L'ENNESIMA PROPOSTA SUI PRECARI:SUPPLENTI NON LICENZIABILI
Data: Martedì, 05 luglio 2005 ore 06:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


L'ennesima proposta sui precari: supplenti annuali non licenziabili di Alessandro Giuliani L'idea è dell'onorevole Giuseppe Franchina e coinvolgerebbe i 200.000 i lavoratori, tra docenti e Ata che nel 2004/05 hanno avuto un contratto annuale. Secondo l'onorevole siciliano tutti coloro che non verrebbero assunti con le prossime 40.000 immissioni in ruolo, al termine dell'incarico annuale non dovrebbero comunque andare incontro al licenziamento. "Così facendo – ha dichiarato Franchina - si consentirebbe la continuità didattica per le scuole, la stabilizzazione del posto di lavoro e un notevole risparmio in termini economici per lo Stato". Se non stessimo parlando di istruzione e dei suoi lavoratori si potrebbe dire che spuntano ormai come funghi le proposte politiche per salvaguardare i diritti del personale precari della scuola italiana. Negli ultimi mesi, mai come in passato, si sono rincorsi i progetti parlamentari in soccorso delle decine e decine di migliaia di lavoratori scolastici a tempo determinato: dopo la proposta giunta al termine del 2004 da parte del senatore Giuseppe Valditara (An) di protrarre di alcuni anni la ricostruzione di carriera in cambio dell'assunzione in massa sui posti vacanti e quella più recente di un altro senatore, Fiorello Cortiana (Verdi), di rivolgere un'interrogazione al Ministro dell'Istruzione per rivendicare l'assunzione differita, senza scatti stipendiali, di tutti i docenti inseriti nelle graduatorie permanenti, stavolta l'iniziativa è stata di un onorevole, Giuseppe Franchina (Udc): l'onorevole siciliano ha chiesto ai colleghi della Camera di applicare il concetto di non licenziabilità di tutto il personale docente, educativo ed Ata che ogni anno si mette alle dipendenze del Miur fino al termine delle lezioni o dell'intero anno scolastico. Una proposta importante perché giunge all'indomani dell'approvazione, giunta lo scorso 24 giugno da parte del Consiglio dei Ministri, del Decreto Legge che prevede l'assunzione in ruolo di 35mila unità di personale docente e di 5mila unità di personale Ata. Ed una proposta che non è da poco se si considera che, secondo una recente ricerca prodotta sempre nel mese di giugno dalla Uil Scuola, ne sarebbero in qualche modo interessate addirittura 200.000 persone: secondo il sindacato i precari che nell'anno scolastico 2004/0505 hanno lavorato con un contratto annuale, proposto dai Csa o direttamente dai dirigenti scolastici nei casi di esaurimento delle graduatorie permanenti, sarebbero infatti stati ben 127.000 per quanto riguarda il corpo docente e 73.000 per quel che concerne il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Numeri che diventano ancora più altisonanti se rapportati al personale di ruolo: rispetto a tutto il personale in servizio gli annuali ammonterebbero, sempre secondo i dati elaborati dalla Uil Scuola, al 15,38% dei docenti, mentre per gli Ata la percentuale supererebbe addirittura oltre il 29,41%. Così mentre tutte le organizzazioni sindacali nei mesi scorsi hanno fatto a gara per ricordare al Governo l'applicazione del piano triennale di assunzioni approvato dal Parlamento, l'onorevole Franchina cercherebbe di aggirare il problema non puntando più ad elevare il contingente delle assunzioni, ma cercando di introdurre un concetto di fondo: "considerato che su questo tema la legge regionale della Sicilia – ha detto Franchina - è stata approvata lo scorso 12 aprile 2005 con la sola astensione di due deputati, mi rivolgo adesso a tutti i deputati nazionali affinché presentino un emendamento nella fase di trasformazione del Ddl in Legge: sarebbe opportuno che l'emendamento contenenesse la non licenziabilità di tutta la rimanente parte del personale che ha diritto all'incarico annuale. Così facendo si consentirebbe la continuità didattica per le scuole, la stabilizzazione del posto di lavoro e un notevole risparmio in termini economici per lo Stato". Franchina ha spiegato che per lo Stato l'immissione in ruolo dei precari comporterebbe un notevole risparmio, visto che ogni insegnante precario mediamente costa 1.000 euro in più per il pagamento dell'indennità di disoccupazione e delle ferie non godute. "Conti alla mano – ha concluso l'onorevole - , l'operazione potrebbe permettere allo Stato di avere un sostanziale risparmio e soprattutto di avere un servizio migliore con insegnanti assunti che potranno garantire la continuità didattica". Tra i lavoratori della scuola l'idea, al limite della provocazione visto che non è corredata da dettagli tecnici e spiegazioni dettagliate sul tipo di contratto da fare agli annuali esclusi della assunzioni, riscuoterà sicuramente consensi: rimane difficile pensare che lo stesso possa fare il ministro Siniscalco.





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