Nuova Università Italo-cinese a Shanghai
Data: Martedì, 12 luglio 2005 ore 10:56:50 CEST
Argomento: Comunicati


Questo è solo uno dei diversi progetti predisposti dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, durante la scorsa settimana in visita nella Repubblica Popolare Cinese. La responsabile del Dicastero dell'Istruzione, con il Ministro dell'Educazione cinese Zhou Ji, ha infatti firmato un protocollo d'intesa e un insieme di accordi tecnici, che, aldilà del neonato campus, prevedono alcuni fattori importanti: il mutuo riconoscimento dei titoli di studio, il potenziamento di attività per la cooperazione interuniversitaria e lo scambio reciproco di studenti, secondo il modello inaugurato con il progetto "Marco Polo". A ciò si aggiungono borse di studio per corsi di lauree magistrali, che saranno riservate a studenti cinesi presso il Politecnico di Milano, ma non è tutto. Il pacchetto di accordi prevede anche la nascita di programmi congiunti di dottorati di ricerca e corsi post-doc.
Ad inaugurare la collaborazione italo-cinese saranno dapprima i Politecnici di Milano e Torino e le Università Luiss e Bocconi, per il fronte italiano, e le Università Tongji e Fudan di Shanghai, per quello cinese, con corsi di laurea in Ingegneria ed Economia. Il Ministro è sicuro che l'intesa costituirà "Un passo fondamentale per rafforzare la cooperazione bilaterale su istruzione, alta formazione e ricerca". La collaborazione prevederà un aspetto da non sottovalutare: la promozione dell'insegnamento della lingua italiana in Cina. Saranno infatti potenziati i laboratori già presenti di italianistica presso l'Università di Economia e Commercio con l'Estero presente attualmente a Pechino e nelle scuole secondarie cinesi si organizzeranno delle "Settimane della lingua e della cultura italiana". Ci sarà, comunque un'assoluta reciprocità. In Italia, nelle scuole secondarie italiane, saranno altrettanto previste delle "Settimane della lingua e della cultura cinese".
Presso l'Università La Sapienza di Roma per la prima volta si avrà una sede dell'Istituto Confucio, vera e propria istituzione cinese, attualmente presente in altre 7 grandi capitali del mondo. Con esso sarà possibile procedere con l'insegnamento e la diffusione della lingua cinese in Italia.
Maggiori approfondimenti sulla complessiva intesa avviata nel comunicato del Ministro.

 







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