomo-natura-tecnica.
5.2 Il controllo
dell'oceano Indiano. L'Africa, le Indie, le Americhe. Esploratori,
conquistatori, missionari, mercanti. Imperi coloniali.
5.3 Differenze e
riconoscimento dell'altro.
5.4 Nuove risorse e nuove
gerarchie economiche e territoriali: Atlantico, Mediterraneo e mare del
Nord.
|
6. Il tempo delle trasformazioni:
religione, cultura, mentalità.
6.1 Le riforme religiose: protagonisti, sviluppi,
guerre, differenziazioni, nuovi assetti.
6.2 L'autonomia della
politica. Stati e chiese. Gli strumenti del controllo sociale.
6.3 Individualismo e
razionalismo: rivoluzione scientifica, nuove culture. La civiltà
barocca.
|
Quarto Anno [ 2 ore ]
Dalla metà del '600 alla fine del '800
1. Governati e governanti fra partecipazione e concentrazione
del potere. Lotte politico-sociali, dottrine politiche, configurazioni
istituzionali. Quadro europeo e modelli regionali.
1.1 Dai ceti di antico regime alle nuove classi
emergenti. La doppia rivoluzione inglese e il parlamentarismo. I
sussulti di metà seicento. Repubblica e autogoverno: il caso olandese.
Poteri centralizzati e resistenze civili: il "laboratorio"
francese.
1.2 Prodromi della teoria
liberale: la rappresentanza politica e la divisione dei poteri. Nascita
dell'opinione pubblica. La riorganizzazione amministrativa.
1.3 Statualità
emergenti, periferie dell'Europa e nuovo equilibrio europeo.
|
2. La trasformazione sociale.
Popolazione, economia, società e territorio fra "crisi generale" e
"nuove frontiere.
2.1 Esplosione demografica, produzione agricola e
nuovi rapporti sociali nelle campagne.
2.2 Dal lavoro agricolo
all'organizzazione manifatturiera: approvvigionamenti, tecniche d'uso,
macchine. Avvio della rivoluzione industriale.
2.3 Energie, risorse,
ambiente.
|
3. Il problema della rivoluzione
come paradigma del cambiamento. Dall'età barocca alla stagione delle riforme.
Europa e America a confronto.
3.1 Rivoluzione culturale: illuminismo, diffusione di
nuovi modelli comportamentali. Razionalismo, individualismo,
utilitarismo, cosmopolitismo.
3.2 Critica della
tradizione e progettualità delle riforme. Dispotismo illuminato.
3.3 La scelta
rivoluzionaria: Stati Uniti d'America e Francia.
3.4 La rivoluzione
francese in Europa.
|
4. Nazione e popolo. Prospettive
sociopolitiche e culturali nell'epoca del liberalismo classico.Borghesie alla
prova.
4.1 Cultura romantica, ideali socialisti ed
umanitari, pensiero liberale, cattolicesimo e liberalismo. Mete e
conquiste costituzionali.
4.2 Dalla rivoluzione
francese ai risorgimenti nazionali.
4.3 Il quarantotto.
|
5. Processi di integrazione
nazionale e costruzioni sovranazionali.
5.1 Questioni politiche e istituzionali nella
formazione dello Stato unitario in Italia.
5.2 Il processo di
unificazione tedesca: monarchia, esercito, classi sociali e formazione
del mercato nazionale.
5.3 Espansione della
"frontiera" e guerra civile americana.
5.4 L'articolarsi del
quadro europeo e gli imperi plurinazionali.
|
6. L'economia mondiale e la
rottura dell'equilibrio europeo.
6.1 La grande depressione: crisi agraria, migrazioni
- emigrazioni.
6.2 Protezionismo,
militarismo e stato interventista. I caratteri della seconda rivoluzione
industriale.
6.3 Internazionalismo
socialista: la Comune.
6.4 Imperialismo e
colonialismi. Dall'egemonia bismarkiana alla crisi dell'equilibrio
europeo.
|
Quinto Anno [2 ore]
Il '900
1. Le forme della società di massa.
1.1 L'andamento demografico.
1.2 Mobilità e questioni
sociali: borghesie, classi operaie, gruppi marginali. Il movimento
operaio e lo sviluppo dei sindacati. Il socialismo ed il pensiero
sociale cattolico. La questione femminile.
1.3 L'organizzazione dei
sistemi politici: parlamenti, partiti e riforme elettorali.
Comportamenti collettivi, formazione del consenso: scuola, opinione
pubblica, legislazione sociale. I movimenti nazionalisti. La crisi di
fine secolo in Italia e i caratteri dell'età giolittiana.
1.4 La crisi del
positivismo e la ridefinizione dei paradigmi della scienza. Nuove
tendenze culturali.
|
2. La dissoluzione dell'ordine europeo.
2.1 I segni precursori dell'instabilità:
competizioni interstatali e imperialismi, conflitti regionali, ideologie
nazionaliste.
2.2 La prima guerra
mondiale.
2.3 Le due rivoluzioni
russe e il comunismo di guerra. I movimenti di massa in Europa e il
fallimento della rivoluzione in occidente. La crisi dello Stato liberale
in Italia.
2.4 I trattati di pace e
la nuova mappa geopolitica mondiale. I movimenti di liberazione nel
Terzo mondo e il nodo del Medio Oriente. Le relazioni internazionali e
la Società delle Nazioni.
2.5 La fabbrica del
consenso: la radio, il cinema e i nuovi modelli della vita privata.
|
3. Dalla guerra alla guerra.
Strategie e tentativi di controllo della crisi.
3.1 Scenari e attori internazionali della crisi. La
frammentazione del mercato mondiale.
3.2 L'emergenza
totalitaria: lo stato fascista in Italia, l'ascesa del nazismo in
Germania, la diffusione dei regimi autoritari in Asia e in America
latina.
3.3 La sfida dell'Unione
Sovietica e il socialismo in un paese solo; l'industrializzazione
forzata e le basi sociali dello stalinismo; il partito-Stato e il
mosaico delle nazionalità.
3.4 Crisi economica e
risposte delle democrazie occidentali: gli Stati Uniti e il New Deal, le
politiche economiche keynesiane in Francia, Gran Bretagna e nei paesi
scandinavi.
3.5 L'insicurezza
collettiva e l'erosione della pace: i fronti popolari e la guerra civile
spagnola. L'espansionismo hitleriano, il riarmo e il fallimento delle
diplomazie.
3.6 La seconda guerra
mondiale come conflitto totale. Le conseguenze politiche ed economiche.
|
4. Il mondo bipolare.
4.1 L'ordine delle superpotenze: la conferenza di
Yalta e la divisione del pianeta in sfere d'influenza; gli accordi di
Bretton Woods e il sistema economico internazionale; la nascita
dell'ONU. La fine della "grande alleanza" e la guerra fredda.
Il potere atomico e l'equilibrio del terrore.
4.2 I due blocchi tra
competizione e distensione: gli USA e la "nuova frontiera"
kennedyana; il processo di unificazione europea; la destalinizzazione in
URSS; le democrazie popolari dell'est.
4.3 L'Italia
repubblicana: istituzioni, sviluppo economico, lotta politica, squilibri
sociali.
4.4 L'esplosione della
periferia: inflazione demografica e decolonizzazione del Terzo Mondo;
India e Cina, due decolonizzazione del terzo Mondo; India e Cina, due
rivoluzioni a confronto; la crisi del sud-est asiatico; questione
palestinese e conflitti arabo-israeliani; l'emancipazione dell'Africa;
dipendenza economica e dittature militari in America latina.
4.5 La Chiesa cattolica e
la "svolta" del Concilio vaticano II.
4.6 Il sessantotto.
|
5. Verso il nuovo ordine
mondiale.
5.1 Le trasformazioni dell'economia e la società
post-industriale. Lo squilibrio Nord/Sud e i limiti dello sviluppo.
Movimenti demografici e migrazioni internazionali.
5.2 Il sociale
ridefinito: soggettività emergenti, movimenti collettivi e istituzioni
diffuse; il microsistema della famiglia. Le patologie sociali. Il
governo della società complessa.
5.3 Rivoluzione
informatica e tecnologica; la diffusione planetaria dei mass media, il
confronto tra culture. Scienza e nuovi problemi.
5.4 La
"rivoluzione" del 1989: crollo di sistemi, imperialismi e
localismi.
5.5 La geopolitica
ridefinita: spinte nazionalistiche e identità nazionali. Comunità
sovranazionali. Fondamentalismi, nuove emarginazioni. Uso delle risorse
e redistribuzione della ricchezza.
|
INDICAZIONI DIDATTICHE
1. Il pensiero storico, in quanto metodo e forma di
spiegazione euristica della realtà umana e sociale, è parte costitutiva e
integrante del sapere e della cultura occidentale. La nostra cultura è
intimamente storica. In questo senso la storia può essere riconosciuta come una
espressione culturale diffusa e come un peculiare modello di investigazione
della realtà. La pervasività stessa del pensiero storico consente la sua
trasformazione in senso comune storico, su cui possono innestarsi usi sociali,
politici ed ideologici, talvolta impropri, rispetto ai quali la scuola ha
compiti di chiarificazione e di critica.
2. La storia è la disciplina che studia e indaga le
differenze e il mutamento, le strutture, le permanenze e le continuità;
rapporta l'evento al contesto generale specifico; inserisce il caso particolare
in una trama di relazioni, retaggi, opportunità; considera in un'ottica di
complessità soggetti, azioni, comportamenti e valori. La storia dunque si
realizza come operazione di selezione, contestualizzazione, interpretazione e
come disciplina fondata su un metodo rigoroso di indagine sui fatti, su una
tecnica collaudata di ricerca delle relazioni, su una ermeneutica controllabile
ed esplicita. Infine procede alla spiegazione di eventi, processi e permanenze
mediante proprie tecniche di discorso.
3. Finalità essenziale dell'insegnamento storico è quella
di educare gli studenti alla consapevolezza del metodo storico, per ciò che
attiene all'accertamento dei fatti, all'investigazione, all'utilizzo,
all'interpretazione delle fonti, all'esposizione delle argomentazioni. Ciò
avviene non su procedure astratte, ma in stretta relazione e interdipendenza con
i contenuti. L'interazione metodo/contenuti costituisce l'asse privilegiato
della didattica storica. Nel pieno rispetto di tale interazione, l'insegnante
sceglie percorsi didattici, finalizzati all'acquisizione di obiettivi cognitivi
e metodologici, programmaticamente individuati ed esplicitati, percorsi che
utilizzano - a misura degli studenti - le procedure del metodo storico:
formulazione delle domande, definizione del "nodo problematico",
sviluppo delle dinamiche interne e delle interrelazioni contestuali,
accertamento delle eredità.
4. La storiografia offre la possibilità di puntualizzare
mezzi di indagine e modelli di interpretazione, e consente il vaglio critico del
patrimonio delle conoscenze acquisite e il loro utilizzo, la possibilità di
confronti e di comparazioni. Essa consente altresì di individuare i punti di
vista, i riferimenti ideologici, la strumentazione teorica e concettuale.
5. La struttura dei contenuti proposti, composta da grandi
contestualizzazioni e dalla loro articolazione, si incontra con le modalità di
apprendimento proprie del giovane che ha bisogno di "viaggiare" tra le
grandi generalizzazioni e l'esattezza del concreto. Essa segnala un metro per
risolvere la prescrittività dei programmi di storia, stretti tra la complessità
e l'ampiezza dei fatti da esaminare, la necessità della selezione e il rapporto
non episodico con la riflessione storiografica.
6. I contenuti individuati riguardano in particolare l'uomo
associato in collettività, teso a realizzare un'esistenza accettabile, a
sfruttare al meglio il patrimonio delle conoscenze accumulate, inserito in un
contesto dato di relazioni, di vincoli, di rappresentazioni e
autorappresentazioni, di possibilità e rapporto tra uomo, natura e cultura e
tra collettività e sfruttamento delle risorse ambientali; le forme di governo
delle risorse, delle culture, delle società; l'articolazione delle identità e
delle soggettività.
7. Nello stesso modo in cui lo storico utilizza fonti
documentarie che sono oggetto di indagine da parte di discipline non
assimilabili alla storia (geografia, linguistica, filosofia, economia,
psicologia, sociologia, etologia, ecc.) - proponendo così una ricerca di tipo
pluridisciplinare o interdisciplinare -, anche l'insegnante di storia deve saper
utilizzare una strumentazione ermeneutica pluridisciplinare. Ad essa lo
predispone la stessa natura della storia che mutua, all'occasione, da altre
discipline lessico e quadri di riferimento concettuali.
8. La didattica storica qui prospettata necessita di una
strumentazione di supporto articolata e accessibile: carte geografiche, tabelle
cronologiche e sinottiche, manuali di storia, testi storiografici, testi
documentari, raccolta di fonti, riproduzioni di documenti, materiale
computerizzato ecc.
Così configurata, questa didattica costituisce un vero e
proprio laboratorio di storia (ove possibile da realizzare anche in una sede
apposita), del quale fanno parte a pieno titolo visite ad archivi pubblici e
privati e a musei.
A seconda della tipologia dell'unità di studio, cambiano le
prove di verifica. Ad esempio un lavoro di concettualizzazione spazio-temporale
richiede che lo studente dimostri la padronanza di carte geografiche e
cronologiche; un lavoro sulle fonti, che lo studente dimostri di saper formulare
questionari di interrogazione di un documento, o di saper confrontare più
documenti in modo corretto; un lavoro che implichi la lettura dei testi
differenziati (manuali, saggi e articoli divulgativi) richiede che lo studente
dimostri le proprie competenze d'uso di generi testuali diversi; se l'allievo
deve riferire - oralmente o per iscritto - sul proprio lavoro, si richiede la
capacità di pianificare una relazione, di argomentare con proprietà, di
servirsi del lessico specifico, di operare rimandi alle fonti di informazione.
Se l'allievo deve dimostrare di possedere le conoscenze studiate, saranno utili
prove strutturate quali domande vero falso e a risposta multipla, testi a
completamento, ecc.
E' essenziale, infine, che l'insegnante accerti le
competenze, le conoscenze e le abilità acquisite dagli allievi, mediante prove
di ingresso, predisposte in funzione sia del raccordo col biennio, sia dell'unità
di studio prescelta.
Il programma mette a disposizione del docente un materiale
suddiviso e organizzabile in modo da progettare programmazioni che, oltre a
garantire l'acquisizione delle conoscenze essenziali, rispondano ai bisogni
degli studenti, agli stili di insegnamento, alle disponibilità orarie. Tale
flessibilità permette di caratterizzare l'insegnamento rispetto all'indirizzo e
di costruire occasioni interdisciplinari.
La struttura dei contenuti proposti è composta da grandi
contestualizzazioni, corrispondenti alle titolazioni di ciascun contenuto
(indicate con i numeri), ciascuna delle quali si articola in un itinerario
possibile, (indicato dalla serie di lettere). Queste articolazioni vanno intese
come piste di lettura utili per la esplicitazione delle contestualizzazioni.
Sono prescrittivi, per ciascun anno, tutte le
contestualizzazioni e non meno di tre itinerari.
Le contestualizzazioni sono prescrittive perchè nel loro
insieme consentono di costruire una mappa cognitiva utile per comprendere il
periodo storico previsto nell'anno. E' prescrittivo lo studio di almeno tre
itinerari, in modo da garantire una varietà sufficiente di approcci, e da
abituare lo studente al lavoro di confronto tra fatti e contestualizzazioni.
L'insegnante potrà costruire, inoltre, uno o più itinerari
- sostitutivi di quelli proposti - combinando in modo coerente e storicamente
significativo singoli punti, tratti dalle diverse articolazioni (contrassegnate
dalle lettere), in modo da percorrere trasversalmente i contenuti proposti.
Ciascun contenuto è suscettibile ancora di approfondimenti culturali di ricerca
anche nella dimensione storica locale.
Dal monte ore a disposizione, un terzo potrà essere dedicato
allo studio delle contestualizzazioni; la restante parte - dedicata allo studio
degli itinerari - potrà essere ripartita secondo le esigenze della
programmazione.
La metà del XVII secolo e la fine del XIX separano lo studio
nelle tre annualità. Tale periodizzazione non segnala una cesura netta.
Infatti, il programma è costruito con percorsi tematici che possono sovrapporsi
cronologicamente e svilupparsi secondo temporalità proprie.
Il programma dell'ultimo anno è presentato in forma più
analitica. Tale scelta nasce dall'esigenza di fornire, attraverso conoscenze più
ampie e approfondimenti indispensabili, una piena comprensione del proprio
tempo.
Torna
su
LINGUA STRANIERA
Torna
su
FINALITA'
Le finalità del triennio integrano e ampliano le finalità del biennio e mirano
a potenziare i seguenti aspetti:
- la competenza comunicativa per consentire
un'adeguata interazione in contesti diversificati ed una scelta di
comportamenti espressivi sostenuta da un più ricco patrimonio linguistico;
- la comprensione interculturale, non solo nelle
sue manifestazioni quotidiane, ma estesa a espressioni più complesse della
civiltà straniera e agli aspetti più significativi della sua cultura;
- la consapevolezza della matrice comune che
lingue e culture appartenenti allo stesso ceppo conservano attraverso il
tempo pur nelle diversità della loro evoluzione;
- l'educazione linguistica che coinvolga la
lingua italiana, sia in un rapporto comparativo sistematico, sia nei
processi di fondo che stanno alla base dell'uso e dello studio di ogni
sistema linguistico;
- la consapevolezza dei propri processi di
apprendimento che permetta la progressiva acquisizione di autonomia nella
scelta e nell'organizzazione delle proprie attività di studio.
OBIETTIVl DI APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di:
- comprendere, in maniera globale o analitica, a
seconda della situazione, testi orali relativi anche al settore specifico
dell'indirizzo;
- sostenere semplici conversazioni, su argomenti
generali e specifici, adeguate al contesto e alla situazione di
comunicazione;
- produrre testi orali per descrivere processi o
situazioni con chiarezza logica e precisione lessicale;
- comprendere in maniera globale testi
scritti di interesse generale specifici del settore di specializzazione;
- comprendere in modo analitico testi scritti
specifici dell'indirizzo
- trasporre in lingua italiana testi scritti di
argomento tecnologico;
- individuare le strutture e i meccanismi
linguistici che operano diversi livelli: pragmatico, testuale,
semantico-lessicale e morfosintattico;
- riconoscere i generi testuali e, al loro
interno, le costanti che li caratterizzano;
- attivare modalità di apprendimento autonomo
sia nella scelta di materiali e di strumenti di studio, sia
nell'individuazione di strategie idonee a raggiungere gli obiettivi
prefissati.
N.B. Gli obiettivi e i contenuti sono
riferiti alle abilità considerate separatamente. Tuttavia, per sviluppare le
abilità, si prevedono anche attività di tipo integrato.
Per favorire un apprendimento efficace della lingua straniera è indispensabile
predisporre l'orario in modo che le ore di lezione previste siano sempre
separate.
CONTENUTI
Terzo anno [3 ore]
Il terzo anno di scuola secondaria superiore è un anno di raccordo. Lo studio
della lingua straniera continua sulle linee direttive tracciate per il
biennio,,tenendo conto della maggiore competenza degli studenti, dei loro
interessi culturali, del grado di maturità raggiunto e dell'esigenza di
preparazione specifica.
Si devono presentare testi sia orali (a viva voce, registrazioni telefoniche,
radiofoniche e televisive), sia scritti. Tali testi, proposti per consolidare e
ampliare la competenza linguistica e comunicativa, devono offrire un'ampia
varietà di linguaggi e di registri che recuperi la valenza culturale e gli
aspetti di civiltà sottesi ai linguaggi stessi. Si incideranno brevi testi
letterari rappresentativi dei vari generi mirati soprattutto a far cogliere la
distinzione tra prodotti di tipo immaginativo e prodotti di tipo funzionale e a
consentire una più completa formazione culturale dello studente.
Verso la fine dell'anno si introdurranno anche testi di carattere divulgativo su
problematiche generali connesse con l'indirizzo specifico. I testi saranno
finalizzati alla comprensione, alla discussione e alla riflessione sulla lingua;
ove possibile, si eseguirà anche un'analisi comparativa con le altre culture e
civiltà.
I materiali su cui si basano le attività saranno graduati tenendo presente che
la loro difficoltà è costituita soprattutto dall'accumularsi dei seguenti
fattori: l'estraneità e la complessità dell'argomento, la densità
dell'informazione e la difficoltà linguistica.
1. Comprensione e produzione orale
I testi per lo sviluppo dell'ascolto devono essere espressi a velocità normale,
offrire una varietà di pronunce ed essere rappresentativi di diverse tipologie
(narrativi, descrittivi, regolativi ecc.) e dei seguenti generi testuali:
- comunicazioni telefoniche;
- interviste;
- discorsi, lezioni e relazioni;
- tavole rotonde e dibattiti;
- notiziari radiofonici e televisivi;
- annunci pubblicitari.
La produzione orale, mirante a descrivere, narrare, dare istruzioni, esporre ed
argomentare, riguarderà i seguenti generi:
- brevi monologhi (anche esposizioni su traccia scritta);
- conversazioni a viva voce e telefoniche;
- discussioni e dibattiti;
- interviste;
- brevi relazioni.
2. Comprensione e produzione scritta
I testi per lo sviluppo della comprensione scritta saranno rappresentativi dei
seguenti generi testuali:
- dépliant e testi pubblicitari ; .
- articoli da giornali e riviste;
- pagine da testi stranieri, anche disciplinari ;
- brevi racconti, poesie e canzoni.
La produzione scritta consisterà in:
- lettere di carattere formale e informale:
- dépliant;
- testi personali, diari;
- appunti, scalette;
- resoconti e brevi relazioni;
- commenti a testi o a attività;
- riassunti e sintesi di testi letti o ascoltati e di filmati.
Per la riflessione sulla lingua si rimanda alla fine dei contenuti del quarto e
quinto anno. .
Quarto e quinto anno [3 e 2 ore]
I contenuti proposti per il terzo anno verranno ripresi ad ampliati, ponendo
attenzione ai seguenti punti:
- essi devono costituire il punto di avvio per le attività di comprensione
orale e scritta e di produzione orale;
- devono essere motivanti al fine di far emergere più facilmente sia le
strategie di comprensione, sia discussioni volte a consolidare la competenza
comunicativa;
- i testi scritti saranno prevalenti, in quanto la lettura è l'attività
linguistica da privilegiare;
- i testi di interesse generale saranno legati all'attualità socio-culturale;
- gli argomenti dei testi specialistici si raccorderanno a quelli trattati nelle
materie tecniche e professionali, mediante collegamenti trasversali;
- le istruzioni per l'uso di hardware o software informatico saranno oggetto di
attenzione;
- i testi scelti saranno di complessità adeguata sia alle conoscenze tecniche
già possedute dagli studenti, sia alla competenza linguistica raggiunta;
- i testi specialistici dovranno favorire la precisione terminologica.
I contenuti verteranno sui seguenti argomenti di carattere generale e tecnico:
- avvenimenti di interesse generale o particolare della classe;
- tematiche di carattere scientifico e tecnologico;
- descrizione di processi tecnologici.
La produzione di testi scritti non costituirà un contenuto di apprendimento
specifico, ma sarà funzionale allo sviluppo delle altre abilità e comprenderà
appunti, scalette, brevi resoconti.
Si prevede la trasposizione in lingua italiana di testi di argomento
tecnologico, con attenzione ai valori comunicativi e alla precisione
terminologica.
Riflessione sulla lingua e sulla comunicazione (valida per tutto il triennio).
La riflessione, che riguarda l'intero sistema della lingua e gli usi linguistici
nella comunicazione, riprenderà e approfondirà gli aspetti oggetto di studio
del biennio, e precisamente:
- integrazione di diversi codici nella comunicazione: il rapporto tra linguaggi
verbali, paraverbali (ritmo, intonazione ecc.) e non verbali (gesti, mimica ecc.
per l'orale; numerici, iconici ecc. per lo scritto) in testi e contesti via via
più complessi;
- caratteristiche della lingua in relazione ai diversi mezzi: parlato, scritto,
forme multimediali;
- varietà della lingua in dimensione sociale (registro), geografica e
cronologica (dinamicità della lingua);
- aspetti pragmatici: ruoli sociali, scopi espliciti e impliciti dei parlanti ed
effetti del messaggio sui destinatari ; strategie comunicative; rapporto tra
funzioni comunicative e forme linguistiche;
- testualità: coerenza e meccanismi di coesione, modalità di organizzazione
dei diversi tipi e generi testuali;
- lessico e semantica: meccanismi di generazione delle parole, funzione degli
affissi, ecc. ; nozione di campo semantico; denotazione e connotazione; la
semantica del verbo (modalità, tempo, aspetto ecc.);
- morfologia e sintassi: sistemi morfologici (flessioni verbali, nominali ecc.)
e strutture sintattiche (costituenti della frase, ordine delle parole ecc.). .
INDICAZIONI DIDATTICHE
Si confermano, in quanto valide per tutto il corso di studi, le indicazioni
metodologiche proposte nei programmi del biennio.
Le abilità di comprensione orale si sviluppano su testi di tipologia e
argomento diversi, a forma dialogica o monologica (conversazioni, relazioni,
trasmissioni radiofoniche o televisive di vario tipo ecc.). Su di essi gli
studenti vengono abituati a compiere le seguenti operazioni:
- anticipare i contenuti sulla base di alcuni dati e formulare ipotesi;
- cogliere il significato globale;
- cogliere le strategie dei parlanti;
- cogliere l'atteggiamento dei parlanti;
- rivedere le ipotesi formulate inizialmente al termine dell'ascolto;
- valutare il contributo dei partecipanti a un dialogo o ad una discussione. .
Per meglio finalizzare l'ascolto, si possono proporre schede e griglie da
completare, presa di appunti e attività su compito definito.
La produzione orale si favorisce con attività in coppia o in gruppo
(simulazione, role-play ecc.), a partire da testi ascoltati o letti. Lo studente
sarà condotto a mettere in atto diverse strategie comunicative a seconda del
contesto, delle caratteristiche degli interlocutori, degli scopi ecc. Tali
attività saranno precedute, o inframmezzate, da momenti di riflessione sulla
comunicazione per permettere il successivo passaggio a una produzione autonoma.
Per giungere a questo tipo di competenza comunicativa, gli studenti dovranno
acquisire la capacità di produrre, in particolare, forme espositive e
argomentative.
Tale competenza verrà agevolata da una vasta gamma di attività quali ad
esempio:
- sviluppo del discorso su note precedentemente prese in fase di ascolto;
- presentazione di contenuti da diversi punti di vista;
- operazione di sintesi o di sviluppo dei contenuti;
- sviluppo di una tesi partendo da ipotesi date.
La capacità di sostenere una conversazione telefonica assume particolare
rilevanza in ambito aziendale. Tale capacità viene sviluppata mediante
simulazioni à viva voce in classe che permettono di apprendere le modalità
specifiche in uso in questo particolare tipo di interazione e, successivamente,
nel laboratorio linguistico, si possono introdurre registrazioni di telefonate
di diverso grado di complessità che
presentino vari registri linguistici.
Per quanto riguarda le attività di lettura, si proseguirà nell'utilizzo delle
varie tecniche di lettura a seconda degli scopi (lettura globale, esplorativa,
analitica) applicate a testi i cui contenuti verteranno dapprima su argomenti e
problematiche legate all'attualità e, in seguito, su tematiche più specifiche
dell'indirizzo.
Al fine di mettere lo studente in grado di leggere in modo adeguato testi tratti
da giornali, manuali e pubblicazioni specializzate, sarà utile attivare le
seguenti competenze specifiche:
- individuare gli aspetti iconici e gli inizi discorsivi e tematici presenti nel
testo attivando le conoscenze già possedute dagli allievi;
- porsi domande sul testo e formulare ipotesi avendo chiaro l'obiettivo della
lettura;
- comprendere le principali informazioni esplicite;
- effettuare inferenze in base a informazioni già note o contenute nel testo;
- valutare l'utilità delle informazioni contenute nei testi.
La lettura di testi specialistici e di tesi letterari può fornire spunti per
attività di produzione orale che assumono la forma di resoconti, dibattiti e
discussioni su problemi, che è opportuno affrontare, ove possibile,
comparandoli con problemi analoghi nel nostro paese.
Considerando la rilevanza formativa del riassunto, orale e scritto, è opportuno
dedicare spazio a tale attività a diversi livelli, sia come riduzione del testo
originale, sia come rielaborazione del testo d'origine con parole diverse, sia
come trasposizione sintetica di testi letti o ascoltati in italiano.
L'apprendimento delle capacità di sintesi può avere luogo con attività di
gruppo in cui la risposta alla consegna sia, soprattutto nei primi tempi, il
prodotto di una discussione tra i diversi componenti.
Per rafforzare le abilità di produzione scritta si possono eseguire «esercizi
di traduzione intralinguistica» nell'ambito della stessa varietà linguistica:
si può richiedere, ad esempio, la descrizione di una stessa
situazione da punti di vista diversi; il passaggio dal discorso diretto al
discorso indiretto e viceversa; il cambio di varietà linguistica, con passaggio
dal linguaggio informale a quello formale e viceversa; l'allargamento o il
restringimento di un testo, trasformando, ad esempio, una circolare
pubblicitaria in un cartellone stradale o viceversa. si possono inoltre proporre
esercizi di trascodificazione da forma grafica (tabulati, diagrammi, istogrammi
ecc.) in forma linguistica.
Pur non trascurando la scrittura manipolativa, che favorisce l'acquisizione di
automatismi linguistici, è opportuno proporre attività sempre più autonome e
impegnative per abituare lo studente ad un uso
consapevole, personale e creativo della lingua straniera. Possono servire allo
scopo la scrittura di paragrafi su modelli dati, composizioni su traccia,
composizioni libere ecc. .
Nella quarta e nella quinta classe è necessario stabilire ogni raccordo
possibile con le altre materie, in modo che i contenuti proposti nella lingua
straniera, pur senza perdere la loro specificità, abbiano carattere trasversale
nel curricolo. È necessario tener presente, comunque, che nessun argomento può
essere presentato nella lingua straniera se non è stato prima concettualmente
assimilato in altri ambiti disciplinari, in quanto ogni «input» linguistico
deve trovare strutture cognitive in grado di recepirlo.
Poiché nella futura attività di lavoro potrà essere richiesta la traduzione
di testi di quarta e quinta classe, verranno avviati esercizi di traduzione.
Tali attività, che evitano la traduzione della frase isolata e prevedono invece
una chiara contestualizzazione, sono efficaci per consolidare sia la competenza
testuale, sia l'educazione linguistica. La traduzione non può essere letterale
e deve salvaguardare la precisione dei termini tecnici e l'intenzione
comunicativa del testo. In questo senso essa è da intendersi come aggiuntiva
alle abilità di base e non come metodo per imparare la lingua. È opportuno che
l'uso del dizionario bilingue, necessario per questa attività, costituisca
oggetto di esercitazioni specifiche.
Poiché l'autonomia di apprendimento costituisce una finalità primaria nella
formazione dello studente, è opportuno che l'insegnante colga qualsiasi
occasione per favorirla, offrendogli sempre maggiori spazi di decisione e di
scelta. A questo fine è utile disporre di un'ampia varietà di materiali
linguistici (possibilmente corredati da strumenti di autoverifica), favorire
l'accesso a media audiovisivi e tecnologici che rispondano ai diversi stili
cognitivi e strutturare attività comunicative diversificate che coinvolgano lo
studente e lo rendano protagonista del suo apprendimento. In tal modo il docente
assume il ruolo di guida e facilitatore per lo studente, il quale, conscio
dell'obiettivo da raggiungere, può individuare modalità, strumenti e percorsi
personali che gli permettano di massimizzare le sue capacità di apprendere.
La verifica e la valutazione
Prove di comprensione orale e scritta
La comprensione, globale o analitica, dei generi testuali proposti, potrà
essere verificata, per l'orale e per lo scritto, mediante le prove seguenti:
- questionari a scelta multipla;
- questionari a risposta breve;
- compilazione di tabelle, griglie e moduli;
- ricodificazione di testi in forma grafica (tabelle, diagrammi, diagrammi di
flusso, istogrammi ecc.).
Prove di produzione orale
La produzione orale, che si realizza nella classe per lo più con attività in
coppia o in gruppo, con dibattiti e discussioni, potrà essere verificata
avvalendosi di griglie di osservazione sistematica che permettono
di valutare le prestazioni dei singoli riducendo al minimo gli elementi di
impressionismo e di casualità.
Prove di produzione scritta
La produzione scritta potrà essere verificata mediante:
- brevi descrizioni o narrazioni;
- brevi resoconti e commenti a testi o ad attività;
- lettere formali o informali di carattere personale;
- ricodificazione da diagrammi o tabelle;
- brevi composizioni di carattere generale su traccia.
Prove di tipo integrato
Le attività integrate potranno essere verificate con:
- trasposizioni di conversazioni telefoniche in appunti e successivamente in
messaggi articolati;
- ricostruzione di un testo da appunti presi;
- compilazione di moduli;
- dettati;
- test di tipo «cloze»;
- riassunti a partire da testi orali e scritti, di carattere generale o
specifico;
- trasformazione di testi (cambiando un elemento della comunicazione: tempo,
punto di vista, destinatario, intenzione comunicativa ecc.);
- riassunti di testi narrativi.
Prove di competenza linguistica
Il possesso delle singole competenze linguistiche potrà essere verificato
mediante:
- completamento di frasi o testi sui vari aspetti linguistici (tempi verbali,
connettori testuali ecc.);
- trasformazione di frasi.
Frequenza delle prove .
La valutazione riguarda le varie abilità, singole o integrate, e la competenza
linguistica. Pertanto sarà opportuno che ogni prova verifichi più di un'abilità
e comprenda tipologie di attività diverse.
La classificazione riguarderà per le classi terze sia l'orale sia lo scritto e
nelle quarte e quinte solo l'orale; in entrambi i casi, si fonderà su almeno
tre verifiche per quadrimestre o due per trimestre.
Torna
su
MATEMATICA
Torna
su
FINALITA'
Nel corso del triennio superiore l'insegnamento della matematica prosegue ed
amplia il processo di preparazione scientifica e culturale dei giovani già
avviato nel biennio; concorre, insieme alle altre discipline, allo sviluppo
dello spirito critico ed alla loro promozione umana e intellettuale.
In questa fase della vita scolastica lo studio della matematica cura e sviluppa
in particolare:
- l'acquisizione di conoscenze a livelli più
elevati di astrazione e di formalizzazione;
- la capacità di cogliere i caratteri
distintivi dei vari linguaggi (storico-naturali, formali, artificiali);
- la capacità di utilizzare metodi, strumenti e
modelli matematici in situazioni diverse;
- l'attitudine a riesaminare criticamente e a
sistemare logicamente le conoscenze via via acquisite.
L'insegnamento della matematica, pur collegandosi
con gli altri contesti disciplinari per assumere prospettive ed aspetti
specifici, conserva la propria autonomia epistemologica-metodologica e persegue
quindi le stesse finalità.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio l'alunno dovrà possedere, sotto l'aspetto concettuale, i
contenuti prescrittivi previsti dal programma ed essere in grado di:
- sviluppare dimostrazioni all'interno di
sistemi assiomatici proposti o liberamente costruiti;
- operare con il simbolismo matematico
riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di formule;
- utilizzare metodi e strumenti di natura
probabilistica e inferenziale;
- affrontare situazioni problematiche di varia
natura avvalendosi di modelli matematici atti alla loro rappresentazione;
- costruire procedure di risoluzione di un
problema e, ove sia il caso, tradurle in programmi per il calcolatore;
- risolvere problemi geometrici nel piano per
via sintetica o per via analitica;
- interpretare intuitivamente situazioni
geometriche spaziali;
- applicare le regole della logica in campo
matematico;
- riconoscere il contributo dato dalla
matematica allo sviluppo delle scienze sperimentali;
- comprendere il rapporto tra scienza e
tecnologia ed il valore delle più importanti applicazioni tecnologiche;
- inquadrare storicamente l'evoluzione delle
idee matematiche fondamentali.
CONTENUTI
Terzo anno [4 ore]
1.a Circonferenza, ellisse, parabola, iperbole nel piano cartesiano.
1.b Cambiamento del sistema di coordinate.
1.c Lunghezza della circonferenza e misure angolari.
1.d Teorema del coseno e teorema dei seni. Risoluzione dei triangoli.
2.a L'insieme dei numeri reali e sua completezza.
2.b Potenze a base reale positiva e ad esponente reale.
2,c Numeri complessi e loro rappresentazione in forma algebrica, trigonometrica,
esponenziale. Radici n-esime dell'unità.
2.d Spazi vettoriali: struttura vettoriale in R2 e in R3. Basi, trasformazioni
lineari. Risoluzione di sistemi lineari. Struttura algebrica delle matrici di
ordine 2.
3.a Disequazioni di II grado. Sistemi di disequazioni.
3.b Logaritmo e sue proprietà. Funzioni esponenziale e logaritmica.
3.c Funzioni circolari e loro inverse. Formule di addizione e principali
conseguenze.
3.d Zeri di funzioni.
6.a Implementazione di algoritmi numerici diretti ed iterativi, controllo della
precisione.
Quarto anno [3 ore] .
4.a Valutazioni e definizioni di probabilità in vari contesti. .
6.a Convergenza di metodi iterativi. Algoritmi ricorsivi. Complessità
computazionale di algoritmi definiti in modo iterativo e ricorsivo.
7.a Principio d'induzione. Progressioni aritmetica e geometrica.
Successioni numeriche e limite di una successione.
7.b Limite, continuità, derivata di una funzione in una variabile reale.
7.c Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange, De l'Hopital. Formula di Taylor
7.d Studio e rappresentazione grafica di una funzione.
7.e Il problema della misura: lunghezza, area, volume. Integrale definito.
7.f Funzione primitiva ed integrale indefinito. Teorema fondamentale
del calcolo integrale. Integrazione per sostituzione e per parti.
Quinto anno [3 ore]
1.a Incidenza, parallelismo, ortogonalità nello spazio. Angoli di rette e
piani, angoli, diedri, triedri.
1.b Poliedri regolari. Solidi notevoli.
1.c Coordinate cartesiane nello spazio. Equazioni del piano e della retta.
3.a Funzione di più variabili reali.
7.a Serie numeriche. Sviluppo in sede di una funzione in una variabile
reale: serie di potenze e di Fourier.
7.b Equazioni differenziali del I ordine. Equazioni differenziali a
coefficienti costanti del II ordine.
7.c Risoluzione approssimata di equazioni. Integrazione numerica.
COMMENTO AI SINGOLI TEMI
Tema n. I - Geometria
Gli argomenti di geometria per il triennio sono in stretta connessione con gli
argomenti suggeriti per il biennio e completano la formazione dell'alunno
dandogli una visione, per quanto possibile, completa della disciplina.
Proseguendo nello studio del metodo cartesiano si definiranno le coniche come
luoghi geometrici e se ne scriveranno le equazioni che con riferimento a sistemi
di assi coordinati opportunamente scelti.
Il cambiamento degli assi coordinati consentirà di ampliare lo studio delle
curve di secondo ordine.
Lo studio della trigonometria, ridotto all'essenziale, è finalizzato alla
risoluzione dei triangoli; esso risponde anche alle necessità proprie delle
altre scienze.
Le dimostrazioni delle principali proprietà dello spazio euclideo
tridimensionale e dei solidi notevoli completano gli argomenti di geometria
elementare; nello sviluppo dei vari argomenti l'intuizione avrà un
ruolo determinante.
Lo studio dei primi elementi di geometria analitica nello spazio non sarà fine
a se stesso, ma dovrà servire di supporto sia allo studio degli elementi di
analisi che alle applicazioni in campo tecnologico.
Tema n. 2 - Insiemi numerici e strutture
Per definire i numeri reali di potrà fare ricorso alle sezioni di Dedekind o ad
altri metodi; in ogni caso la definizione sarà collegata con la proprietà di
completezza del loro insieme.
L'introduzione dei numeri complessi si avvarrà anche dell'uso delle coordinate
polari e sarà accompagnata da numerose e varie applicazioni; ad esempio, le
radici n-esime dell'unità potranno essere collegate con il problema di
inscrivere un poligono regolare di n lati in una circonferenza.
Al concetto generale di spazio vettoriale e di trasformazione lineare si perverrà
attraverso l'analisi di casi concreti in vari contesti scientifici.
Lo studio dei sistemi lineari, che riprende un argomento già iniziato nel
biennio, mira a privilegiare l'esame delle operazioni che trasformano un sistema
lineare in altro ad esso equivalente.
In tal modo si potrà giungere, ad esempio, alla « triangolazione» della
matrice dei coefficienti. Lo studio delle matrici offre un esempio
particolarrnente semplice e significativo di anello non commutativo.
Tema n. 3 - Funzioni ed equazioni
Gli esercizi di applicazione dei concetti di esponenziale e logaritmo saranno
limitati ai casi più semplici; per il calcolo del logaritmo di un numero o del
numero di dato logaritmo si farà ricorso a strumenti automatici di calcolo.
Lo studio delle funzioni circolari è limitato al teorema della somma e sue
immediate conseguenze.
Anche per la determinazione dei valori di tali funzioni ci si avvarrà di
strumenti automatici.
Per quanto riguarda le funzioni di due variabili lo studio si limiterà ai casi
più semplici, con il ricorso alla rappresentazione sul piano cartesiano
mediante curve di livello.
Tema n. 4 - Probabilità e statistica
Gli elementi di calcolo delle probabilità e
statistica rispondono all'esigenza di fornire gli strumenti metodologici per
effettuare modellizzazioni e analisi di dati nel particolare contesto educativo.
Per quanto riguarda l'allusione ai vari contesti in cui si determinano le
probabilità ci si può ricondurre ai diversi metodi di valutazione che non
saranno presentati come antitetici, potendosi usare di volta in volta quello che
appare più aderente al contesto di informazione in cui si sta operando. Andrà
particolarmente tenuta presente la valutazione come « grado di fiducia»
(valutazione soggettiva) in quanto applicabile
a tutti i contesti.
Tema n. 5 - Gli argomenti di questo tema non interessano l'indirizzo
Tema n. 6 - Informatica
Il sottotema «Implementazione di algoritmi numerici ed iterativi, controllo
della precisione», si articola sui seguenti argomenti: risoluzione dei sistemi
lineari (2 x 2), approssimazioni di soluzioni di equazioni (bisezioni),
costruzione di successioni. Per questi argomenti si può usare in laboratorio,
in modo più avanzato, lo stesso ambiente di programmazione conosciuto al
biennio.
Tema n. 7 - Analisi infinitesimale
Lo studio delle progressioni è propedeutico a quello delle successioni, perle
quali riveste particolare importanza il problema della convergenza.
Questo porta alla nozione di limite e quindi al concetto più generale di limite
di una funzione di una variabile reale.
L'introduzione di questo concetto e di quello di derivabilità ed integrabilità
sarà accompagnata da un ventaglio quanto più ampio possibile di loro impieghi
in ambiti matematici ed extramatematici ed arricchita della presentazione ed
illustrazione di opportuni controesempi che serviranno a chiarire i concetti
stessi.
L'alunno sarà abituato all'esame di grafici di funzioni algebriche e
trascendenti ed alla deduzione di informazioni dello studio di un andamento
grafico; appare anche importante fare acquisire una mobilità di
passaggio dal grafico di una funzione a quello della sua derivata e di una sua
primitiva.
Il problema della misura sarà affrontato con un approccio molto generale, con
particolare riferimento al calcolo della lunghezza della circonferenza e
dell'area del cerchio, e va inquadrato preferibilmente sotto il profilo storico.
Il concetto di integrale scaturirà poi in modo naturale dalla necessità di
dare metodi generali per il calcolo di lunghezze, aree, volumi.
Nell'illustrare i metodi di risoluzione delle equazioni differenziali il docente
farà ricorso a problemi non solo matematici, ma anche attinenti alla fisica,
all'economia ed alla realtà in genere.
Per quanto riguarda là loro risoluzione si avvarrà, per le più semplici,
quali quelle a variabili separabili o a queste facilmente riconducibili, del
metodo tradizionale, per le più complesse dei metodi propri del
calcolo numerico.
Si utilizzeranno i metodi del calcolo numerico nella determinazione del valore
di una funzione in un dato punto, nella risoluzione di equazioni e di sistemi e
nel calcolo integrale, quando l'impiego dei metodi tradizionali risulta di
difficile applicazione.
Gli argomenti di analisi numerica riportati sono rappresentativi di problemi
risolvibili mediante metodi «costruttivi» che permettono, con un precisione
arbitraria ed in un numero finito di passi eseguibili da un calcolatore, la
determinazione delle loro soluzioni.
Poiché i calcolatori operano nel discreto è necessario tenere conto,
nell'analizzare i diversi metodi proposti, del fenomeno della propagazione degli
errori.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Nel ribadire le indicazioni didattiche suggerite nel programma peri biennio, si
insiste sulla opportunità che l'insegnamento sia condotto per problemi;
dall'esame di una data situazione problematica l'alunno sarà portato, prima a
formulare una ipotesi di soluzione, poi a ricercare il procedimento risolutivo,
mediante il ricorso alle conoscenze già acquisite, ed infine ad inserire il
risultato ottenuto in un organico quadro teorico complessivo; un processo in cui
l'appello all'intuizione sarà via via ridotto per dare più spazio
all'astrazione ed alla sistemazione razionale.
A conclusione degli studi secondari scaturirà così naturalmente nell'alunno
l'esigenza della sistemazione assiomatica dei temi affrontati, della geometria
come di altri contesti, sistemazione che lo porterà a
recepire un procedimento che è diventato paradigmatico in qualsiasi ricerca ed
in ogni ambito disciplinare.
Si ricorda che il termine problema va inteso nella sua accezione più ampia,
riferito cioè anche a questioni interne alla stessa matematica; in questa
ipotesi potrà risultare didatticamente proficuo storicizzare la
questione presentandola come una successione di tentativi portati a livelli di
rigore e di astrazione sempre più spinti; sono stati a riguardo ricordati
il,processo che portò alle geometrie non euclidee e quello che sfociò nel
campo integrale. .
In questo ordine di idee il docente, nel trattare i vari argomenti, sfrutterà
anche ogni occasione per illustrare ed approfondire alcune questioni di
epistemologia della matematica.
L'insegnamento per problemi non esclude però che il docente faccia ricorso ad
esercizi di tipo applicativo, sia per consolidare le nozioni apprese dagli
alunni, sia per fare acquisire loro una sicura padronanza
del calcolo.
É comunque opportuno che l'uso dell'elaboratore elettronico sia via via
potenziato utilizzando strumenti e metodi propri dell'informatica nei contesti
matematici che vengono progressivamente sviluppati; mediante la visualizzazione
di processi algoritmici non attuabile con elaborazione manuale, esso consente
anche la verifica sperimentale di nozioni teoriche già apprese e rafforza a sua
volta negli alunni l'attitudine all'astrazione ed alla formalizzazione per altra
via conseguita.
Il docente terrà presenti le connessioni della matematica con le discipline
tecniche dell'indirizzo e darà a ciascun argomento uno sviluppo adeguato alla
sua importanza nel contesto di queste discipline.
L'alunno sarà così dotato di rigorosi metodi di analisi, di capacità relative
alla modellizzazione di situazioni anche complesse, di abilità connesse con il
trattamento di dati, che lo metteranno in grado di effettuare in ogni occasione
scelte consapevoli e razionali.
Nel contesto di una ripartizione annuale i contenuti sono raggruppati per «temi»:
il docente avrà cura di predisporre il suo itinerario didattico in modo da
mettere in luce analogie e connessioni tra argomenti appartenenti,a temi diversi
o i diversi aspetti di uno stesso argomento.
Perla verifica si confermano i criteri generali suggeriti nel programma per il
biennio: nelle verifiche scritte il docente porrà particolare attenzione
agli aspetti progettuali.
Torna
su
ECONOMIA INDUSTRIALE CON
ELEMENTI DI DIRITTO
Torna
su
FINALITA'
Le finalità dell'insegnamento consistono in:
- integrare ed arricchire le conoscenze giuridico-economiche già fornite nel
biennio per guidare il giovane all'interpretazione del funzionamento del sistema
economico industriale;
- affrontare le dinamiche che caratterizzano la gestione delle imprese sotto il
profilo organizzativo ed economico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'alunno dovrà essere in grado di:
- cogliere la dimensione economica dei problemi;
- comprendere le caratteristiche e le modalità
di funzionamento del sistema bancario soprattutto per quanto concerne il
funzionamento e i servizi alle imprese;
- riconoscere i principali elementi che
connotano il funzionamento dei mercati finanziari e degli scambi
internazionali;
- correlare gli aspetti giuridici ed economici
delle operazioni d'impresa specie riguardo all'assetto societario, ai più
comuni contratti e rapporti di lavoro;
- individuare le varie funzioni aziendali, il
loro ruolo e la loro interdipendenza;
- riconoscere i modelli di organizzazione
aziendali descrivendone le caratteristiche e le problematiche;
- identificare le correlazioni fra attività
gestionale e ambiente in cui opera l'impresa;
- identificare alcune fondamentali condizioni
dell'equilibrio aziendale e le necessarie procedure di controllo;
- risolvere problemi connessi con la
determinazione e la ripartizione dei costi rispetto a differenti obiettivi;
- documentare e comunicare efficacemente gli
esiti del proprio lavoro;
- comprendere la globalità delle problematiche
produttive, gestionali e commerciali dell'impresa.
CONTENUTI
Quarto anno [2 ore]
- Elementi di Economia politica
1.1. Credito e sistema bancario.
1.2. Borsa valori.
1.3. Commercio internazionale e bilancia dei pagamenti.
1.4. Cambio.
- Elementi di Diritto
2.1. Diritti reali e delle obbligazioni.
2.2. Contratto.
2.3. Principali contratti commerciali.
2.4. Contratto di lavoro.
2.5. Imprenditore e impresa.
2.6. società di persone e di capitale.
2.7. Titoli di credito.
Quinto anno [2 ore]
- L'azienda
3.1. Attività economica ed economia aziendale.
3.2. Sistema aziendale e suoi sottosistemi.
3.3. Struttura del patrimonio: fonti di finanziamenti e forme di
investimento.
3.4. Struttura del bilancio di esercizio e principali indici di gestione.
- L'organizzazione
4.1. Modelli e strutture organizzative.
4.2. Organizzazione del lavoro.
4.3. Regolamentazione delle operazioni aziendali.
4.4. Sistema informativo.
4.5. Coordinamento delle attività.
4.6. Compattamento e stile di direzione.
- L'economicità della gestione
5,1. Concetto e tipologie di costo.
5.2. Principio di economicità e calcoli di convenienza economica.
5.3. Combinazioni economiche e assetto tecnico delle aziende di produzione.
5.4. Controllo della gestione:
5.4.1. finalità e caratteristiche;
5.4.2. pianificazione e programmazione;
5.4.3, determinazione del costo di attività, servizi, prodotti;
5.4.3. budget e analisi degli scostamenti.
COMMENTO AI SINGOLI TEMI
Il percorso didattico è caratterizzato da cinque blocchi di contenuti
funzionali alle competenze che deve possedere il diplomato dei vari settori
tecnologici, oggi sempre più coinvolto nelle scelte di natura economica e nella
soluzione di problemi organizzativi.
Le note che seguono si riferiscono ai diversi blocchi:
- Lo svolgimento di questo punto deve servire a
trasmettere all'allievo le conoscenze necessarie alla comprensione dei
molteplici rapporti che collegano le imprese con il sistema finanziario.
In particolare la trattazione deve:
- illustrare l'articolazione delle istituzioni creditizie nazionali e le
loro diverse funzioni;
- fornire un quadro complessivo delle diverse operazioni bancarie e
presentare le principali operazioni di finanziamento e di servizio alle
imprese;
- presentare il mercato finanziario ed il funzionamento della borsa valori
vista quale punto di confluenza fra capitali in cerca di impiego e aziende
in cerca di liquidità;
- far cogliere le principali modalità di svolgimento degli scambi
internazionali e gli effetti da essi prodotti sulla bilancia commerciale e
sulla bilancia dei pagamenti di un paese;
- presentare il cambio come prezzo di una moneta espresso in un'altra moneta
ed illustrare i principaIi regimi della sua gestione, nonché, prendendo
spunto dalle vicende correnti, le relazioni fra eventi politico-economici e
oscillazioni del cambio.
- Attraverso questo punto si devono fornire
all'allievo conoscenze sugli elementi essenziali dell'apparato normativo e
civilistico in cui operano le imprese.
In particolare la trattazione deve:
- presentare, limitandosi agli aspetti essenziali, natura e quadro , .
dei diritti reali e obbligazionari;
- illustrare i principali elementi dei contratti in generale e affrontare in
modo più dettagliato lo studio di un limitato numero di contratti scelti in
base alla loro diffusione ed importanza rispetto alle aziende del settore; .
- analizzare le caratteristiche generali del contratto di lavoro e dedicare
specifica attenzione a quelli delle aziende del settore;
- mettere in rilievo la differenza fra i concetti di azienda da un lato, di
imprenditore ed impresa dall'altro;
- guidare alla individuazione delle diverse forme societarie, delle
caratteristiche che le distinguono e dei motivi che ne suggeriscono
l'adozione;
- presentare in modo essenziale la natura giuridica e le condizioni di
utilizzo dei principali titoli di credito.
- Lo svolgimento di questo punto è finalizzato
ad inquadrare alcune tipiche problematiche aziendali e far cogliere
l'insieme delle dinamiche d'impresa.
In particolare la trattazione deve:
- presentare l'azienda come sistema aperto, articolato in sotto-sistemi fra
loro interagenti e caratterizzati, oltre che da forte dinamismo, da un
elevato numero di variabili reciprocamente correlate;
- orientare l'analisi dei risultati strutturali e reddituali della gestione
utilizzando i bilanci di aziende del settore.
- Questo tema costituisce uno dei cardini
dell'intero insegnamento in quanto deve mettere l'allievo in condizione di
comprendere come si struttura e si articola qualunque unità produttiva
modernamente organizzata.
In particolare la trattazione deve:
- fornire un panorama relativo alla evoluzione delle varie teorie
sull'organizzazione anche alla luce della crescente incidenza che in questo
settore hanno le tecnologie informatiche e la cultura di rete;
- presentare le strutture organizzative come una realtà caratterizzata da
dimensioni orizzontali e verticali che vengono rappresentate mediante
organigrammi e illustrate mediante la descrizione dei compiti e delle
responsabilità; evidenziare altresì la dinamica del processo aziendale e
le interdipendenze tra le diverse funzioni;
- far comprendere che l'articolazione di un organismo in unità dotate di
specifiche competenze comporta l'esigenza di formalizzare procedure per
regolarne gli interventi nei vari processi;
- chiarire il processo che conduce, attraverso l'elaborazione, dalla
acquisizione dei dati alla produzione ed alla comunicazione delle
informazioni;
- far cogliere che le difficoltà presenti nella gestione dei processi
aziendali non sempre sono risolvibili con i soli strumenti normativi ma
richiedono l'attivazione di comitati o gruppi di lavoro in cui i soggetti
provenienti dalle varie unità hanno il compito di mediare diversificate
esigenze ed assumere decisioni;
- integrare la cultura organizzativa con la presentazione di una realtà in
cui gli strumenti si incrociano con i comportamenti per rendere compatibili
le aspettative dei dipendenti con gli obiettivi aziendali (incentivi e stili
di direzione).
Questo punto completa la cultura d'impresa del diplomato mediante l'esame di
problemi connessi all'economicità della gestione.
In particolare la trattazione deve:
- evidenziare l'importanza delle rilevazioni e dei calcoli riguardanti
l'analisi dei costi quale strumento indispensabile per il dominio dei
processi di trasformazione sotto il profilo economico;
- sviluppare il concetto secondo cui il principio di economicità
costituisce per ogni azienda la fondamentale regola di funzionamento e si
traduce nella continua ricerca delle condizioni di equilibrio economico e
finanziario necessarie per garantire all'impresa autonomia e durabilità;
- affrontare l'analisi delle combinazioni economiche, anche molto semplici,
che derivano dal diverso comportarsi di processi e strutture al fine di
definire un efficiente assetto produttivo;
- presentare il controllo di gestione seguendo il normale iter aziendale che
dalla pianificazione giunge all'analisi dei risultati e delle varianti.
Si ricorda che i centri di responsabilità e le commesse devono esse
considerati come strutture di riferimento per l'elaborazione dei budget dei
consuntivi periodici, mentre bilanci e rendiconti devono essere visti come
documenti di sintesi dalla cui lettura è possibile trame informazioni
sull'andamento della gestione.
INDICAZIONI DIDATTICHE
L'insegnamento di Economia industriale e Elementi di Diritto può e deve
concorrere a sviluppare la capacità di modellizzazione e rappresentare la realtà,
di progettare e pianificare, di elaborare strategie per effettuare controlli e
scelte.
In specifico si suggerisce di:
- partire dall'osservazione diretta dei fenomeni
(giuridici, economici, aziendali) per coglierne le caratteristiche e
processualità che costituiranno la base di successive generalizzazioni e
sistematici inquadramenti;
- ricorrere a casi tratti da realtà aziendali
appartenenti al settore studiato nell'indirizzo;
- sviluppare operatività facendo produrre
documenti, svolgere procedure di calcolo, formulare piani;
- evitare approcci prevalentemente basati su
esposizioni teoriche e sulla ripetizione di concetti che verranno invece
acquisiti attraverso l'analisi di casi e la sollecitazione di processi
induttivi;
- contribuire alla realizzazione dell'area di
progetto ricercando casi appropriati ed integrandosi con gli altri
insegnamenti specie per quanto attiene metodi, strumenti e tempi.
La verifica e la valutazione
Sebbene questo insegnamento preveda solo la prova orale, si avrà cura di
articolare le verifiche anche con il ricorso a test strutturati semistrutturati
che, oltre ad essere abbastanza oggettivi, accrescono gli elementi di
valutazione senza sottrarre molto tempo nell'attività
insegnamento/apprendimento.
Torna
su
MECCANICA E MACCHINE
Torna
su
FINALITA'
L'insegnamento di Meccanica e
Macchine si propone di fornire agli allievi conoscenze fondamentali sulla
dinamica dei sistemi meccanici, sui problemi termodinamici e sulle
caratteristiche funzionali delle principali macchine a fluido, ponendoli in
grado di valutare le problematiche relative.
L'insegnamento di Meccanica e Macchine deve dunque promuovere negli allievi:
-
la formazione di una adeguata base tecnico-scientifica,
-
l'acquisizione dei principi e dei concetti fondamentali della disciplina,
-
le conoscenze
indispensabili per poter affrontare, con la necessaria razionalità, lo
studio delle materie tecnico-professionali specifiche dell'indirizzo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'allievo
dovrà dimostrare di:
-
saper valutare i
parametri del movimento di un corpo rigido prodotto da un sistema di
forze agenti;
-
conoscere la tipologia,
le caratteristiche costitutive e funzionali dei sistemi di trasmissione
del moto;
-
possedere una buona
conoscenza delle problematiche inerenti alle resistenze passive, alle
sollecitazioni ed alla resistenza dei materiali;
-
conoscere le
problematiche connesse con la trasformazione e l'utilizzazione
dell'energia;
-
conoscere la costituzione
schematica e comprendere la funzionalità di complessi meccanici e degli
elementi costituenti le macchine;
-
possedere sufficienti
capacità operative su potenze, rendimenti, bilanci energetici, consumi;
-
essere in grado di
adoperare i manuali tecnici e saper interpretare la documentazione
tecnica del settore.
CONTENUTI
Terzo Anno
[ 3 ore ]
- Richiami di
statica:
- sistemi di forze;
- concetto e condizioni di equilibrio statico.
- Richiami di cinematica:
- moto rettilineo, moto angolare e moto circolare del punto
materiale;
- composizione dei moti;
- moto vario.
- Richiami di dinamica:
- leggi fondamentali;
- massa e peso dei corpi;
- forze e momenti di inerzia;
- lavoro, energia, potenza.
- Resistenze passive:
- attrito radente;
- attrito volvente;
- resistenza del mezzo;
- rendimento meccanico.
- Resistenza dei materiali:
- sollecitazioni semplici.
- Trasmissione meccanica della potenza. Rendimenti.
- Il problema energetico: impiego razionale dell’energia.
- Trasformazioni energetiche e dissipazione del calore.
- Classificazione e caratteristiche delle principali macchine a fluido.
- Elementi di fluidodinamica.
INDICAZIONI DIDATTICHE
I singoli argomenti saranno
affrontati partendo da casi concreti, evidenziando progressivamente i contenuti
concettuali e le analogie formali con fenomeni fisici di diversa natura e
sottolineandone gli aspetti tecnici ed applicativi.
Per conseguire gli obiettivi che ci si propone, nell'ambito del tempo previsto,
si ritiene utile l'uso di audiovisivi e schermi grafici; si auspica anche l'uso
del mezzo informatico utilizzando software didattico appropriato.
Particolare cura sarà dedicata alla puntuale e corretta definizione delle unità
di misura.
Torna
su
ELETTROTECNICA
Torna
su
FINALITA'
L'insegnamento di
Elettrotecnica, formativo e propedeutico, deve fornire agli allievi essenziali
strumenti di interpretazione e valutazione dei fenomeni elettrici,
elettromagnetici ed elettromeccanici e buona capacità di analisi di circuiti,
apparecchi e macchine.
A tal fine esso integra l'analisi funzionale nella rilevazione di laboratorio,
riassumendo in un unico processo formativo l'elettrotecnica e le relative
misure.
Per l'indirizzo di Elettrotecnica e Automazione si evidenzia la necessità che
gli allievi acquisiscano sicura cognizione degli ordini di grandezza e capacità
valutative per la scelta di macchine ed apparecchiature in relazione ai tipi di
servizio, ai settori d'impiego e alle condizioni d'installazione.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso
l'allievo dovrà aver acquisito la capacità di:
-
analizzare e dimensionare
reti elettriche lineari e non lineari;
-
conoscere i principi di
funzionamento e le caratteristiche delle macchine elettriche in
relazione al loro impiego;
-
analizzare le
caratteristiche funzionali degli elementi, dei sistemi di generazione,
conversione, trasporto e utilizzazione dell'energia elettrica;
-
conoscere e saper
utilizzare strumenti e metodi di misura delle grandezze elettriche;
-
collaudare sistemi
elettrici ed in particolare di macchine ed impianti elettrici;
-
conoscere e saper
applicare le norme di protezione e di prevenzione degli infortuni di
natura elettrica;
-
essere in grado di
adoperare i manuali tecnici e di saper interpretare la documentazione
tecnica del settore.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 6 (3) ore ]
-
Tensione, corrente e
potenza elettrica.
-
Componenti circuitali
lineari e non lineari; bipoli e quadripoli.
-
Concetti fondamentali sul
campo elettrico e sul campo magnetico; leggi dell'induzione
elettromagnetica. Circuiti magnetici.
-
Conservazione e
dissipazione dell'energia nei circuiti elettrici e nei campi
elettromagnetici.
-
Generalità e metodi di
risoluzione di semplici reti elettriche, lineari e non lineari, eccitate
con forme d'onda comunque variabili nel tempo.
-
Reti in regime
stazionario; circuiti risonanti e circuiti accoppiati.
-
Misura delle grandezze
elettriche. Criteri di scelta della strumentazione e dei metodi di
misura.
Quarto Anno [ 5 (3) ore ]
-
Sistemi polifase; sistemi
trifase in regime stazionario; analisi e misure; potenza attiva,
reattiva, apparente.
-
Rifasamento.
-
Campo magnetico rotante.
-
Macchine elettriche:
caratteristiche generali funzionali e costruttive. Bilancio energetico.
-
Il trasformatore:
principio e caratteristiche di funzionamento; struttura e
dimensionamento; funzionamento in parallelo; trasformatori speciali.
-
Conversione ed inversione
statica dell'energia elettrica: convertitori e invertitori.
-
Prove sulle macchine
elettriche e criteri generali sul collaudo. Norme CEI.
Quinto Anno [ 6 (3) ore ]
-
La macchina asincrona:
principio e caratteristiche di funzionamento; regolazione; struttura e
criteri generali di dimensionamento.
-
La macchina sincrona:
principio e caratteristiche di funzionamento; regolazione; parallelo.
-
La macchina a corrente
continua: struttura, principio e caratteristiche di funzionamento;
regolazione; accoppiamenti.
-
Aspetti funzionali delle
macchine elettriche speciali di più vasto impiego, anche in riferimento
agli azionamenti elettrici.
-
Collaudo delle macchine
elettriche. Normativa.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Tutti gli argomenti previsti nel
programma, la cui successione sarà determinata nel piano di lavoro dei docenti,
devono essere proposti anche in termini operativi; appare quindi necessario che
vengano acquisiti specifici strumenti conoscitivi sui metodi di misura e sulle
tecniche di prova, con riferimento ai campi di applicazione.
In occasione del rilievo di parametri o grandezze, saranno illustrate le
tecniche di misura adottate e motivate le eventuali procedure normalizzate. Le
intese tra i docenti dovranno individuare in quale disciplina sia più opportuno
collocare lo studio specifico dei singoli strumenti.
Particolare cura sarà dedicata alla puntuale e corretta definizione delle unità
di misura.
Si raccomanda di dar ampio spazio alla risoluzione di reti elettriche, anche di
uso corrente nell'elettronica, facendo uso del metodo simbolico e dell'analisi
grafica.
I diversi tipi di macchine elettriche saranno studiati con costante richiamo ai
concetti ed ai modelli fondamentali della conversione energetica,
elettromagnetica ed elettromeccanica.
Importante, altresì, è il riferimento ai circuiti equivalenti cui le stesse
macchine possono ricondursi. E' pertanto da escludere una loro singola
trattazione settoriale, poiché la specificità di ciascuna macchina deve
trovare chiaro riferimento nel comune quadro delle caratteristiche generali,
funzionali, costruttive e di prova.
La trattazione degli argomenti di macchine elettriche relativi alle loro
applicazioni e condizioni di funzionamento, deve essere svolta privilegiando
l'aspetto funzionale.
Si ritiene utile il ricorso ad audiovisivi ed allo strumento informatico,
utilizzando idoneo software didattico e applicativo.
Torna
su
ELETTRONICA
Torna
su
FINALITA'
L'insegnamento di Elettronica
deve fornire una chiara panoramica delle funzioni di elaborazione dei segnali,
digitali e analogici, e della loro organizzazione in sistemi via via più
complessi, oltre ad una capacità di realizzare tali funzioni con la
componentistica più attuale realmente presente sul mercato. Il che include la
capacità di seguire continuamente, con un'opera di ricerca autonoma, la varietà
e l'evoluzione della realtà tecnologica, riconducendola nelle proprie abilità
progettuali.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Durante lo svolgimento del corso
lo studente deve acquisire:
-
conoscenza dell'offerta
del mercato della componentistica (in generale e nella realtà locale);
-
capacità di leggere e
utilizzare i dati tecnici associati ai componenti;
-
capacità di dimensionare
sottosistemi elettronici e di produrre la documentazione relativa;
-
padronanza nell'uso della
strumentazione, nelle tecniche di misura adottate e nella motivazione
delle eventuali procedure normalizzate.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 (2) ore ]
- Introduzione.
- Processi logici e
circuiti digitali elementari: diodo e
transistore in funzionamento on-off.
- Funzioni booleane e circuiti corrispondenti.
- Circuito integrato e sue caratteristiche.
- Piccola scala di
integrazione.
- Analisi e sintesi di
piccoli sistemi combinatori.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi sequenziali (sincroni e
asincroni).
- Problemi di interfacciamento tra famiglie logiche diverse.
- Media scala di
integrazione.
- Analisi e sintesi di
piccoli sistemi di conteggio.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi di codifica e decodifica.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi di visualizzazione.
- Grande scala di
integrazione.
- Funzioni cablate e
funzioni programmate.
- Memorie statiche e dinamiche.
- ROM e PLA nella sintesi di funzioni combinatorie e sequenziali.
- Microprocessori, architettura interna.
Quarto Anno [ 3 ore ]
- Amplificatori lineari a
componenti discreti e integrati.
- Multivibratori a componenti discreti e integrati.
- Conversione tensione-corrente, corrente-tensione e frequenza-tensione.
- Conversione analogico-digitale e digitale-analogica.
- Dispositivi di potenza.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Il corso, anche se in parte
propedeutico per altre discipline, ha però una sua completezza; é anche per
questo che si consiglia di organizzare lo svolgimento, per quanto possibile, su
di uno schema metodologico del tipo "studio - progettazione - realizzazione
- verifica - documentazione" di piccoli progetti, finalizzati, però, non
tanto all'acquisizione di abilità progettuali vere e proprie, quanto al
corretto apprendimento della materia.
A questo fine molta importanza va data all'attività di laboratorio con la
quale, tra l'altro, l'allievo acquista gradatamente padronanza nell'uso della
strumentazione, conoscenza dell'offerta del mercato della componentistica (in
generale e nella realtà locale) e capacità di leggere ed utilizzare i dati
tecnici associati ai componenti stessi.
Le intese con i docenti di altre discipline potranno favorire l'approfondimento
di tematiche particolari quali, per esempio, quelle riguardanti lo studio
specifico della strumentazione.
Per lo svolgimento del programma del terzo anno, dopo la fase introduttiva che
consentirà di comprendere correttamente i principi fondamentali
dell'elettronica integrata, si suggerisce di impiegare una metodologia non
basata prevalentemente sull'analisi circuitale interna dei dispositivi
integrati.
Saranno tuttavia puntualizzati i problemi elettrici conseguenti ai collegamenti
tra i componenti integrati, in modo da non conferire al corso un aspetto
prevalentemente logico-matematico.
Il programma del quarto anno ha come riferimento il settore dell'automazione.
I problemi di amplificazione lineare e di conversione saranno affrontati in
bassa frequenza.
Torna
su
SISTEMI ELETTRICI AUTOMATICI
Torna
su
FINALITA'
Sistemi elettrici automatici è una disciplina tecnico scientifica
principalmente mirata al conseguimento delle seguenti finalità:
-
far acquisire un metodo
di indagine ed un apparato concettuale, tipici della sistemistica, come
un mezzo di interpretazione di diversi processi fisici e
tecnologici.
-
fornire agli studenti
conoscenze e capacità specifiche tali da metterli in grado di
intervenire nel settore degli automatismi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine dell'anno scolastico
l'allievo dovrà essere in grado di:
-
analizzare processi
prevalentemente di tipo fisico e dispositivi tecnici, impiegando
concetti e strumenti di rappresentazione (grafi, schemi a blocchi,
linguaggi) di tipo sistemistico;
-
analizzare e progettare
piccoli sistemi automatici o parte di essi, mediante l'uso delle
tecnologie conosciute e caratteristiche dell'indirizzo;
-
avere una visione
sintetica della tipologia degli automatismi, sia dal punto di vista
delle funzioni esercitate, sia dal punto di vista dei principi di
funzionamento sui quali si basano.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 (2) ore ]
Temi |
Esempi di
applicazioni e mezzi |
Elementi di
informatica
- Algoritmi, strutture di controllo.
- Rappresentazione dei dati.
- Struttura funzionale a grandi linee dell'hardware e del software
di un sistema di elaborazione dati. |
- Linguaggio di
programmazione di alto livello.
- Personal computer, comandi essenziali di un sistema operativo. |
Aspetti
generali dei sistemi
- Tipologia dei sistemi e loro classificazione a seconda dei tipi di
grandezze in gioco(continui/discreti),delle loro relazioni(deterministici/stocastici).
Classificazione degli apparati tecnici in analogici e digitali.
- Il concetto di modello.Tipologie dei modelli (grafici, algebrici,
topologici ecc.)
- Variabili osservabili e controllabili.Modellizzazione dei sistemi ed
apparati tecnici mediante lo schema ingresso/uscita.
- Concetto della funzione di trasferimento;applicazioni nel campo reale
ed in quello complesso.
- Risposta di un sistema ai segnali canonici nel dominio del tempo.
- Richiami sui principi di numerazione e sui campioni di misura. |
- Semplice
strumentazione di misura.
- Apparati per lo studio dei processi fisici.
- Componenti elementari e semplici apparati scelti da diversi campi
tecnologici, ed in particolare trasduttori, reti elettriche lineari in
continua ed in regime sinusoidale,semplici catene aperte a funzionamento
lineare.
- Semplici automatismi.
Esempi:
- lavastoviglie,distributori, lavatrici.
- sistemi di allarme domestici.
- controlli di livello idrico.
- regolatori di flusso,di temperatura ecc.
- Linguaggio di programmazione di alto livello e programmi applicativi
per il calcolo, la grafica e la simulazione. |
Quarto Anno [ 4 (2) ore ]
Temi |
Esempi di
applicazioni e mezzi |
Informatica
- Struttura funzionale di un
sistema operativo.
- Utilizzazione delle interruzioni per la gestione
delle periferiche. |
- Un sistema
operativo. |
Sistemi analogici
- Sistemi a catena aperta e problemi di adattamento.
- Sistemi deterministici del primo, del secondo ordine e di ordine
superiore.
- Sistemi non lineari e loro risolubilità con tecniche simulative.
|
- Componenti ed apparati
prevalentemente
elettrici ed elettronici.
Esempi:
- segnalazioni di guasti;
- sistemi di allarme;
- catene elettromeccaniche senza feedback;
- catene di amplificazione ed elaborazione
analogica;
- catene analogiche di telemisure.
- Strumentazione di misura.
- Programmi applicativi per il calcolo,la simulazione, la rappresentazione
grafica.
|
Sistemi digitali
- Elementi di teoria degli automi e sistemi a stati finiti.Automi
combinatori,sequenziali e programmabili.
- Architettura di sistemi programmabili e loro programmazione mediante
linguaggio macchina o simbolico.
- Trasferimento dati e relativi problemi di priorità.
- Trasferimento dati di tipo seriale e parallelo a breve distanza. |
- Scheda CPU, collegamenti
con la memoria, organi di I/O,software di base (supervisore,caricatore,
assembler).
- Interfacce I/O parallele programmabili.
- Dispositivi di interfaccia al canale di trasmissione.
- Semplici apparati per sperimentare la trasmissione dati a breve
distanza.
|
Quinto Anno [ 6 (3) ore ]
Temi |
Esempi di
applicazioni e mezzi |
Sistemi di
controllo analogici
- Sistemi ad anello aperto e ad anello chiuso.
- Reazione positiva e negativa.
- Stabilità e criteri relativi.
- Compensazione.Elementi di ottimizzazione dei sistemi. |
- Semplici apparati
regolatori e servomeccanismi.
Esempi:
- sistemi di controllo di varie grandezze fisiche:
pressione, temperatura, velocità ecc.;
- reti correttrici;
- sistemi di sollevamento;
- sistemi di servizio civili ed industriali:
condizionamento,illuminazione,innaffiamento,aereazione;
- sistemi automatici impiegati nella alimentazione
elettrica di emergenza;
- sistemi di controllo delle movimentazioni.
- Documentazione tecnica e descrittiva relativa a sistemi di controllo
analogico.
- Programmi applicativi per il calcolo, la simulazione e la
rappresentazione grafica.
|
Sistemi di
controllo digitali
- Architettura di sistemi di controllo a microprocessore dedicati.
- Connessioni multipunto e dispositivi terminali.
- Sistemi di controllo basati sui calcolatori.
- Telecontrolli e teleprocessori |
- Semplici sistemi di
controllo a microprocessore o basati su calcolatore.
Esempi:
- sistemi di controllo di varie grandezze fisiche:
flusso,temperatura, velocità ecc.;
- sistemi di allarme ed antifurto industriali;
- controllo impianti semaforici;
- sistemi con PLC.
- Documentazione tecnica e descrittiva relativa a sistemi di controllo
digitale.
|
Sistemi automatici
di misura
- Il problema dell'acquisizione dei dati da un processo fisico o
tecnologico.
- Catene di misura digitali: trasduzione, digitalizzazione, codifica e
trasmissione.
- Problemi di filtraggio.
- Architettura di un sistema di acquisizione automatica di dati. |
- Semplici sistemi
digitali e programmabili di acquisizione dati.
Esempi:
- sistemi diagnostici del funzionamento di macchine e
impianti;
- sistemi automatici di analisi chimica;
- sistemi di monitoraggio di impianti;
- sistemi clinici di monitoraggio.
- Documentazione tecnica e descrittiva relativa ai sistemi di misura.
|
INDICAZIONI DIDATTICHE
Impostazione curricolare,
struttura concettuale ed aspetti tecnologici
La disciplina si affida ad un
itinerario didattico che prevede, simultaneamente ed in modo integrato:
-
l'acquisizione di idee
generali, teorie formali, metodi di analisi e di progetto derivati dalla
teoria dei sistemi in generale e da quelli di controllo in
particolare;
-
l'acquisizione di
conoscenze ed abilità di analisi, utilizzazione, progetto, relative a
componenti ed apparati di controllo e misura di vario genere;
-
l'applicazione, ma anche
la rivisitazione ed il consolidamento, di leggi e modelli della scienza
e specialmente della fisica.
I tre aspetti non debbono essere
oggetto di blocchi tematici separati, ma si deve tendere ad una integrazione
reale e costante. In particolare l'aspetto concettuale-sistemico e quello
tecnologico debbono essere strettamente collegati evitando sia lunghe
trattazioni teoriche e matematiche prive di riferimenti tecnologici, sia
trattazioni di dettaglio degli aspetti tecnico-realizzativi senza riferimento al
quadro concettuale sistemico.
Il costante parallelismo fra questi due aspetti è messo in evidenza, nella
stesura di questo programma, dalla collocazione su due colonne parallele.
La scelta degli esempi
tecnologici
Occorre precisare che la
disciplina non può presentare un repertorio organico ed esaustivo di tecnologie
e di applicazioni.
E' indispensabile scegliere e
selezionare le tecniche, i componenti, gli apparati, i mezzi di lavoro specifici
che si vogliono esplorare ed utilizzare. A questo proposito si tengano presenti
le seguenti avvertenze:
-
Ciò che è
irrinunciabile è che tutti gli aspetti concettuali vengano esplicitati
e, anche se a posteriori rispetto alle attività degli studenti,
ordinati e sistematizzati. Le tecniche e gli oggetti specifici sono
entro certi limiti da considerare solo esempi intercambiabili
all'interno del quadro concettuale, per cui occorre privilegiare la
scelta di quelli che presentano allo stato attuale dello sviluppo
tecnologico un'importanza particolare, avvertendo però esplicitamente
gli studenti che si tratta appunto di esempi, probabilmente destinati
alla obsolescenza e comunque rimpiazzabili con altri. Anche una semplice
esplorazione di documenti tecnici o di repertorio di prodotti può
bastare per comprendere qual’ è l'importanza e la collocazione degli
esempi scelti nel panorama attuale.
-
Nella maggioranza dei
casi si debbono scegliere esempi di apparati non troppo complessi. Solo
così, infatti, gli studenti possono intervenire direttamente
mediante l'analisi ed il progetto. Occorre non dimenticare che lo scopo
principale è l'acquisizione di concetti generali, elementi
teorici e metodi di lavoro. Questo non toglie che, attraverso la lettura
di materiali di alta divulgazione e visite, non si possa anche
acquisire un'idea corretta delle applicazioni più complesse.
-
Sistemi automatici è una
disciplina che postula una certa varietà delle tecnologie utilizzate.
E' naturale, però, che, quando si passa all'analisi ed al
progetto, ricevano maggiore rilevanza le tecnologie caratteristiche
dell'indirizzo.
A questo proposito, anzi, occorre attingere largamente ad esempi forniti
dalle altre discipline del corso. Si possono pensare forme di
collaborazione fra insegnanti delle diverse discipline in modo, ad
esempio, che già l'impostazione delle misure su apparati elettrici ed
elettronici ed i risultati delle misure stesse costituiscano la base per
un ulteriore lavoro di analisi in Sistemi.
Il ruolo dell'informatica nel
programma di Sistemi
L'informatica, per la disciplina
Sistemi, è essenzialmente uno strumento di lavoro assai utile nel calcolo,
nella simulazione e nella rappresentazione grafica. L'informatica è però anche
una delle tecnologie di base dell'automazione e quindi, come tale, oggetto di
studio.
In linea di principio gli aspetti informatici che devono essere studiati in
Sistemi sono solo quelli più pertinenti ai problemi dell'automazione: sistemi
operativi per la gestione di processi reali, interfaccia verso attuatori e
trasduttori, programmazione a livello macchina, linguaggi e programmi speciali.
Comunque un minimo di capacità di programmazione con linguaggi ad alto livello
va raggiunta, se non già acquisita nel biennio.
Tuttavia occorre fare largo uso di strumenti software di calcolo e simulazione,
già pronti e di uso facilitato.
La didattica
L'integrazione tra i diversi
aspetti di contenuto della disciplina si ottiene, in definitiva, mediante
l'adozione di una didattica adeguata.
Le lezioni frontali e le letture sono utili, sia per il trasferimento di alcune
conoscenze preliminari indispensabili, sia per formalizzare e generalizzare
quanto appreso nelle esperienze pratiche. Si deve, però, ricorrere ampiamente a
metodi attivi di apprendimento. Lo studente deve essere messo di fronte a
problemi non semplicemente applicativi di procedimenti già studiati, ma aperti,
che implichino cioè un'attività di chiarimento, analisi e scelta.
Più specificatamente si
proporranno, tra le altre, le seguenti attività:
-
analisi di apparati e
componenti reali, che comportino anche misure e raccolte di dati
sperimentali, fino alla formulazione di modelli che
ne spieghino il funzionamento e servano come base per la scelta ed il
progetto;
-
studio delle proprietà dei
modelli mediante la simulazione e gli strumenti di calcolo
automatico;progettazione e realizzazione di semplici assetti sperimentali,
mediante le tecnologie caratteristiche dell'indirizzo. Tali progettazioni, a
differenza di quelle di T.D.P., si debbono limitare all'obiettivo di fare
esplorare ed apprendere i concetti e le tecniche incontrate via via nello
studio.
Torna
su
IMPIANTI ELETTRICI
Torna
su
FINALITA'
L'insegnamento di Impianti
Elettrici, da effettuarsi prevalentemente in modo sistemico, è finalizzato a
far conseguire organiche conoscenze di base per il dimensionamento, la gestione
e il collaudo di impianti elettrici.
Deve nel contempo fornire all'allievo adeguate conoscenze delle problematiche
connesse all'impiego dell'energia elettrica, ivi comprese quelle relative alla
sicurezza.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso
l'allievo dovrà dimostrare di:
-
conoscere gli aspetti
fondamentali delle apparecchiature e dei macchinari e le problematiche
relative alla generazione, alla conversione e al trasporto dell'energia
elettrica;
-
saper progettare,
realizzare e collaudare impianti di media e bassa tensione;
-
saper operare la scelta
dei componenti sulla base di criteri tecnici ed economici, in relazione
alla tipologia degli impianti;
-
conoscere sistemi
automatici di regolazione e controllo di impianti civili ed industriali;
-
saper progettare e
scegliere i dispositivi di sicurezza in relazione alle particolarità
dell'impianto;
-
avere conoscenza delle
problematiche relative all'utilizzazione dell'energia elettrica con
riferimento al risparmio energetico, al rifasamento ed alla tariffazione;
-
possedere adeguate
conoscenze sugli azionamenti elettrici e sui problemi relativi alla
regolazione, al controllo e alla diagnostica degli impianti.
CONTENUTI
Quarto Anno [ 3 ore ]
- Impianti elettrici in
bassa tensione:
-
tipologia; norme e
segni grafici;
-
lettura e
rappresentazioni normalizzate;
-
caratteristiche
funzionali e criteri di scelta dei componenti;
-
tipici sistemi di
comando e regolazione; componenti per gli
azionamenti e per l'automazione; circuiti;
-
dimensionamento e
rappresentazione di semplici impianti elettrici civili e industriali
(es.: di illuminazione, di forza motrice, di segnalazione, di
sicurezza), prevalentemente automatizzati.
Quinto Anno [ 5 ore ]
-
Problematiche relative
alle fonti energetiche e alla produzione, alla trasformazione, al
trasporto e alla distribuzione dell'energia elettrica ed all'esercizio
di un sistema elettrico.
-
Norme di prevenzione e
protezione antinfortunistica; soccorsi di urgenza.
-
Sistemi e apparecchiature
di controllo, manovra e misure sugli impianti elettrici di distribuzione
e di utilizzazione: caratteristiche funzionali e criteri di scelta dei
componenti e degli schemi circuitali.
-
Guasti negli impianti e
nel macchinario elettrico. Affidabilità.
-
Sistemi e dispositivi di
protezione; impianti di messa a terra.
-
Distribuzione in media
tensione e in bassa tensione dell'energia elettrica: analisi dei
carichi, calcolo elettrico e dimensionamento. Normativa.
-
Tariffazione dell'energia
elettrica.
-
Impianti di rifasamento.
-
Sistemi automatici di
regolazione e controllo di macchinari e impianti elettrici.
-
Esempi di particolari
impianti di utilizzazione dell'energia elettrica, anche con riferimento
a realtà locali.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Lo studio della disciplina va
condotto in stretta connessione con gli insegnamenti di T.D.P., Elettrotecnica e
Sistemi elettrici automatici, con particolare riferimento alle attività di
laboratorio di queste materie.
Si privilegerà l'analisi delle caratteristiche funzionali, riducendo allo
stretto necessario l'uso di formalismi matematici e limitando all'essenziale la
descrizione particolareggiata delle caratteristiche fisiche dei componenti.
Molta importanza dovrà essere data all'automazione degli impianti, civili e
industriali
Torna
su
TECNOLOGIE ELETTRICHE, DISEGNO E
PROGETTAZIONE
Torna
su
FINALITA'
Tecnologie elettriche, Disegno e
Progettazione (T.D.P.) è una disciplina di sintesi, principalmente mirata al
conseguimento delle seguenti finalità:
-
far acquisire, attraverso
un'attività progettuale rivolta ad uno specifico ambito tecnologico,
capacità generali di sintesi e di organizzazione;
-
far acquisire, con
un'impostazione didattica che procede per progetti, capacità di
sistematizzazione delle conoscenze tecnologiche caratteristiche
dell'indirizzo;
-
fornire capacità
specifiche di rivisitazione e riorganizzazione di contenuti appresi in
altre discipline, necessari per condurre in modo completo un progetto
specifico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'allievo,
affrontando problemi di complessità crescente, dovrà acquisire conoscenze e
operatività specifiche connesse ai passi tipici della progettazione:
-
posizione del problema e
documentazione sull'oggetto del progetto;
-
scelta di una possibile
soluzione e individuazione delle componenti tecnologiche e degli
strumenti operativi occorrenti;
-
documentazione specifica
su materiali e componenti ed organizzazione delle risorse disponibili e
reperibili (con particolare riferimento agli aspetti tecnici ed
economici);
-
stesura di preventivi di
massima;
-
progetto esecutivo;
-
realizzazione e collaudo;
-
produzione di
documentazione d'uso.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 (3) ore ]
Tecnologia
- Sicurezza e normativa:
principi di prevenzione e protezione.
- Funzioni elettriche digitali e lineari.
- Interazione con il campo: principi di trasduzione e di attuazione.
- Proprietà fisiche e chimiche della materia nei diversi stati di
aggregazione.
Disegno e documentazione
- Lettura del disegno.
- Disegno come linguaggio visivo.
- Tabelle e grafici.
- Appunti, riassunti, verbali e relazioni in lingua italiana.
- Documentazione con strumenti informatici di uso comune: word processing e
foglio elettronico.
- Documentazione tecnica iniziale (ricerca, analisi e valutazione).
- Documentazione tecnica in itinere (produzione).
- Documentazione tecnica d'uso (produzione).
Collaudo e strumentazione
- Principi funzionali della
strumentazione di base:oscilloscopio, personal computer, multimetro,
generatore, analizzatore di spettro ecc..
Progetti suggeriti per
il terzo anno
|
Esempi
|
- Apparati
elettronici digitali.
- Sistemi di comando e di regolazione continua e discontinua.
- Semplici impianti di utilizzazione. |
- Sistemi per la misura
del tempo.
- Sistemi per la misura della frequenza.
- Sistemi per la generazione di messaggi.
- Alimentatori
- Movimentazioni automatiche con teleruttori.
- Impianti civili per la distribuzione di energia
elettrica.
- Impianti di illuminotecnica.
|
Quarto e Quinto Anno [ 5 (4) e 5
(4) ore ]
Tecnologia
- Sicurezza e normativa:
principi di prevenzione e protezione.
- Software per PLC e microprocessori come componente elettrico
"immateriale".
- Tecniche operative per realizzazioni cablate, wrappate e stampate.
- Caratteristiche tecniche e criteri di scelta di elementi conduttori,
isolanti e magnetici di più vasto uso.
- Caratteristiche funzionali e criteri di scelta di componenti attivi e
passivi, con particolare riferimento ai dispositivi di potenza.
- Configurazione del controllore logico programmabile.
Disegno e documentazione
- Documentazione tecnica
iniziale, in itinere, d'uso.
- Documentazione economica: gestione progetti e organizzazione della
produzione.
- Documentazione in lingua straniera: lettera, relazione tecnico-scientifica,
traduzione.
- Elementi di disegno geometrico come prerequisiti per l'uso corretto dei
pacchetti applicativi informatici.
- Documentazione e progettazione con strumenti informatici di uso comune:
pacchetti CAD.
- Documentazione e progettazione con strumenti informatici emergenti: nuovi
ambienti operativi.
Collaudo e strumentazione
- Interconnessioni tra
strumenti: sistemi automatici di misura.
- Acquisizione ed elaborazione multimediale.
- Problematiche relative al controllo qualità.
Progetti suggeriti
per il quarto anno
|
Esempi
|
- Apparati con PLC
per acquisizione e controllo.
- Apparati con microprocessori per acquisizione e controllo. |
- Automazione di semplici
processi sequenziali.
- Automazione di semafori.
- Automazione di ascensori.
- Sistemi di sicurezza.
- Sistemi per il controllo delle movimentazioni.
|
Progetti suggeriti
per il quinto anno
|
Esempi
|
- Apparati per
controlli su macchine elettriche e impianti.
- Automatismi. |
- Controlli di posizione
con motori passo-passo.
- Controlli di velocità su macchine a corrente continua.
- Automatismi per telecontrolli su macchine elettriche, impianti e
apparati.
- Sistemi antifurto.
- Sistemi automatici nell'alimentazione elettrica di emergenza.
|
INDICAZIONI DIDATTICHE
Impostazione curricolare
La disciplina si affida ad un
itinerario didattico che prevede, simultaneamente e in modo integrato:
-
l'acquisizione di modi di
procedere e di capacità organizzative generali, derivati dalle tecniche
per la gestione progetti;
-
l'acquisizione della
capacità di apprendere e usare in modo integrato conoscenze relative a
diversi ambiti disciplinari, anche non tecnologici;
-
l'acquisizione o il
consolidamento di capacità di documentazione e di comunicazione del
lavoro svolto.
L'aspetto progettuale,
l'acquisizione e l'uso di conoscenze pluridisciplinari e le fasi di
documentazione e comunicazione non devono essere oggetto di blocchi tematici
separati, ma si deve tendere ad una continua integrazione, evitando sia lunghe
trattazioni autonome e astratte sulle metodologie di progettazione e
sull'organizzazione delle attività, sia trattazioni di dettaglio relative a
conoscenze particolari (linguistiche, economiche, scientifiche, tecnologiche)
senza riferimento allo specifico contesto progettuale.
La natura interdisciplinare di questo insegnamento richiede in particolare:
- specifico lavoro di
coordinamento del consiglio di classe;
- attenta programmazione preventiva;
- continuo raccordo tra i docenti che conducono il progetto;
- ampia dotazione di documentazione tecnica, da utilizzare come fonte sia di
conoscenza sia di valori e parametri di progetto;
- vigile attenzione del docente nel seguire e valutare la documentazione che
gli allievi devono redigere per ogni progetto.
Ruolo del disegno e
dell'informatica nell'insegnamento di T.D.P.
Disegno e informatica, intesi
come strumenti di lavoro utili nel calcolo, nella simulazione e nella
documentazione, trovano nel computer e nel software applicativo i supporti di
impiego prevalente.
Gli aspetti che devono essere proposti nel corso di T.D.P. riguardano
soprattutto tutte le fasi di documentazione sia scritta che grafica; in tal
senso saranno affrontati e usati in tutto l'arco del triennio e in ciascun
progetto.
Un discorso a parte vale invece per la programmazione a livello macchina e con
linguaggi speciali (ad esempio per microprocessori o PLC) da intendere
soprattutto come componente tecnologico "immateriale", la cui
conoscenza può essere fornita o ripuntualizzata quando un progetto ne richiede
l'uso.
Didattica
L'acquisizione di capacità
organizzative e di documentazione e l'integrazione tra conoscenze
pluridisciplinari richiedono una didattica adeguata.
Possono essere utili le lezioni frontali e le letture, sia per il trasferimento
di alcune conoscenze preliminari indispensabili, sia per formalizzare e
generalizzare quanto appreso durante lo svolgimento del progetto. E' bene però
ricorrere ampiamente a metodi attivi di apprendimento; piuttosto che di fronte a
problemi applicativi, bisogna che lo studente sia messo di fronte a problemi
aperti, in modo da stimolare la scelta e la puntualizzazione di obiettivi, di
procedimenti e di mezzi.
L'attività di progettazione si deve avvalere di numerosi supporti didattici:
-
Il laboratorio,
organizzato in modo flessibile, dovrà disporre di letteratura tecnica
del settore, di manuali per la normativa vigente (in particolare CEI)
che dovrà essere rigorosamente rispettata, di listini e di specifiche
di prestazione dei componenti, di componenti, di strumenti adeguati alle
diverse fasi della progettazione, dall'analisi del problema alla stesura
della documentazione d'uso.
-
Brevi unità didattiche e
schede di documentazione, non necessariamente organizzate o discusse
nelle ore di T.D.P., consentiranno di introdurre, richiamare e
puntualizzare le conoscenze pluridisciplinari necessarie per la
conduzione del progetto.
-
Conferenze, visite ad
aziende e letture di approfondimento consentiranno allo studente di
completare la preparazione, inquadrando l'attività strettamente
scolastica in una visione più sistematica dei problemi tecnologici e
tecnico-economici.
Torna
su
EDUCAZIONE FISICA
Torna
su
FINALITA'
L'insegnamento di Educazione
fisica si propone le seguenti finalità:
1. l'acquisizione del
valore della corporeità, attraverso esperienze di attività motorie e
sportive, di espressione e di relazione, in funzione della formazione di
una personalità equilibrata e stabile;
2. il consolidamento di
una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come
capacità di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati
e di individuarne i nessi pluridisciplinari;
3. il raggiungimento del
completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso
l'affinamento della capacità di utilizzare le qualità fisiche e le
funzioni neuro-muscolari;
4. l'approfondimento
operativo e teorico di attività motorie e sportive che, dando spazio
anche alle attitudini e propensioni personali, favorisca l'acquisizione
di capacità trasferibili all'esterno della scuola (lavoro, tempo
libero, salute);
5. l'arricchimento della
coscienza sociale attraverso la consapevolezza di sé e l'acquisizione
della capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello
sport.
|
Il programma di Educazione fisica
del triennio della scuola secondaria di secondo grado è la prosecuzione e
l'evoluzione del programma del biennio precedente.
Esso rappresenta la conclusione
di un percorso che mira al completamento della strutturazione della persona e
della definizione della personalità per un consapevole inserimento nella società.
Le finalità indicate, coerenti
con quelle generali della scuola, definiscono l'ambito operativo specifico
dell'Educazione fisica.
Il ruolo prioritario viene dato
all'acquisizione del valore della corporeità che, punto nodale dell'intervento
educativo, è fattore unificante della persona e quindi di aiuto al superamento
dei disagi tipici dell'età giovanile che possono produrre comportamenti
devianti.
Solo in questo quadro sarà
possibile comprendere in modo corretto la valenza delle altre finalità.
Infatti esse, nell'ordine, mirano
a rendere la persona capace in modo consapevole di affrontare, analizzare e
controllare situazioni problematiche personali e sociali; di utilizzare
pienamente le proprie qualità fisiche e neuro-muscolari; di raggiungere una
plasticità neuronale che consenta di trasferire in situazioni diverse le
capacità acquisite, determinando le condizioni per una migliore qualità della
vita.
L'insegnamento dell'Educazione
fisica, inoltre, deve guidare lo studente a comprendere il ruolo del corpo in
ambito sociale, per riconoscerne la valenza sia a livello personale sia a
livello comunicativo come avviene in campo sportivo e nel linguaggio del corpo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Lo studente, al termine del
triennio, deve dimostrare di:
1. essere consapevole del
percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacità di:
|
1.1. compiere attività di
resistenza, forza, velocità e articolarità,
1.2. coordinare azioni
efficaci in situazioni complesse;
|
2. essere in grado di:
2.1. utilizzare
le qualità fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle
diverse esperienze e ai vari contenuti tecnici,
2.2. applicare
operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al
mantenimento della salute dinamica,
2.3. praticare
almeno due degli sport programmati nei ruoli congeniali alle
proprie attitudini e propensioni,
2.4. praticare
attività simbolico-espressive e approfondirne gli aspetti
culturali,
2.5. praticare
in modo consapevole attività motorie tipiche dell'ambiente
naturale secondo tecniche appropriate, là dove è possibile,
2.6.
organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati,
2.7. mettere in
pratica le norme di comportamento ai fini della prevenzione
degli infortuni;
|
|
3. conoscere:
3.1 le caratteristiche
tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati,
3.2 i comportamenti efficaci ed
adeguati da adottare in caso di infortuni.
CONTENUTI
Terzo, Quarto e Quinto Anno [ 2,
2 e 2 ore ]
1. Attività in
situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro
interessi, agli obiettivi tecnici e ai mezzi disponibili:
|
1.1 a carico
naturale e aggiuntivo;
1.2 di
opposizione e resistenza;
1.3 con piccoli e
ai grandi attrezzi, codificati e non codificati;
1.4 di controllo
tonico e della respirazione;
1.5 con varietà
di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali
diversificate;
1.6 di
equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo.
|
|
2. Esercitazioni relative a:
2.1 attività sportive
individuali e/o di squadra (almeno due);
2.2 organizzazione di
attività e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra
praticati;
2.3 attività tipiche
dell'ambiente naturale (ove è possibile);
2.4 attività espressive;
2.5 ideazione,
progettazione e realizzazione di attività finalizzate;
2.6 assistenza diretta e
indiretta connessa alle attività.
|
3. Informazione e conoscenze
relative a:
3.1 la teoria del
movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attività;
3.2 le norme di
comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente.
|
Note
- Le attività elencate devono
essere organizzate e utilizzate in modo da soddisfare le esigenze derivanti
dalle particolari caratteristiche delle finalità ed obiettivi del programma.
- L'elenco non prevede la
distinzione in attività fondamentali e complementari in quanto la loro scelta
può essere condizionata dalla situazione ambientale e dai mezzi disponibili.
INDICAZIONI DIDATTICHE
La fase conclusiva
dell'adolescenza e l'inizio della giovinezza sono caratterizzate da un graduale
rallentamento dei processi evolutivi, fino alla loro stabilizzazione.
Tale periodo di relativa
tranquillità si accompagna normalmente ad un certo equilibrio psicofisico che
favorisce nel giovane manifestazioni motorie più controllate ed armoniche e lo
aiuta a procedere da modelli relazionali di adesione incondizionata al gruppo
verso scelte autonome e più personali.
Inoltre, essendo questo stadio
dello sviluppo caratterizzato anche dal prevalere di diversità individuali e
della differenziazione psicologica e morfo-funzionale tra i due sessi, dovrà
porsi particolare attenzione, in fase di programmazione, all'adeguamento degli
itinerari didattici alle caratterizzazioni individuali.
Gli obiettivi, solo in quanto
sostanziati dalla continua richiesta della consapevolezza e finalizzazione dei
procedimenti didattici -aspetti che rappresentano l'evoluzione qualitativa
dell'insegnamento dell'Educazione fisica per il triennio secondario superiore-
consentono il raggiungimento delle finalità indicate. Essi devono essere
considerati non come frammentazione delle attività e dei processi loro
connessi, ma come traguardi da raggiungere attraverso attività motorie e
sportive compiutamente realizzate e con iniziative di tipo interdisciplinare.
Le caratteristiche, dunque, delle
finalità e degli obiettivi richiedono una metodologia basata
sull'organizzazione di attività "in situazione", sulla continua
indagine e sull'individuazione e autonoma correzione dell'errore. Tale
metodologia consentirà di creare i presupposti della plasticità neuronale e
della trasferibilità delle abilità e competenze acquisite ad altre situazioni
ed ambiti.
Conseguentemente, ciascuna
attività deve tener conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della
necessità di dare spazio ad una serie di varianti operative e al contributo
creativo e di elaborazione che ciascuno degli studenti può apportare.
Al fine di far conseguire allo
studente la capacità di organizzare progetti autonomi, utilizzabili anche dopo
la conclusione degli studi secondari, sono opportune forme di coinvolgimento
attivo dello stesso nelle varie fasi dell'organizzazione dell'attività dalla
progettazione alla realizzazione dei percorsi operativi e metodologici da
adottare.
L'accertamento della situazione
iniziale dello studente consente di programmare in modo efficace l'azione
educativa e didattica. Tale programmazione deve tener conto della necessità di
riferirsi, per quanto è possibile , ad obiettivi tassonomizzati ed a contenuti
da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione finale
dell'intero iter educativo.
La valutazione dello studente
deve consentire di apprezzare sia la capacità esecutiva delle varie attività
sia la conoscenza teorica e scientifica della disciplina e dei processi
metodologici utilizzati, mediante verifiche costituite da prove pratiche,
questionari scritti e prove orali.
Torna
su