FAREMO AUMENTARE LE QUOTE DELLE ASSUNZIONI
Data: Martedì, 05 luglio 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Battaglia in Parlamento, faremo aumentare le quote ROMA - Ma la partita non è chiusa. L’opposizione rilancerà in Parlamento il tema precari nella fase di conversione in legge del provvedimento. L’obiettivo è quello di integrare le “quote” previste dal decreto, per aumentare il numero degli assunti. Dice Albertina Soliani, della Margherita, ex sottosegretario alla Pubblica istruzione con il governo dell’Ulivo: «Quarantamila non bastano, questo piano di assunzioni lascia la scuola nelle condizioni di precariato attuali». «Così non si risolve nulla - sottolinea Maria Chiara Acciarini, senatrice dei Ds - E’ l’ennesima operazione di facciata». Anche i sindacati chiedono che le “quote” vengano riviste: «Il governo nei mesi scorsi - sostiene Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola - aveva parlato di 200mila assunzioni, ma è stato solo un messaggio mediatico annunciato con enfasi, niente di più di uno spot pubblicitario. E’ stato fatto un provvedimento parziale e limitato, che non risolve la piaga del precariato nella scuola italiana. Non si realizza infatti quel piano triennale che strutturalmente doveva consentire la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili come previsto dalla legge 143 del 2004». «Negando la legge 143 siamo di fronte alla sconfessione di una scelta del Parlamento», incalza Massimo Di Menna, Uil. «La legge - sottolinea Enrico Panini, Cgil - intendeva azzerare il precariato docente ed ata della scuola ed è inaccettabile l’amnesia che ha portato il governo a cancellare decine di migliaia di lavoratori evidentemente considerati figli di un dio minore». Insomma, il decreto ha deluso la stragrande maggioranza dei 100mila docenti precari e degli 80mila ata. «Si stabilizza così - rileva il Coordinamento italiano precari, Cip - solo una minima parte del personale (35% docenti e appena 6% degli ata)». Nel prossimo biennio, il decreto prevede che ci saranno altre 25 mila assunzioni, scaglionate tra il 2006/07 e il 2007/08. Ma siccome entro il 31 dicembre 2007 è prevista la “grande fuga” del personale di ruolo, che ha maturato i requisiti per la pensione d’anzianità, secondo i sindacati le assunzioni sono «ancor più inadeguate». A. Ser.





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