POVERI ALUNNI DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI
Data: Domenica, 26 giugno 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


POVERI ALUNNI DEI PROFESSIONALI Le avete lette le tracce della prova di italiano della maturità in corso? Belle, vero? Dante col suo splendente Cacciaguida che invita moralisticamente a “lasciar grattar dov’è la rogna”; la libertà come tema letterario con quell’inizio commovente delle parole di Ettore ad Andromaca; il viaggio come metafora della vita, e poi ancora il rapporto tra due diverse realtà geopolitiche come l’Europa e l’America, e infine, dulcis in fundo, la fisica e Einstein. Belle, bellissime. Ma me lo dite, però, come cavolo hanno fatto con tale sorta di argomenti i malcapitati alunni degli istituti professionali? Dante non è in programma, Ettore che sospira “ciò tutto che dicesti a me pur anco ange il pensier” risulterebbe arduo anche a un ragazzo del liceo classico, la complessità del rapporto tra Europa ed America necessita di un retroterra culturale notevole e l’ultimo scoglio, il fatidico tema di ordine generale…guardate un po’ di cosa si mette a parlare: del grande Einstein e del ruolo della fisica e delle altre scienze!!! Cose da pazzi! L’incauto Ministero non ha pensato probabilmente che i temi si rivolgevano a un pubblico vasto ed eterogeneo e che non è giusto penalizzare l’istruzione professionale come se fosse inferiore, e non semplicemente diversa da quella liceale. Insomma cosa sarà rimasto da fare ai discepoli? Probabilmente il saggio breve sulla violenza della natura, augurandosi di conoscere quel “Fetonte figlio del sole che aggiogò il suo carro…” SILVANA LA PORTA





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