AetnaNet - I GIOIELLI DI DONNA LETIZIA

I gioielli di Donna Letizia Un vero incanto. Le perle della Moratti hanno un qualcosa in più. Quelle che si mette al collo, lasciano senza fiato, quelle che accolla alla scuola pubblica lasciano senza speranza. Tra i bijoux di donna Letizia spicca una spilla con tre perle, incastonate dai solerti cesellatori del MIUR, tra il 2001 ed il 2005: + 67.716 alunni, - 1.206 classi e – 25.936 insegnanti. Una chiara e due nere, si sa, s’esaltano a vicenda. E non passano inosservate. Che dire poi dello spillone? Quello trapassa da parte a parte il futuro dei precari della scuola, i 33.493 annuali ed i 66.124 stagionali. A tutti loro donna Letizia ha donato un collier così infilato: anno 2001, immissione in ruolo di 60.000 docenti già deliberate dal precedente ministro di centro-sinistra; 2002, nessuna delle 21.000 immissione in ruolo previste; 2003, ancora zero; 2004, dopo promesse mirabolanti, solo 12.500 assunzioni in ruolo. Il 2005 ha una storia a sé: il 25 febbraio il ministro, a margine del CdM, rilascia questa dichiarazione "Il Miur sta studiando con il Ministero dell'Economia e con il Dipartimento della Funzione Pubblica misure che ci consentano di assorbire nei prossimi cinque anni tutto il precariato storico”. Ed aggiunge “Vorrei ricordare che a partire dall'estate 2001 abbiamo assunto complessivamente circa 90.000 docenti precari, riducendo il fenomeno del precariato storico di circa il 30 per cento. Con le misure che adotteremo potremo pianificare il riassorbimento degli altri 200.000 precari storici". Da allora inizia la girandola delle cifre: 140.000, prima delle elezioni, 88.000 alla vigilia dei ballottaggi, 35.000 ad urne chiuse. Però… Però, assicurano, “vareremo nel prossimo consiglio interministeriale il piano pluriennale per ulteriori assunzioni”. Magari attuano per davvero la legge 143/04 per l’assunzione sul 100% dei posti disponibili? Macché, è solo una trovata balneare. Una di quelle perle che, sull’abbronzatura di chi se la può permettere, fa la sua bella figura. Gianfranco Pignatelli