IMMISSIONI IN RUOLO, POLEMICA SULLE CATTEDRE DI DIRITTO E DI FATTO
Data: Venerdì, 02 settembre 2005 ore 01:10:00 CEST
Argomento: Comunicati


Gli incarichi ai docenti Si profila nuova polemica sugli «insegnanti di fatto» Le scuole polo individuate dal Csa, hanno completato il conferimento dei contratti a tempo determinato. Si tratta di 5.050 nomine di supplenti annuali. Aggiungendo a questi posti i 781 contratti a tempo indeterminato e le ore residue assegnate, il Csa complessivamente ha stipulato oltre 6.000 contratti. Un lavoro difficile, impegnativo, che è stato condotto in condizioni climatiche proibitive, basti pensare che nelle scuole in cui i funzionari del Csa hanno operato non vi era neppure un climatizzatore. Dobbiamo dare atto quindi al dott. Gino Sileci, che coordina la scuola dell'infanzia, alla dottoressa Linda Mirone, che si occupa della scuola primaria, al dott. Gino Gazzo, per la scuola secondaria di primo grado, al dott. Gianni Anastasi, che coordina la scuola media superiore, e ad altri impiegati del Csa che hanno sacrificato parte delle ferie pur di ultimare le nomine e quindi assicurare un regolare inizio di anno scolastico. C'è da dire che, tranne per il sostegno (per il quale sono rimaste ben 417 cattedre), tutti i posti disponibili per quanto concerne le altre discipline sono stati occupati; sono molti gli aspiranti docenti che non hanno maturato il diritto alla nomina, che ora sperano nelle supplenze brevi che saranno conferite dai dirigenti scolastici. Insomma, hanno avuto assicurato il posto tutti gli insegnanti forniti del titolo biennale di specializzazione per prestare insegnamento ai disabili. Il provveditore agli studi Zanoli, prima di andare in ferie, aveva programmato nei minimi particolari il piano relativo al conferimento dei contratti a tempo determinato. Resta da risolvere il problema delle assunzioni degli insegnanti sull'organico di diritto o di fatto. Con il primo gli insegnanti saranno retribuiti per l'intero anno, con l'altro fino al termine dell'attività didattica. Dopo l'intervento del segretario della Cgil scuola prof. Franco Tomasello, il segretario provinciale dello Snals prof. Giovanni Tempera ha detto che «in tale vicenda si verifica un mancato coordinamento tra i Csa e la Direzione regionale di Palermo», presieduta dal dott. Guido Di Stefano. La questione riguarda l'assegnazione della sede provvisoria ai docenti neo immessi in ruolo, ai quali è stato imposto da parte del Csa di Catania di scegliere scuola di servizio soltanto tra i posti di organico di diritto con esclusione di quelli di fatto. «Infatti - rileva Tempera - i docenti catanesi lamentano che in altre province i dirigenti dei Csa hanno consentito tale scelta su tutta la disponibilità dei posti sia di organico di diritto che di fatto, dando così la possibilità di migliorare l'assegnazione della sede. Non è accettabile un comportamento di questo genere che costringe i docenti catanesi a scegliere la sede di servizio tra posti rimasti vacanti dopo la mobilità riguardante il personale docente di ruolo e quindi le sedi più disagiate». «Lo Snals di Catania - conclude Tempera - chiede che l'amministrazione scolastica dia indicazioni univoche ai dirigenti dei Csa della Regione per sanare una situazione che vede penalizzati i docenti catanesi. Nelle more di una pronuncia si sta attivando il relativo contenzioso che vede impegnate tutte le organizzazioni sindacali della scuola». M. C.





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